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sabato 28 gennaio 2012

La battaglia di Montespertoli

Noi fiorentini siamo popolo litigante abituato al ruvido corpo a corpo, più portati ad attaccar briga che bottone, meglio ancora quando la lotta è intestina, diciamocela tutta la verità, perché siamo iracondi e immondi, che pur di provocare la zuffa ci inventiamo pure che i Della Valle sono marchigiani, in modo da considerarli stranieri e quindi usurpatori. E infatti se proprio non potremo fare a meno, al limite gli concederemo il mercato ortofrutticolo, laggiù a nord poco prima delle autostrade che si portano via i provinciali dalla città. Ma se fossimo stati meno tirchi, fumini e sospettosi, gli avremmo messo a disposizione almeno San Lorenzo a un passo dal Duomo, con lo stadio dentro il mercato centrale e la sala stampa dentro le Cappelle Medicee come si conviene alla squadra di una città di così alto lignaggio. Avremo speso il nostro prezioso tempo a convincerli che il presidente della Fiorentina non potrà essere mai uno che si chiama Cognigni, perché esprime troppo quelle note sapide e quel colore chiaro paglierino, che fa troppo verdicchio, mentre quello che ci saremmo aspettati è almeno la figura di un nobile, anche fosse stato solo il “conte razza” sarebbe stato meglio. Oggi ci ritroviamo con sempre meno fiorentini come connotazione e numero, e con meno nemici da combattere, con il paradosso di dover litigare addirittura controvoglia, tanto che ci si smuove l'intestino là dove un tempo infuriava invece quella sana lotta intestina. Siamo ormai solo dei tifosi disinnescati dagli eventi tutti sfavorevoli, un po' come se a Vargas togliessero contemporaneamente i condimenti e le posate, o peggio ancora, se privassero Cerci dei congiuntivi, cioè dell'unico che utilizza e che comporterebbe in automatico anche la perdita della fidanzata, che in quell'unico congiuntivo ci vive con uso cucina, e da dove cerca disperatamente di rivogarlo al fidanzato in tutte le salse pensando che un congiuntivo rifatto sia buono come una braciola. Siamo depotenziati dagli eventi, abbiamo ormai emissioni pari a un euro 5 per circolare nel centro storico di rivalità che non riusciamo più a trovare. Guardiamo i derby per esempio, ovunque pieni di fascino e appunto rivalità cariche di rancore, dove potremmo sfogare la nostra rissosità, che invece ristagna maleodorante nelle nostre menti, guarda solo che razza di derby è quello di domani, con il Siena, e come se non bastasse il fatto che l'unica cosa che al limite ci potrebbe fare incazzare sarebbe un eventuale mutuo da pagare al Monte dei Paschi, penso però anche ai molti che l'hanno fatto con La CRF e quindi non gliene può fregare di meno, per dire che il Siena non ci sembra nemmeno una squadra di calcio e in più si gioca a mezzogiorno, e così non ci sembra neanche una partita di calcio. Insomma, un derby che ci stuzzica l'appetito come una caviglia gonfia su scarpa di vernice rossa e tacco 12 alla sala Topical di Montespertoli, con l'aggravante che loro invece lo sentono come la partita dell'anno, e per noi Montespertoli non è certo Montaperti, e quelle caviglie gonfie non sono affatto di una bella topical. Non è un derby ma è un fastidioso rumore di sottofondo, come quello del liscio suonato là dove si muovono caviglie gonfie e pesanti come le falcate di Vargas. L'unica cosa un po' pepata poteva essere il loro “pan”, ma giocando a mezzogiorno è sempre meglio il nostro peposo, e poi diciamocela tutta, noi ci s'avrà anche un centravanti con un sottobosco di capelli che fa tanto Vileda, ma loro hanno l'unico centravanti al mondo già trapassato, anzi Calaiò è si e no un passato remoto. Degli altri derby non voglio nemmeno parlare perché quando si andava a Empoli ci toccava anche montare lo stadio come un mobile dell'Ikea, e la tristezza ci fa venire subito un groppo alla gola, probabilmente tra un po' anche un Galloppa che è un altro bel groppo. Insomma, per parlare chiaro e senza tanti giri di parole, la storia ci aveva raccontato di Guelfi e di Ghibellini che abbiamo usato con orgoglio e vanto, oggi il presente ci racconta invece di gufi e di bighelloni, che possiamo usare solo per farci un bel pianto.