I
Bianchi perdono la finale contro gli Azzurri, che non contenti vincono
anche la finalina, botte in Santa Croce, rigori in Brasile che intanto
annichilisce la Spagna, e a proposito della parabola discendente di una
nazionale che ha vinto tutto, si diceva che il sistema fiscale spagnolo
agevolasse le squadre di calcio rendendole più appetibili di quelle
italiane, oggi però è proprio la Spagna il nostro miglior fornitore.
Qualcosa deve essere successo, tra squadre che falliscono e quelle
costrette a svendere, in Spagna forse è accaduto quello che sta accadendo con
le sigarette elettroniche da noi, una vera manna per la salute e per le
tasche, fino a quando lo stato non ha deciso di tassare anche quelle.
Scende la Spagna e sale la Turchia che è diventata terra calcistica
ambita anche lì grazie ad apposite leggi del Governo, non a caso anche
terra di grandi fumatori non elettronici. Mi viene da pensare che il tabacco vero oggi lo possono fumare solo
poche squadre in Spagna, Inghilterra, Germania e comunque ancora meno in
Turchia, mentre tutto il resto è costretto a un fumo più creativo come
quello elettronico, Don Bairo quando non è ubriaco mi dice sempre che
se Dio avesse voluto che l’uomo fumasse, gli avrebbe dato fuoco. Sarà
perché a Firenze non c’è stata pontellizzazione, ma all’improvviso sembra
che tutti vogliano venire a fumare il sigaro toscano, Mario Gomez,
Ylmaz è lì pronto ad abbandonare persino il narghilè, gli spagnoli sono
già colonia, forse l’unica che se ne è andata via è la De Pin, ma per
lei il discorso è diverso visto che il sigaro toscano l’aveva già fumato
abbastanza. Si dirà, ma se tutti vogliono venire a fumare il Toscano
come mai Montolivo prima e Jovetic adesso vanno sull'elettronica, la risposta sta
proprio nelle parole della De Pin quando una volta con il biglietto per
Milano di sola andata ha iniziato ad elencare i pericoli che Riccardo
avrebbe dovuto affrontare nella giungla della metropoli, “non chiedere
la bistecca perché ti fregano, non cercare i canottieri sui Navigli,
ricordati che il Piazzale Loreto non è panoramico” ma le parole che ci interessano di più perché rispondono al nostro interrogativo sono state “Quando arrivi a Milano non discutere mai con un idiota, la gente
potrebbe non notare la differenza”, la risposta dimostra l’onestà del
ragazzo “Non ti preoccupare Cristina sono abituato a discutere con gli
idioti, prima di metterlo in tasca alla Fiorentina abbiamo parlato per
mesi io e Pallavicino”, aggiungendo L'unica cosa che mi turba a Milano
sono le pozzanghere perché non puoi dire quanto sono profonde fino a
quando non ci finisci dentro”. Di Jovetic che dire, una delusione,
quell’intervista dopo un periodo giocato con il pensiero altrove e che
probabilmente ci è costato la qualificazione Champion, è ormai un anno
che si arrovella, pensieri legittimi per un futuro migliore, del resto
lo sanno tutti nell’ambiente che il giocatore ripete ossessivamente un
pensiero scritto su un fogliettino da Ramadani in modo da impararlo a
memoria per dirlo come fossero parole sue nella prossima intervista con
la Gozzini “Con uno stipendio da fame si possono nutrire dei dubbi sul
proprio futuro?” E mentre la Fiorentina sta costruendo la squadra del
terzo scudetto, anche se Pradé si ritrova tutti i giocatori in prestito
tranne De Silvestri, tornati a casa senza i soldi del riscatto e che
andranno a pesare con l’ingaggio se non si riuscirà a piazzarli, voglio
ricordare le parole di affetto di mia nonna girellona, una nonna che
adesso sta facendo due passi intorno al mondo, ricordo di quando,
orgogliosa, raccontava alle sue amiche sedute in Piazza Santo Spirito,
che ero un fenomeno. Aveva trovato un modo infallibile per dimostrare
che ero il nipote più geniale Diladdarno, allora partiva e andava dal
Dreoni Giocattoli in via Cavour a comprarmi un puzzle, era fiera perché poi poteva raccontare fumando le Dunhill con il pacchetto più largo e
schiacciato, che riuscivo a finirlo in meno di sei mesi quando sulla
scatola c’era scritto “dai 2 ai 5 anni”. Che donna, se solo le avessi
potuto regalare il Tom Tom oggi avremo potuto parlare della finale persa
in Santa Croce, mentre della finalina dico solo che Prandelli dopo la
cittadinanza onoraria dovrebbe diventare sindaco di Firenze, altro che
Matteo, ormai parla più da sindaco che da CT, quel suo modo di scaricare
le colpe è tutto politico, mi ricorda Frank Rizzo primo cittadino di
Philadelphia “qui le strade sono sicure, è solo la gente che le rende
insicure”.