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mercoledì 3 luglio 2013

Enzo come Enrico La Talpa

A questo punto del mercato non si sa se sia più utile un racconto horror o un articolo di Bucchioni per preparare i bambini alla lettura dei giornali dove scrive Bucchioni, ogni giorno il buon Enzo le tira fuori di sotto terra, tanto che scava oggi e scava domani lo hanno chiamato a doppiare Enrico La Talpa di Lupo Alberto, in quanto il più affine su piazza. Talpa perché scava gallerie nella notizia dalle quali fuoriesce un certo puzzo che non è di bruciato e non può essere quello del grisù perché inodore, forse tutta roba biologica comunque perché alla fine fa un giornalismo concimato con roba sua, diciamo pure il km zero della credibilità. Ma è anche un po’ Mosca come Maurizio perché lo ha di fatto sostituito nel percorso professionale, da Pian dei Giullari a giullare del calciomercato, con tutti quegli intrecci inverosimili che fanno invidia anche a Lapo di certo abituato a certi meandri del mercato del sesso o della droga, un pentolone insomma nel quale tutti i giorni rimescola nuovi ingredienti sempre più improbabili, e Mosca anche più semplicemente perché ama poi posarsi su quelle evacuazioni di articoli che scrive. Di fatto sta elencando da un mese tutti i giocatori ultratrentenni con un contratto superiore al nostro tetto ingaggi massimo previsto, del resto Enzino è uno che sostiene con forza che la più grande impresa degli Antichi Romani sia stata quella di imparare il latino, al pari di Guetta con il tedesco. Riconosciamo al Buk almeno una qualità, quella di essere sempre stato un garantista e in senso più generale di tendere a non privare nessuno della propria libertà d’informazione, anche se questa viene sfruttata per dare notizie di mercato a destra e a manca quando manca il supporto della logica e dell’attendibilità pur venendo da destra. Si, perché Bucchioni nonché Enzo ha effettivamente delle sue idee sulle operazioni di mercato della Fiorentina, ma sono idee che non stanno nella sua mente troppo a lungo, proprio perché a esse non piace la reclusione in isolamento. Del resto in molti gli hanno suggerito di andare più cauto, primo tra tutti Brovarone che per colpa di una peperonata ha visto Gomez andare di domenica dal Fanfani invece che da Giorgio, e ormai le sa tutte le precauzioni da prendere prima di sparare notizie a salve, gli è stato detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti specie se sono sconosciuti direttori di Radio Blu che lo vorrebbero avvelenare, insomma gli è stato detto che a parte la pericolosità di uscire la sera con il rischio di trovare i lupi che ormai non mordono più ma puncicano, la madre di tutti gli accorgimenti rimane sempre quella di non lasciare vagare la propria mente perché è troppo piccola per essere lasciata fuori da sola. E mentre Brovarone è teso come una corda di violino dopo aver dato l’annuncio di Gomez entro le 48 ore più lunghe da quando hanno inventato l’orologio, anche di più di quelle occorse per girare le riprese del film “48 ore”, tanto che il Brova adesso è così teso per il futuro della propria carriera che anche al drive-in si mette la cintura, Bucchioni no, lui è lì tutto bello beato, diciamo pure spaparanzato, ci sguazza in mezzo al mare delle sue tante versioni, manca solo quella di latino che forse gli passerà il Guetta se non lo beccano prima. Forse la tattica è quella di dirne il più possibile per avere le maggiori possibilità di beccarne qualcuna, è un po’ lo stesso concetto della mitragliatrice mentre il povero Brovarone è costretto a usare una pistola a tamburo con la quale tra l’altro cerca di rifare i pezzi di Tullio De Piscopo senza riuscire a trovare l’acustica necessaria se non fare dei gran buchi nel muro, questioni di percentuale quindi, e lui questo lo sa bene e ci gioca come Buffon dal tabaccaio, lui punta sull’ignoranza dei tifosi Viola e infatti sostiene da sempre che il 120% dei fiorentini non sa nulla di statistica.