Fosse solo che ti ritrovi attaccato allo streaming per 45 minuti maledicendo poi l’idea di andare a mangiare il cacciucco che ti fa perdere gli altri 45, ma ti rendi veramente conto di essere schiavo della Fiorentina dopo che hai finito di battezzare tutti i tuoi figli e ti ritrovi con una che si chiama Viola e uno Giglio, la terzogenita Gigliola e l’ultima Moena invece di Moana, quando la tua mente cioè non mente perché la comanda il cuore, quando la voce del Tom Tom è quella di Narciso Parigi. Si, una passione sana come una tisana che fa il paio con la passione per quella cosina che sta sotto la sottana, quando la torre di Maratona è messa con perizia a sovrastare ogni torta di compleanno dei tuoi figli, quella che poi negli anni ti impegnerà le ferie per la sua manutenzione straordinaria per la quale userai i migliori prodotti della Mapei spendendo ingenti capitali, mentre i tuoi pensieri brucano l’erba del Franchi. Anche il diabete assume i contorni della passione, quando per fare la curva glicemica tiri fuori l’abbonamento di curva Fiesole invece della tessera sanitaria, un po’ quello che succede a chi è schiavo di Internet e quando va in bagno dice di andare a fare un download. Perché la Fiorentina ci fa rimanere eternamente bambini e ci accorgiamo di non esserlo più solo dalla differenza di prezzo dei nostri giocattoli, una passione quella Viola che tanto da, ma che un po’ anche toglie, come qualche attenzione nei confronti di chi ti sta vicino, tanto che in certi momenti mi sono iscritto persino a un concorso di colpa, ma non ho vinto niente perché non c’entravo, mostrando poi proprio la Fiorentina come alibi. E ai figli bisogna trasmettere i sani principi, i valori, il senso della famiglia ma anche la passione per la Fiorentina, Tommaso è sulla buona strada, e se avessi avuto una figlia gli avrei raccomandato comportamenti morigerati, gli avrei dato la libertà di scegliere ma gl avrei anche detto di essere contrario ai rapporti prima del matrimonio, perché fanno arrivare tardi alla cerimonia. Una famiglia Viola ha una marcia in più non c’è niente da fare, se non addirittura un cambio automatico che ti evita l’uso delle frizioni quotidiane nel traffico della vita di tutti i giorni, una sciarpa Viola è un segno distintivo come uno stemma di famiglia, la Fiorentina è certezza di passione di origine controllata garantita, imbottigliata all’origine del calcio, tutto è chiaro, non ci sono ombre o strisce, il rammarico non alberga in chi ha il Viola nel sangue, sulle altre passioni esistono invece scritte sui muri che raccontano disagi, quello sfogo metropolitano che da una parte deturpa e dall’altra racconta in sintesi furibonda certi malesseri, e chi non è Viola oggi gira con lo zainetto pieno di bombolette spray, ne indico una sola perché ha respiro internazionale e perché racconta bene la sofferenza e il rammarico che deriva dalla consapevolezza di essere dalla parte sbagliata “Ah America, se non avessi accettato caravelle da uno sconosciuto...”. Oggi chiudo invitandovi a tapparvi gli orecchi di fronte a chi ci vuole abbattere a colpi di statistiche, no ai Vinciguerra, no all’uso dei numeri a pioggia per spegnere gli entusiasmi, numeri che servono a raccontarci quante poche probabilità abbiamo di vincere, proprio perché le statistiche dicono che vince sempre la Juve, il Milan o l’Inter. Le statistiche AG potevano avere anche un senso mentre quelle Dopo Gomez non più, oggi la statistica non serve a nulla, un esperto di statistica come Tiberio Fossi è uno che quando prende l’aereo porta con se una bomba perché è statisticamente impossibile che ce ne siano due sullo stesso aereo. Il massimo della sicurezza si ha quando tutti i passeggeri hanno una bomba ciascuno. Ma come dicevo, la statistica da quando c’è Gomez non dice più il vero, infatti in volo insieme ai miei sogni seduta accanto a me c’era un ragazza con due bombe così sullo stesso aereo. E questo significa che vinceremo lo scudetto.