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sabato 30 giugno 2012

L’agenda troppo fitta fotte la passione


Siamo in attesa della finale europea tra il caldo che picchia duro come Schwensteiger e il “caldo gallego” di un calcio spagnolo ormai più Galizia che delizia, un brodo di passaggi fatti con l’osso del prosciutto di un ciclo vincente ormai arrivato all’osso, e spalla di maiale salata e rancida come la fine di un egemonia, e poi fagioli e patate sui quali bere una weiss ghiacciata in memoria di un calcio tedesco trombato con un sottofondo di mandolino. E in questa canicola di pensieri c’è il tempo per sfogliare purtroppo anche l’agenda sempre più fitta, triste e provinciale del nostro povero tifo Viola e dei suoi divulgatori cittadini che gli forniscono le ruspe, che mostra come si può ben vedere, la voragine nella quale è sprofondato, ridotto da una crisi che strangola, a mendicare le vittorie della Nazionale come rivalsa prandelliana contro i Dv. Perché gli esodati dalla ragione che prima facevano il tifo contro la Nazionale, adesso lo fanno a favore, ma non per un ritrovato spirito patriottico, non per un sussulto e nemmeno come riscatto da una vita grama, ma solo per un mentecatto modo di utilizzare le fortune azzurre di Prandelli come ariete per buttare giù i marchigiani dalla torre di Maratona, ormai una cronica e patologica turbe che si vorrebbe curare solo con un decotto di erbe, quando invece necessita di robusta imbottitura alle pareti. Evidentemente il caldo rivendica la propria leadership sull’attenzione di chi è sempre in trincea a combattere questa sporca guerra che intanto ha distrutto la Fiorentina, perché se il caldo torrido e anche un po’ Torres, fiacca la concentrazione, ecco allora tornare comodo l’uso dell’agenda dove appuntarsi d'ingoiare la pillola contro il mal di pullman, perché le avvisaglie ci sono già tutte, manca solo di strappare il biglietto per andare a contestare la Fiorentina a Moena, e quindi sarà meglio ricordarsi di prendere l’autolesionismox in supposte, anche se sono certe e non supposte le predisposizioni chiarissime all’uso del cilicio, che noi da questo blog invece combattiamo con la maestria dell'uso delle piogge acide, prendendo spunto dal povero Vitelozzo quando andava in bagno, e quindi pisciandogli in testa. E’ un’ agenda quella di cui parlo che viene distribuita in città da una miriade di ragazzi volenterosi che devono riempire ore ed ore di radio e siti internet, ma che non sono all’altezza nel senso che non sono troppo alti per riuscire a evitare l’oscuramento messo in atto per tenerli alla larga dagli allenamenti, e allora si incazzano perché vorrebbero invece la Fiorentina gestita come il Galluzzo, ma c’è sempre l’amata agenda dove si scava sempre più profondo il solco dalla realtà, dove si appunta la piccola statura di una tifoseria costretta a riempire il carrello delle soddisfazioni al discount dell’antidellavallismo, bucandosi il duodeno come i Bucaneve Doria. Su quella stessa agenda dov’è stata appuntata la voragine in cui è precipitata la ragione all’indomani della crocifissione del Gesù di Orzinuovi intento però a scegliersi il legno preferito insieme a Bettega, che da maestro d'ascia qual'è ha spaccato in due la Fiorentina. Ma c'è anche un fiume della speranza sullo sfondo, nella speranza che il solco scavato dall’acqua che scorre nelle vene al posto del sangue Viola, possa non essere più sufficiente a contenerla, e quindi si allaghi definitivamente la valle del vuturismo, che sommerga una volta per tutte quel modo coglione di farsi del male, e una volta riempito ci si possa andare a pescare finalmente un po’ di quella passione dai meravigliosi riflessi Viola, ben sapendo che se sopra lo specchio d’acqua si riflette quella passione, sotto invece nuota una fauna affogata in un atteggiamento distruttivo verso i propri colori messo a punto per osteggiare i DV e osannare chi a quei colori aveva invece voltato le spalle, e gli affogati che tirano fuori la testa dalla melma utilizzando la sciarpa azzurra per sputare ancora veleno, è meglio che non si specchino invece, perché se prima chiedevano confronti brandendo lo score deludente, oggi non reggerebbero il confronto neanche con uno scorfano puzzolente.