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lunedì 10 marzo 2014

Anderson faceva il cameriere

Diciamo pure un tempo a testa, dove nel primo abbiamo meritato lo svantaggio anche se alla fine è arrivato solo per via di una prodezza personale di Asamoah, giocatore che ha fatto soffrire quel Diakité così ruvido di tocco ma anche capace allo stesso tempo di gran controllo e tiro per un bellissimo gol annullato, un gol che secondo Paparesta era persino regolare. Troppo bello per essere vero, e infatti al contrario di quello che dice il regolamento, in caso di dubbio convalidare, il dubbio non c’è mai quando c’è da annullare un gol contro la Juve, anche se questo non si può scrivere nel regolamento. Menomale che almeno non c'era Gervasoni a stilare il referto. C’è però da analizzare bene per giovedì quanto abbiano influito gli ingressi di Mati e Wolsky sulla crescita della squadra nel secondo tempo, o quanto abbia influito invece il diverso atteggiamento di una Juve già in vantaggio e quindi con meno interesse a fare la partita, una Juve che è sembrata anche in debito di ossigeno. Un secondo tempo che lascia viva la sensazione che la doppia sfida di coppa sia tutta da giocare, la speranza è l'ultima a morire perché muore sempre prima il paziente. E per rimanere alla partita di ieri il pareggio era alla fine un risultato che ci poteva stare, vorrei ricordare che la Juve veniva da tredici vittorie consecutive in quello stadio, dimostrazione che non è facile per nessuno andare a dettare gioco, anche per chi non ha Montella e Wolski in panchina. Certo è che visti gli ultimi risultati della squadra anche il futuro non sembra più quello di una volta, e se non ci sono più le mezze stagioni speriamo almeno che non ci siano neanche più i primi tempi che poi sono quelli che fanno le mezze partite, e a forza di mezze partite si ritorna alla mezze stagioni. Ed ora i singoli, male Pasqual e Diakité, molto bene invece Savic, Gonzalo sufficiente mentre Neto mostra ancora riflessi prodigiosi su un tiro deviato da pochi passi. Centrocampo con un buon Aquilani, un Pizarro con le mestruazioni e al quale facciamo in ritardo gli auguri per l’otto marzo, Andow buono solo per fare il trailer della partita, bene invece Wolsky e Mati, quasi bene Matos se non fosse per quella traversa, in calo Cuadrado, mentre Gomez mette km nel motore e si trova all’appuntamento con il gol di testa che sbaglia, ma è già un buon segnale, Vargas intanto si nasconde dietro Lichtsteiner che si nasconde dietro Vargas. Forse giovedì resusciteremo e così faremo come quando è successo a Gesù Cristo, ci faremo vedere da qualche donna in modo che la notizia si sparga più presto in una città che ne ha tanto bisogno. Devo intanto salutare il ritorno di Deyna che certifico con piacere, mentre vorrei proporre ai guardoni delle intimità altrui la storia di Anderson prima ancora che diventasse un calciatore, così potrebbero passare qualche momento di serena morbosità e avere qualche argomento per giustificare ancora la loro presenza in vita. La storia me l’ha raccontata il mago Oronzo, di quando il giocatore era ancora in Brasile e lavorava come cameriere in un bar di nudisti sulla spiaggia di Ipanema, anche prima di arrivare al Manchester aveva molto successo, perché riusciva a portare due brioche in una mano, due cappuccini nell’altra, e otto ciambelle. Questa sconfitta si porta dietro un pessimismo eccessivo, sarà forse il mio bicchiere sempre troppo mezzo pieno e a forza di mezzi bicchieri la realtà poi si deforma, ma io malgrado un girone di ritorno per adesso da retrocessione, nutro speranze per il campionato, per l’Europa League e per la Coppa Italia, si, quello che abbiamo visto di bello in questa stagione non può essere sparito nel nulla, è solo nascosto dietro a difficoltà fisiologiche, la squadra crescerà e i risultati torneranno. Bisogna avere anche un po’ di ottimismo nella vita, cosa volete che sia una sconfitta di misura contro la Juve quando tra pochi giorni ci sarà la possibilità di rifarsi con gli interessi, vi assicuro che certe volte mi piace persino il giorno dei morti, perché vado al cimitero e mi sento qualcuno.


domenica 9 marzo 2014

Gervasoni ha finalmente confessato

Oggi la partita contro la Juve arriva dopo, si, sembra incredibile ma è così, e aggiungo per fortuna, perché ero quasi catatonico, e invece l’interesse si sposta tutto verso la frase di Gervasoni che finalmente ha cominciato a confessare il suo disagio. Questo mi riconcilia anche con la partita che andrò a vedere tra poco, si, perché prima della frase di un Gervasoni finalmente capace di dare uno straccio di spiegazione circa quel famoso referto che così tanta rabbia ci ha fatto accumulare, ero nauseato da questo calcio suicida. La tensione alta che si respirava nella case dei fiorentini era ormai diventata insopportabile, per questo benedico le parole di Gervasoni che si è reso conto che doveva cominciare a collaborare almeno per farci ritrovare il corpo di quel cadavere che hanno ammazzato in questi anni, per dargli la giusta sepoltura e così ricominciare. In casa mia la tensione è rimasta bassa, ma da Furio no, da lui è sempre tutto molto più complicato, ieri si rivolge alla moglie dopo aver visto il TG di Rtv38 “weekend di sangue sulle strade, Chiara”, e mentre prima della sentenza Borja Valero ne avrebbero discusso serenamente, ieri no, perché lei ha reagito “E tu sempre qui a casa, Furio”. Io a differenza della Chiara e Furio ho cercato di tenere il problema Gervasoni fuori da casa, non è stato facile ma devo dire che sono stato anche facilitato dal fatto di avere una terrazza grande, il segreto è stato un po’ quello di augurargli cose buone, e non invece le solite tipo malattie, incidenti, o i soliti riferimenti maschilisti nei confronti di una moglie troppo compiacente con l’idraulico, no, ho cercato al contrario di augurare tanta salute ai suoi genitori, di vivere cioè abbastanza a lungo da essere un problema per lui in quanto figlio. Gervasoni è stato un terremoto, almeno Diladdarno, Sergio che ha fatto tanti anni il tassista a Porta Romana, ed era quindi praticamente abituato a tutto, non ha retto e alla moglie ha detto “Non ce la fo più”, dopo aver fatto la popo' in mezzo alle ortiche. Menomale, via, Gervasoni finalmente umano si è ricordato che prima di essere un arbitro è un uomo, e che prima di dover rispondere a due disonesti come Braschi e Nicchi deve rispondere alla propria coscienza e deve rendere conto del proprio comportamento alla moglie che lo comanda a bacchetta e che si è stufata di essere ritenuta una puttana solo perché sua moglie. C’è per esempio Alvaro che è un ex alcolizzato però molto religioso in quanto devoto a Sangiovese, che dopo il fattaccio di Parma aveva ricominciato a pregare assiduamente gettando nella disperazione la moglie, e a niente erano servite le parole amorevoli di lei, donna intelligente, sensibile che ha dovuto persino curarsi la cirrosi dopo aver subito l’alcolismo passivo per tutti quegli anni. Ha cercato di farlo desistere con frasi profonde tipo “Non ha senso voler affogare le preoccupazioni per la squalifica di Borja Valero nell'alcool, tanto le preoccupazioni sono ottime nuotatrici”, Alvaro ha smesso dopo aver sentito Gervasoni finalmente confessare le sue colpe, che poi festa della donna o no, alla fine ha dato tutta la colpa alla moglie liberandosi in un colpo solo di due grandi pesi che aveva sullo stomaco, l’ingiustizia di quel referto assurdo, e l’altro, tutti e due generati dalla stessa causa, ieri infatti, in lacrime e davanti ad una bottiglia di Soluzione Schoum, Gervasoni ha finalmente confessato “I piatti che mi prepara mia moglie si sciolgono in bocca. Mi piacerebbe che imparasse a scongelarli, prima”.

sabato 8 marzo 2014

Viva le donne

La sentenza della Corte Federale che non cancella l’ingiustizia perpetrata da Gervasoni a Borja Valero è una sconfitta per il calcio. L‘ennesima dimostrazione di quanto questo movimento cerchi ripetutamente di accoltellarsi, e quindi di sperperare anche la nostra passione. Un bagno di sangue, una strage che non vede la fine. Tutto quanto di male si possa dire sull’inadeguatezza di questo movimento è già stato detto, in maniera trasversale, anche da chi non è stato colpito direttamente da questa ultima disavventura della classe arbitrale incapace di riconoscere i propri errori. Non ho voglia di scrivere nient’altro, non una parola in più su questa schifezza, perché questo stato di cose certifica anche quanto siamo cretini a sprecarci dei sentimenti. Oggi che è la festa della donna voglio fare solo degli auguri a loro, a loro che forse muovono sentimenti più importanti, voglio essere positivo, sensibile, voglio pensare un po’ di più a me e soprattutto alle mie donne, sono 10 giorni che ho voglia di carciofini interi sott’olio, vorrà dire che oggi andrò a cercarli per dimenticare, anche se non sarà facile. Del resto avevo più fiducia della giustizia sportiva che di trovare un buon prodotto sott’olio, e sappiamo come è andata, forse Pegna, forse Eataly, forse mi aiuterà la Rita che c'è sempre quando ho bisogno. Sono deluso e non solo perché non trovo dei carciofini che mi soddisfino, viva le donne allora, oggi solo pensieri per loro, per tutte, voi vi chiederete certamente “per quanto riguarda la sentenza tutto qua? Niente di più riguardo la Corte Federale?” No. Oggi voglio pensare solo alle donne, quindi voglio fare gli auguri anche a loro, si, anche alle loro mamme maiale.

L'autore della foto è Alessandro Barcella. 

http://www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=303885

venerdì 7 marzo 2014

Braschi è cinese

Cerco di capire cosa succede nel calcio attraverso la lettura dei mille eventi che nutrono la mia passione. Uno in particolare mi colpisce perché mi fa venire in mente la triste sorte del designatore di Prato. Un uomo contraffatto dentro. Un uomo tradito dalla conformazione degli occhi, troppo particolare e quindi difficile da nascondere. Dall’altra parte dell’oceano, in questo stesso momento, a ChinaTown (Manhattan) stanno invece succedendo cose anche senza l’uso della moviola. Dicembre, una donna cinese non residente, incontra il suo avvocato cinese. la donna è preoccupata, ansiosa per l'intervista che sosterrà di lì a poco, con l’ufficio immigrazioni. Insieme rivedono, passo passo, la richiesta di asilo politico inoltrata dal legale. Lei avrebbe abortito, in Cina, costretta dalla politica, che sostiene la legge del figlio unico e sarebbe per questo fuggita dalla madre Patria. Diciamo che i contenuti potrebbero rispecchiare la verità come un referto di Gervasoni. L’avvocato raccomanda di stare tranquilla, la donna chiede, il cinese risponde. La preoccupazione della donna e la sicurezza del suo avvocato, o meglio, l’intero dialogo intanto è stato trascritto dai Federali che stavano ascoltando tutto. L’inchiesta sui visti per le richieste d’asilo politico a New York City è in pieno sviluppo. Ovviamente l’avvocato aveva inventato tutto e la donna non aveva mai abortito. Sembra la storia di Gervasoni e di Braschi che lo difende. A oggi, oltre all’avvocato in questione, sono finite in manette una trentina di persone, tra legali, assistenti, traduttori, falsificatori cinesi d’ogni genere para-legale, artefici del business degli asili politici di New York City. Almeno 10 uffici legali, tutto cinesi a New York City, sono sotto investigazione e il bello deve ancora venire. Negli ultimi 6 anni più di metà delle richieste di asilo politico cinese per gli USA sono state inoltrate proprio grazie ai 10 uffici legali attualmente indagati. Per un business stratosferico, solo nel 2012 il 62% delle richieste d’asilo politico cinese ricevute negli USA è stata processata a New York City. E il 62% è una percentuale che si avvicina molto al possesso palla tipico della miglior Fiorentina di Montella prima che l'avvento degli arbitri abusivi ne influenzasse la redditività. Quindi è argomento quello degli abusivi nel calcio che conosciamo bene. Non solo i cinesi sono i primi nella classifica delle nazionalità dei richiedenti asilo politico, ma il loro numero è addirittura il doppio rispetto alla somma dei richiedenti provenienti dei 9 paesi che seguono la Cina nella classifica. Negli ultimi dieci anni, la popolazione cinese nata a New York City è cresciuta del 35% rispetto alla decade precedente  e i cinesi sono arrivati a superare in numero la popolazione domenicana-latina nella City. L’asilo politico è business per gente senza scrupoli, avvocati, falsificatori di documenti d’ogni tipo, arbitri insomma. L’ondata d’invasione cinese accomuna Manhattan a Prato, 10.000 dollari per una pratica con traduttori cinesi che da professionisti consumati, durante le interviste con l’Immigration, interpretano inventando, quando i candidati tentennano o balbettano insicuri. C’è anche l’ideologia politica, in questo malaffare, sostenuta da avvocati che sostengono di svolgere “un lavoro umanitario”, per evitare a questi “fuggiaschi” il reimpatrio forzato in Cina.  E quante volte abbiamo sentito frasi del tipo “l’arbitro è un male neccessario del calcio”. Ma l’onda ha subito una dura battuta d’arresto e parrebbe arginata perché i Federali hanno scoperto il business, e come sappiamo, l’FBI agisce in fretta, proprio come la giustizia sportiva italiana. E’ previsto un drastico calo delle richieste d’asilo politico cinese negli USA. Braschi è un cinese, lo tradisce il suo sguardo poco intelligente e socchiuso come quello di un coccodrillo cinese, un uomo senza scrupoli che chiede l’asilo politico per conto degli abusivi del calcio, sono al vaglio le pratiche di Gervasoni, Calvarese e Damato, gente che sostanzialmente inventa. Gente nata malgrado la politica severa del figlio unico, solo perché le madri, poco intelligenti purtroppo, ma anche un po' mignotte, hanno capito uno alla volta. La Corte Federale come i Federali? Sarà finalmente arginata la truffa anche nella China Town del nostro calcio? Borja Valero libero!!!!

giovedì 6 marzo 2014

I cipressi continueranno ad essere l'orlo della Toscana

Oggi si discuterà il ricorso per quella squalifica lunga come la coda sui viali, ho fiducia, non ho fiducia, non lo so nemmeno io cosa pensare. Sarebbe bello se finalmente fosse risolta una volta per tutte la viabilità sui viali, o se almeno per la prima volta venisse riconosciuto un palese errore dell’arbitro, e di conseguenza fatta giustizia. Ci credo, non ci credo, sono scettico, del resto anche l’Arno continuerà la sua corsa verso il mare e non verso il Falterona, i cipressi continueranno ad essere l’orlo della Toscana, così come il lampredotto ci radunerà tutti intorno ad una passione. La tecnologia rimarrà lontana dai campi da gioco così come il mare dai campi da gioco di Campi, la FiPiLi continuerà ad avere il suo bel fondo sconnesso come la nostra fiducia nei confronti del sistema calcio. No, non credo che cambierà niente, al limite cesseranno certe attività storiche a vantaggio di franchising omologati come ormai anche l’arroganza della classe arbitrale, aumenterà il costo della vita in città insieme alle giornate di squalifica di Borja Valero, l’Italia continuerà a perdere dalla Spagna, e di veramente nuovo ci potremo aspettare solo un deferimento per le dichiarazioni dello spagnolo. La corte federale mi sembra un organismo raffermo come il pane che serve per la ribollita, saranno quindi ancora cavoli amari, e non deliziosamente croccanti e neri con olio a crudo e pepe. Con la sentenza ci faremo crostini di fegato amaro, poi faremo due passi su quell’ingiustizia fatta di pietra poco serena, e sarà divertente come trovare le ganasce alle ruote della macchina. No, non cambierà niente, rimarrà tutto come prima, continueremo a vedere il cupolone come faro della nostra fiorentinità, non ci sarà nessun rinascimento del calcio malgrado la cravatta Viola di Renzi. Ci vuole serenità e più dialogo, questo è quello che chiede la classe arbitrale, allora potremo regalargli giornate spazzate dalla tramontana, e come dialogo solo supercazzole, Fiesole si girerà dall’altra parte, sdegnata, quando Calvarese farà finta di non vedere la sua plateale bellezza, serviremo la bistecca non più alta quattro dita ma squalificata per quattro giornate. Non toccheremo più le nostre donne per paura che Gervasoni s’incazzi, mentre per Alloween insieme al dolcetto daremo in opzione lo scherzetto già denunciato da Pizarro in estate. Insomma, non penso che ci meraviglieremo di loro in senso positivo, anche se a Roma andranno avvocati che presenteranno immagini sicuramente di più grande bellezza di quelle girate da chi poi ci ha vinto pure un Oscar. Noi non vinceremo niente e di contro accumuleremo amarezza. Mi piacerebbe essere smentito, si, e a questo proposito mi lascio aperto uno spiraglio non più largo di un vicolo tipico del centro, uno scorcio di speranza dove probabilmente la Corte Federale piscerà perché nascosto bene. Del resto dicevo così anche del Bambi, che però alla fine è riuscito davvero a disintossicarsi, anche chi pensava alla pontellizzazione si è dovuto ricredere dopo che la Fiorentina si è presentata ai nastri di partenza con Rossi e Gomez là davanti. Che dire, anche lo stadio nuovo sembra indicare la strada del grande cambiamento, la pedonalizzazione di Piazza Duomo, la tramvia, Renzi Presidente del Consiglio, il quattro a due alla Juve, il mondiale di ciclismo. Nel dipinto si può vedere parte della Tettoia dei Pisani in Piazza Signoria, e anche la Tettoia che fu fatta costruire dai fiorentini ai prigionieri pisani, dopo aver loro fatto baciare il culo di un leoncino vivo, è stata poi abbattuta. E Diladdarno sono successe anche cose più grosse di quello che potrebbe essere un ribaltamento di una squalifica piena di rancore, precisamente in via del Campuccio dove abita la zia Liliana, una donna che da oltre trent’anni ha il pollice verde. Anche lei ha fatto il grande passo, insomma, si è decisa finalmente a farsi vedere da un dermatologo. E allora...

mercoledì 5 marzo 2014

Vero o falso?

E’ sempre più difficile capire ciò che è vero da ciò che invece è creato ad arte per fregare i tifosi, e come vedremo più avanti anche i turisti e gli uomini eccitati, oggi a maggior ragione che arrivano le prime delusioni di stagione e allora tutta vacilla. Ma che cosa vacilla? Certe sicurezze maturate in tempi d’entusiasmo, convinzioni evidentemente di cartapesta maturate dietro al richiamo irresistibile di certe sirene ammalianti come il giro palla. Le percentuali di possesso palla bulgaro ci hanno forse ingannato? Il mito delle Ramblas ci ha forse tratto in inganno? Chi è Montella, un impostore come Michael Jackson, cioè un talento che però copiava le canzoni ad Albano? Questo oggi è quello che ci chiediamo dopo aver perso in casa contro Mazzarri e Reja, siamo o non siamo il nuovo che avanza? Oppure la nostra è solo una delusione temporanea che ci acceca, una mancanza di risultati come abbaglianti contromano sulla realtà. Personalmente continuo a credere in Montella e lo reputo uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico, anche se chi lo dice non capisce fondamentalmente una sega come me, e così ascolto con interesse anche le analisi di chi cerca di scoprire i bluff dell’uomo di Castello di Cisterna, per alcuni un semplice sopravvalutato. Il vantaggio di avere un blog è quello di poter esprimere le proprie idee, nel mio caso molto spesso "disincanto", che alla lunga so delegittimarmi da analisi meno "leggere". Premesso che Montella sbaglia come tutti, che lo abbia fatto e lo farà ancora, ritengo che molte delle critiche che oggi gli vengono rivolte sono leggermente ingenerose, leggermente come certe acuque effervescienti che aiutano però nella digestione delle delusioni, o almeno non tengono pienamente conto di una serie di aspetti concatenati che ne hanno appannato la percezione. Cito per primi gli infortuni gravi che hanno colpito gli uomini più importanti, l’accanimento arbitrale e il  numero di partite molto alto rispetto ad una rosa, si competitiva, ma non certo come quella di chi ha fatturati tripli, esclusi naturalmente Inter e Milan che sono addirittura dietro. Io giudico l’esperienza di Montella fino a questo momento molto positiva in relazione a tutto ciò che è successo, mi domando per esempio se avessimo dovuto misurare il valore degli altri tecnici che oggi ci sono avanti dopo aver dovuto affrontare le stesse difficoltà di cui abbiamo parlato, del resto le grandi squadre le fanno i grandi giocatori prima che i grandi tecnici, è fin troppo semplice dire che tra avere Gomez e Rossi e non averli anche in termini di qualità del gioco oltre che di punti non può essere la stessa cosa. Prendiamo come ultimo esempio il danno di una squalifica truffa come quella delle 4 giornate a Borja Valero, un giocatore che non ha un sostituto adeguato in rosa. Non è questo il caso però mi sembra davvero così ingeneroso parlare già di possibili sostituti per il futuro, di fatto bocciandolo, un po' come se si volessero giudicare le qualità di Trapattoni solo attraverso l’esperienza di Cagliari, certamente la qualità espressa dal Barcellona di Guardiola non poteva prescindere dagli interpreti, togliere Cristiano Ronaldo ad Ancelotti per sei mesi forse procurerebbe qualche grattacapo pure a chi allena uno dei club più potenti. Mi sento di dire che Montella non è un bluff, ma un tecnico di grande presente e ancora di più in prospettiva, anche se penso che il suo meglio probabilmente lo darà altrove. Lascio aperta comunque la porta del dubbio, potrei essere stato davvero turlupinato da quel giro palla ammaliante, da quel modo di fare sereno ed equilibrato, un allenatore supportato oltre misura dal magico sinistro di Pepito Rossi, e dico questo perché mi viene in mente che durante un viaggio in Kenia mi è capitato di vedere lo spettacolo selvaggio ed emozionante di un leone che alle prime luci dell’alba inseguiva una gazzella. Avevo pensato che entrambi si fossero svegliati presto, l’uno per procurarsi il cibo, l’altra per sopravvivere. Ecco perché all’inizio parlavo di ciò che è stato creato ad arte anche per i turisti. Perché alla fine sono rimasto molto deluso come molti di voi con la storia del gioco alla spagnola, quando ho scoperto cioè che quei due animali erano stipendiati dalla pro-loco di Malindi. O come quando, tutto eccitato ti vorrebbero fare una spagnola con le poppe di un manichino della Rinascente.

martedì 4 marzo 2014

Una crisi tutta naturale

E’ un problema che affligge un uomo su dieci e dieci su dieci tra i tifosi Viola in questo ultimo periodo, una problematica che però viene affrontata solamente dal 10% di coloro che ne sono affetti. Gli altri scrivono e si sfogano su Fi.it. Si stima che in Italia siano tre milioni gli uomini che ne soffrono, a Firenze dopo la partita con la Lazio tutti. Stiamo parlando della disfunzione erettile, e cioè l’incapacità di raggiungere e mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Sicuramente rappresenta uno dei principali disturbi sessuali maschili specie nella parte più centrale di un area ben definita come quella del tifo Viola, dove il problema raggiunge la connotazione della piaga sociale. Tant’è vero che, a livello mondiale il mercato dei farmaci contro la disfunzione erettile vale oltre 5,5 miliardi di dollari, e qui i bacini di utenza sono inversamente proporzionali, ovvero, là dove si vince meno è proprio dove c’è più mercato. L’Europa rappresenta un quarto del fatturato mondiale e l’Italia è il secondo mercato continentale dopo il Regno Unito e prima della Germania. L’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, nel corso del Congresso annuale della European Society for Sexual Medicine, in Turchia ha presentato uno studio sulle proprietà benefiche di un mix di elementi naturali testati direttamente su De Laurentis al quale sono stati frizionati anche i capelli. Il composto sfrutta l’azione sinergica di principi chimici contenuti in tre prodotti assolutamente naturali, lasciamo stare i nomi scientifici più o meno impronunciabili in San Frediano, sostanzialmente un’alga, una pianta che ho fatto fatica a capire bene cosa fosse, e una sostanza estratta dal guscio dei gamberi e dei granchi che stimolano la produzione degli ormoni maschili. Questo cocktail svolge una potente azione antiossidante e favorisce il rilascio di ossido di azoto, mediatore chimico dell’erezione. Lo studio che è stato pubblicato anche sulla rivista “Non mi si rizza più” distribuita in entrambe le curve e nel parterre di Maratona, evidenzia un miglioramento della funzione erettile di circa l’85% nei pazienti affetti da questa patologia. I risultati dell’equipe di ricerca, coordinata dalla fidanzata di Montolivo, sono importanti anche perché lo studio è stato condotto senza l’uso di farmaci, ma utilizzando solo elementi completamente naturali. Sono stati sottoposti alla studio 150 pazienti usciti dal terribile febbraio Viola, e che quindi presentavano deficit erettile, lieve, moderato e severo, comprovato da test di autovalutazione (non riuscivano più a farsi le seghe mentali su terzo posto, EL e Coppa Italia). 52 anni l’età media dei pazienti, divisi in 5 gruppi, 30 giorni la durata dello studio. “Il Gruppo A, spiega la Cristina, è stato sottoposto alla somministrazione del cocktail in un’unica soluzione. Il Gruppo B ha ricevuto placebo, il Gruppo C solo uno dei tre elementi del cocktail, il Gruppo D un altro elemento diverso da quello somministrato al gruppo C, mentre il Gruppo E il terzo elemento diverso da quello dei Gruppi C e D. I risultati mostrano che i pazienti del Gruppo A, trattati con i tre elementi combinati, hanno avuto un netto miglioramento della funzione erettile, diciamo l’equivalente della vittoria di domenica a Torino. Il Gruppo B non tromba ma in compenso è ancora convinto che Montolivo sia un grande giocatore. Gli altri perdono entrambe le partite di Coppa e pareggiano a Torino in campionato. Il Gruppo A, insomma, nella scala di autovalutazione del test è passato da un punteggio medio di 15.5 punti a 28.75. Spesso, il calo del desiderio e i sintomi della disfunzione erettile sono legati ad una sostanziale riduzione del giropalla, non solo in chi ha superato gli “anta” ma anche in chi vive un particolare momento di stress come una sconfitta interna o la contemporanea assenza di Borja Valero e Pizarro, comunque sia, le sconfitte e le ingiustizie arbitrali risulteranno sempre le maggiori responsabili. I prodotti naturali a base di estratti vegetali possono migliorare le condizioni fisiche e allo stesso tempo possono contrastare l’aggressione di fattori esterni come appunto gli arbitri, senza provocare, generalmente, effetti collaterali o controindicazioni come un’intervista di Braschi. I ricercatori sottolineano che l’uso del cocktail non solo migliora la funzione erettile ma protegge e rinforza la percezione di una migliore fase difensiva agendo direttamente sulle diagonali, liberando così l’ormone responsabile della libido a tutto vantaggio del benessere sessuale di curva. Noi della Riblogghita in accordo e in convenzione con la ASL 3 di Campo Marte mentre venivano usati i gusci, abbiamo organizzato una serata dove si sono mangiati spiedini di gamberi e penne al granchio. Poi a proposito di cose naturali abbiamo pensato di contribuire a far impennare l’umore, e naturalmente non solo quello, collaborando alla realizzazione di un cocktail fotografico che opportuamente ripiegato verrà inserito nella confezione al posto del “bugiardino” per aiutare a fare i test di autovalutazione. Il cocktail fotografico sarà sempre diverso per favorire la commercializzazione del prodotto.