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sabato 31 gennaio 2015

Ciao Cuad

Quando si dice che non tutti i mali vengono per nuocere, oggi a Genova, grazie alla squalifica di Pizarro, ci eviteremo le dichiarazioni del suo disagio sulla partenza di Cuadrado, come successe invece a Parma per l’annuncio del mancato rinnovo di Neto. In mancanza delle parole di Pizarro, il disagio me lo accollo io nel sentire quelle del Presidente della Camera costretta a pronunciare i nomi della Ferilli, Greggio e Magalli tra quelli votati alla Presidenza della Repubblica. Fa più tristezza che scoprire di Neto alla Juve, oppure che Montella a Genova avrà una rosa più ampia di quella degli operai messi a disposizione per i cantieri della tramvia. E la cosa che mi mette più a disagio ancora è leggere l’intervista di Mino Raiola che parla con il boccone in bocca, ricattando la società come se stesse mangiando un coccolo a bollore, parole ustionate, utilizzate da qualche tifoso anche per attaccare la società rea di “pisolare” invece di provvedere a rinnovare i contratti degli assistiti dai moderni cravattari. “Se non gioca non rinnova, anche con un buon contratto”. Riferite a Bubacar che evidentemente piagnucola. Queste in sintesi le parole di “Mino”, che è il diminutivo di quanto scritto sulla sua cartella clinica, la diagnosi impietosa di quando ancora era ricoverato con TSO, poi una volta uscito dalla struttura sanitaria si è inventato la professione del procuratore, e a quella diagnosi ha tolto “Rato” sostituendolo con “Raiola”. Più esotico e meno descrittivo. Mi viene da pensare a quella diagnosi originaria come la vera causa scatenante di quelle dichiarazioni da Rato prima ancora che da Raiola, per diversi motivi. A 20 anni devi anche saper stare in panchina perché non giochi più nel Modena. Perché ai ricatti preferiamo la ricotta. A Firenze qualche talento ci è pure bazzicato, ma mai nessun procuratore si era permesso di pronunciare frasi di questo tipo. E poi perché Bubacar ha giocato parecchio quest’anno, ed inoltre davanti a lui c’è un signore che ha giocato e segnato a tutti i livelli. Raiola è abituato a scorrazzare libero, un tempo lo faceva anche Corona, il ciccione però sembra più furbo di Fabrizio, lui si insinua nel nostro quotidiano di tifosi, vestito di nero per sembrare più magro, persino nel bagno della zia Liliana in via del Campuccio. Lei è fissata con l’igiene e se ne sta tutto il giorno in casa a pulire, lucidare, sterilizzare qualunque cosa le capiti a tiro. E siccome ha qualche annetto, talvolta mi chiama per le operazioni più faticose. L’altro giorno mi ha chiesto di aiutarla a fare il bagno ai suoi scarafaggi, ed uno di questi era giustappunto bello ciccione.