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lunedì 1 luglio 2013

Maledetti Toscani

I Bianchi perdono la finale contro gli Azzurri, che non contenti vincono anche la finalina, botte in Santa Croce, rigori in Brasile che intanto annichilisce la Spagna, e a proposito della parabola discendente di una nazionale che ha vinto tutto, si diceva che il sistema fiscale spagnolo agevolasse le squadre di calcio rendendole più appetibili di quelle italiane, oggi però è proprio la Spagna il nostro miglior fornitore. Qualcosa deve essere successo, tra squadre che falliscono e quelle costrette a svendere, in Spagna forse è accaduto quello che sta accadendo con le sigarette elettroniche da noi, una vera manna per la salute e per le tasche, fino a quando lo stato non ha deciso di tassare anche quelle. Scende la Spagna e sale la Turchia che è diventata terra calcistica ambita anche lì grazie ad apposite leggi del Governo, non a caso anche terra di grandi fumatori non elettronici. Mi viene da pensare che il tabacco vero oggi lo possono fumare solo poche squadre in Spagna, Inghilterra, Germania e comunque ancora meno in Turchia, mentre tutto il resto è costretto a un fumo più creativo come quello elettronico, Don Bairo quando non è ubriaco mi dice sempre che se Dio avesse voluto che l’uomo fumasse, gli avrebbe dato fuoco. Sarà perché a Firenze non c’è stata pontellizzazione, ma all’improvviso sembra che tutti vogliano venire a fumare il sigaro toscano, Mario Gomez, Ylmaz è lì pronto ad abbandonare persino il narghilè, gli spagnoli sono già colonia, forse l’unica che se ne è andata via è la De Pin, ma per lei il discorso è diverso visto che il sigaro toscano l’aveva già fumato abbastanza. Si dirà, ma se tutti vogliono venire a fumare il Toscano come mai Montolivo prima e Jovetic adesso vanno sull'elettronica, la risposta sta proprio nelle parole della De Pin quando una volta con il biglietto per Milano di sola andata ha iniziato ad elencare i pericoli che Riccardo avrebbe dovuto affrontare nella giungla della metropoli, “non chiedere la bistecca perché ti fregano, non cercare i canottieri sui Navigli, ricordati che il Piazzale Loreto non è panoramico” ma le parole che ci interessano di più perché rispondono al nostro interrogativo sono state “Quando arrivi a Milano non discutere mai con un idiota, la gente potrebbe non notare la differenza”, la risposta dimostra l’onestà del ragazzo “Non ti preoccupare Cristina sono abituato a discutere con gli idioti, prima di metterlo in tasca alla Fiorentina abbiamo parlato per mesi io e Pallavicino”, aggiungendo L'unica cosa che mi turba a Milano sono le pozzanghere perché non puoi dire quanto sono profonde fino a quando non ci finisci dentro”. Di Jovetic che dire, una delusione, quell’intervista dopo un periodo giocato con il pensiero altrove e che probabilmente ci è costato la qualificazione Champion, è ormai un anno che si arrovella, pensieri legittimi per un futuro migliore, del resto lo sanno tutti nell’ambiente che il giocatore ripete ossessivamente un pensiero scritto su un fogliettino da Ramadani in modo da impararlo a memoria per dirlo come fossero parole sue nella prossima intervista con la Gozzini “Con uno stipendio da fame si possono nutrire dei dubbi sul proprio futuro?” E mentre la Fiorentina sta costruendo la squadra del terzo scudetto, anche se Pradé si ritrova tutti i giocatori in prestito tranne De Silvestri, tornati a casa senza i soldi del riscatto e che andranno a pesare con l’ingaggio se non si riuscirà a piazzarli, voglio ricordare le parole di affetto di mia nonna girellona, una nonna che adesso sta facendo due passi intorno al mondo, ricordo di quando, orgogliosa, raccontava alle sue amiche sedute in Piazza Santo Spirito, che ero un fenomeno. Aveva trovato un modo infallibile per dimostrare che ero il nipote più geniale Diladdarno, allora partiva e andava dal Dreoni Giocattoli in via Cavour a comprarmi un puzzle, era fiera perché poi poteva raccontare fumando le Dunhill con il pacchetto più largo e schiacciato, che riuscivo a finirlo in meno di sei mesi quando sulla scatola c’era scritto “dai 2 ai 5 anni”. Che donna, se solo le avessi potuto regalare il Tom Tom oggi avremo potuto parlare della finale persa in Santa Croce, mentre della finalina dico solo che Prandelli dopo la cittadinanza onoraria dovrebbe diventare sindaco di Firenze, altro che Matteo, ormai parla più da sindaco che da CT, quel suo modo di scaricare le colpe è tutto politico, mi ricorda Frank Rizzo primo cittadino di Philadelphia “qui le strade sono sicure, è solo la gente che le rende insicure”.