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venerdì 5 luglio 2013

Non siamo più adolescenti

Oggi affrontiamo il tema dell’invecchiamento della rosa perché per un Toni che se ne va c’è un Ambrosini che arriva e forse uno Stankovic che potrebbe farlo tra un reumatismo e l’altro, per cercare di digerire scelte così estreme non basta certo il lifting o l’acido ialuronico, allora ci diamo a intendere che in fondo sono giocatori che portano esperienza e sono utili nello spogliatoio perché abituati ai grandi traguardi, io penso invece che siano utili solo il giorno del loro compleanno quando i compagni si sistemano intorno alla torta per scaldarsi le mani. Per quanto riguarda la vicenda Ljajic probabilmente non si è agito al momento giusto sfruttando quella che era la posizione di svantaggio del giocatore uscito fuori da stagioni non convincenti e dalla girandola di schiaffi di Delio Rossi, certo che con il senno del poi è tutto più facile, oggi però è comunque tutto più difficile, la situazione si è ribaltata come la Porsche di Vargas e vediamo se la Fiorentina sarà capace di uscire da questa situazione un po’ meglio di quanto abbia saputo fare con la vicenda Montolivo. E’ mancata la prevenzione e quindi ci toccherà curare sperando di fare ancora in tempo, e anche se con lui siamo incattiviti bisogna riconoscere a Montolivo che ha sempre fatto della prevenzione un suo fiore all’occhiello, più ancora dei passaggi in orizzontale, lui e la sua fidanzata sono sempre stati molto attenti a questo aspetto. Appena arrivati a Milano e riconosciuti i primi sintomi del disagio dovuto al grigiore della città e al difficile inserimento in una nuova realtà, Riccardo ha preso il toro per le corna e ha detto a Cristina che sarebbe andato a farsi vedere dallo psichiatra, lei invece che è ancora più attenta di lui e che le corna non le prende ma gliele mette, gli avrebbe risposto che si faceva vedere da uno psichiatra, da un idraulico e da un barista. Intanto Marotta a margine di quella battuta su Jovetic e del fatto che lo avrebbe preso in prestito gratuito ha precisato che è stato solo un modo per attirare l’attenzione e rivendicare il fatto che essere brutti ha dei vantaggi su chi invece è bello visto che la bruttezza dura, e nell’occasione si è esibito nel suo pezzo forte che è quello di piangere facendo uscire le lacrime dall’occhio destro per farle cadere sulla guancia sinistra. Diciamo che in questo scorcio di mercato emergono pregi e difetti del mondo del calcio, salta all’occhio come il denaro sia la madre di tutti i mali e quindi quanto siano mammoni Jovetic e Ljiajic, mentre l’ozio è il padre di tutti i vizi, e ci fa capire quanto Vargas sia più attaccato al babbo. A proposito di questi aspetti si dice che l’esplosione di Ljajic non sia dovuta tanto alla diminuzione del consumo di Nutella ma quanto al fatto di essere uscito dalla dipendenza da Internet, lo ha rivelato la madre ancora affranta quando ha raccontato a Ramadani che Adem era arrivato a un punto che non la chiamava più mamma perché non aveva il modem. Insomma l’importante è che siamo arrivati al campionato della svolta, a quello del grande salto nel club esclusivo di coloro che giocano per vincere, è proprio arrivato quel magico momento dove si supera finalmente l’adolescenza, quella che Gene Wilder descriveva come l’età in cui i ragazzi non sanno se continuare a picchiare le ragazze o cominciare a baciarle.