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lunedì 8 luglio 2013

Calvino è bello

A Firenze è ormai in atto una vera e propria guerra a colpi di indiscrezioni e di calore, vampate che aiutano non poco ad alzare il livello del delirio, scoop strampalati, anticipazioni delle anticipazioni come se la colazione fosse diventata l’antipasto dell’antipasto, una bagarre nella quale tutti cercano di dare la notizia dell’arrivo di Gomez un centesimo di secondo prima dell’altro. La Nazione, non a caso, nel periodo del calciomercato assume solo stagionali giamaicani, i più veloci in assoluto, il resto sono gente un po’ appesantita dal lampredotto che sgomita e arranca come in quelle partitelle di calcetto organizzate per festeggiare la crisi di mezza età, in quelle per intendersi dove invece dei cambi si operano le ernie. E intanto Paloscia farfuglia, Bucchioni farnetica, Calamai Fantozzi, radio, siti e giornali impazzano, tutti costretti a usare la fantasia in un modo così intensivo che al confronto Calvino sembra uscito dalla Scuola Radio Elettra Torino, tanto che per Brovarone “Il barone rampante” è un Causio più ambizioso, per Guetta che ha studiato al Mercato Centrale, Italo è invece l’autore dell’Alta Velocità, Tenerani che sa sempre tutto lui sostiene di aver trovato delle incongruenze in “Ultimo viene il corvo” e la dimostrazione sta tutta nell’assunzione di Pradè. Bucciantini da invece un taglio più politico e per questo ha intervistato la Bocassini che per non sapere ne leggere e ne scrivere proprio come la Gozzini, ha messo agli atti “Il cavaliere inesistente” dichiarando “Inesistente una sega, esiste e lo condanno pure”, dopo aver sostenuto nel capo di accusa che il libro sarebbe  stato scritto a quattro mano con Ghedini. Ci sarebbero anche i giovani che Radio Blu sforna come le merendine del Mulino Bianco, altrettanto pesanti da digerire, e tra i tanti scelgo Tommaso Loreto di cui il Guetta racconta sempre l’episodio del colloquio prima dell’assunzione, quando alla domanda precisa se credeva in Dio lui rispose “Beh, credere è una parola grossa, diciamo che lo stimo”. Tra gli elegantoni invece, spiccano il solito Tenerani detto “Prezzemolo” e Luigi La Serpe che con quel cognome lì è un predestinato, uno che usa la Fiorentina solo come trampolino di lancio per andare poi a dirigere la redazione di “Striscia la notizia”. Tra calvi e Calvino per la verità ci sarebbe anche Sandro Bennucci, decisamente il più abbronzato, tanto che è costretto a subire le battute razziste di Sandrelli, mentre il “Gallori gomme” è indispettito dal fatto che in una trasmissione Viola come quella di RTV38 ci sia sempre in collegamento un gobbo come Idris. Ma il più forte di tutti diciamocelo pure, è lui, dall’alto di quella sua stazza inclinata quasi come la Concordia, spiaggiato da anni sulle pagine di un giornale ad personam come è Stadio per i tifosi Viola, si, lui è il più forte, con la voce rauca come il Padrino, Ciccio Rialti detto “Aceto” per quella sua forza di pensiero, è convinto di potere ormai tutto a Firenze, ora in trattativa anche con Moira Orfei perché racconta di avere una forza di pensiero tale da sollevare un elefante con una mano ma di non esserci riuscito ancora solo perché non ha trovato un elefante con una mano sola, l’unico però in grado di interpretare il sorriso di Prandelli quando le cose vanno male, di cogliere cioè quel preciso istante in cui Cesare ha pensato a qualcuno a cui dare la colpa. L’attesa per Gomez snerva, logora, tanto che nella speranza che ci sia a breve uno sbocco nella trattativa pasteggio ormai solo con la “Soluzione Schoumm" che aiuta a buttare giù gli editoriali di Enzo Bucchioni e allo stesso tempo mi ricorda la spuma al cedro da 100 che bevevo dal Torcini in via Romana, sarà per questo che oggi ce l’ho con tutti e mi scuso con quelli che non ho citato, o forse è più semplicemente perché penso che gli uomini si dividono in due categorie, i geni e quelli che dicono di esserlo. Io sono un genio.