Il mondo cambia e per il
traffico di trasformazioni che lo stravolge, usa il cambio automatico evitando
in parte la frizione con chi invece fa resistenza ai mutamenti, mi viene in
mente il nostro peruviano che dimostra come le teste di cazzo ci siano sempre
state, e che quelle non cambiano mai, comunque insieme al mondo ci prova anche
il calcio ad evolversi, anche se non ancora al punto di inserire la tecnologia,
un pianeta questo un tempo in mano a famiglie come i Cecchi Gori, oggi entrato
nell’era dei Cecchi Gori in Paone, grazie al pavone che fuoriesce vanitoso da
ognuno dei suoi protagonisti, regale come un cigno anche se in molti casi non
ha la stessa classe di quello di Utrecht, se si pensa alla volgarità di
tatuaggi come quelli di un Boateng 747 che atterra pesantemente sul concetto di
buongusto, o di un Lavezzi che tra frizzi e lazzi se ne è andato a Parigi
lasciando il calcio italiano in mano alle sentenze di Palazzi. Il giocatore
oggi, sulla scorta di una nuova immagine assegnata all’uomo del terzo
millennio, fa la ruota e non di scorta, ma si cura in maniera maniacale
vigilando quando scende troppo la notte della trasandatezza su colleghi rozzi e
pelosi, e allora entrano in scena loro negli spogliatoi, istituendo servizi di
vigilanza che un tempo erano di competenza dei metronotte mentre oggi sono
appannaggio esclusivo dei metrosexual. E mentre i presidenti dilapidano, loro
si depilano, preparando le polpe muscolose e gli avambracci a stesure di colore
e tribali da mostrare alle telecamere, insieme a qualche arabona qua e là, che
non è una islamica sovrappeso sedotta e abbandonata nel tunnel degli spogliatoi,
e chi non ha la giochessa nelle corde si tatua sul viso espressioni dure come
quella di Gattuso, mentre al povero Cerci che aveva scelto l’immagine vincente di
Cristiano Ronaldo, hanno sbagliato soggetto e tatuato quella di Verdone quando
fa Mimmo. Passate, fermagli, tagli studiati nella galleria del vento, scarpe
colorate che si vedono dal satellite al pari della Grande Muraglia, e difese
una volta muraglia, oggi invece sderenate dalla scomparsa della marcatura a
uomo tanto cara a Cecchi Paone. In tutto questo Grande Fratello multietnico la
Nazionale Azzurra più multirazziale della sua storia presenta anche un
giocatore di colore, e il calcio va incontro a questa modernizzazione cambiando
le regole, e quando Balotelli gioca in coppia con Cassano, l’Uefa sostituisce
gli assistenti di linea con gli assistenti sociali, una convenzione strappata
con il buon ufficio di Don Gnocchi. Cambia tutto e cambiano anche i modi dire
“piove governo ladro” è diventato anacronistico solo per il fatto che piove
sempre meno, dire “mi fai venire il latte alle ginocchia” va incontro da una
parte alla problematica delle quote latte che affligge gli allevatori con multe
superiori a quelle inflitte alle società per il lancio dei fumogeni in campo, e
dall’altra è un modo di dire che avendo un ampio spettro di applicazioni va
rivisto caso per caso, nel mondo del calcio e in particolar modo utilizzato in
relazione alle conferenze stampa, ha sicuramente bisogno di essere aggiornato
alzando di non poco il livello, perché “alle ginocchia” almeno che non si parli
di Watussi, non rende sufficientemente bene la pallosità della situazione che
va a descrivere. Per esempio, una conferenza stampa di Prandelli per poter
andare in onda va prima impermeabilizzata per via di quanto latte alta qualità
esonda, e infatti dopo la vittoria con l’Irlanda, la foto mostra le condizioni
della sala stampa, l’auto è invece quella di Montolivo che all’Europeo è venuto
solo a fare una girata, e così sfrutta il pass della Federazione per
posteggiare a ridosso dell’uscita.