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mercoledì 6 giugno 2012

Freddo


C’è freddo intorno alla Fiorentina, intorno, ma con uno strano gioco di mulinelli contrari alla passione che formano delle correnti di pensiero traverso, di chi si mette di traverso alla passione sfruttando le gole profonde nel cuore Della Valle. E’ un freddo tramonto dell’entusiasmo, acuito dal vento di tramontana che spira teso sulla società, e mentre guardavo la partita sentivo accanto a me l’amica B-ice, un’antidellavalliana della prima ora, che aveva cominciato a dare contro ai marchigiani alle una dopo mezzanotte del primo giorno del loro insediamento, e tutto solo per una vecchia storia di rancori nei confronti di una ragazzo di Tolentino che poche settimane prima non l’aveva soddisfatta sessualmente, e a niente gli era valsa la ritorsione materiale di avergli seccato la disponibilità mensile del bancomat. L’odio era rimasto ancora tutto lì. Sentivo B-ice battere i denti dal freddo mentre io battevo le mani per un affondo di Cerci, la passione ormai non era più sufficiente a riscaldarla, anche se si sforzava a riaccenderla provando continuamente a posare lo sguardo su un’azione bella, avrebbe voluto che la sua sofferenza fosse stata notata, voleva essere creduta che stava tremando per colpa di quel cuore freddo svuotato della passione, poi si era girata di scatto verso di me, improvvisa, e con una stalattite nello sguardo mi aveva implorato “cosa posso fare per uscire da questo gelo?” Allora gli avevo avvolto intorno al collo la sciarpa Viola del Gruppo Chiava. Dopo avermi ringraziato, aveva comunque aggiunto che il freddo marchigiano gli partiva da dentro, cercai di scuoterla ricordandogli che prima di contrarre il virus dell'oliva ascolana, era sempre stata una donna forte, era vero o no che la chiamavano pur sempre la Chuck Norris di Piazza della Calza, perché era così forte da screpolare il freddo con le mani, si era un po’ appesantita invecchiando, ma non avrei mai pensato che i Della Valle gli avessero sostituito la passione con del marmo di Carrara, e ormai era talmente ossessionata da quei marchigiani che mi ripeteva come un disco rotto la frase di Henny Youngman “Da quando ci sono i Della Valle fa così freddo che ho visto un politico con le mani nelle sue tasche” e mentre scuotevo la testa, mi diceva che ero io quello che non ero normale, perché questo freddo lo sentivano anche i sordi. Per aiutarla a combattere il freddo che la stava devastando, a tal punto che ormai le screpolature donavano al suo viso l’effetto cracklè tipico della Ceramica Sarda, spesso gli suggerivo di scaldarsi bruciando i ricordi di Cecchi Gori, ma B-ice pensava sempre e solo ai marchigiani, e a come gli avevano ucciso la passione, solo ieri, dopo aver letto della possibile cessione di Jovetic era stata percorsa da brividi sinistri come Lodi, e la solita nausea mista a Verdicchio l’aveva resa più ruvida, tanto che in maniera scortese e brusca mi aveva rimproverato il sorriso ebete, quel fare leggero di chi secondo lei non si rende conto della tragedia, “vendono anche Jojo”, ripeteva con lo sguardo velato e denso come il brodetto che fanno a San Benedetto del Tronto, allora avevo cercato di consolarla facendo da tonto, con frasi di rito “ma dai non è detto, e poi se sarà davvero così, speriamo che Pradè e Macia insieme a Montella riescano comunque a fare una squadra più forte”. Facendogli l’esempio dell’Udinese e sperando nello stesso effetto della botticella di un San Bernardo, per riscaldarla un po', ma B-ice non ci sentiva proprio da quell’orecchio, sentiva solo il freddo della passione congelata, e con la bocca impastata di ciauscolo aveva cominciato una litania Bofrost, dopo Toni, Melo, Frey, Mutu ora anche Jojo, no Pollock dai abbozzala, basta con il tuo ottimismo insulso, il lupo marchigiano perde il pelo…e prima che concludesse la frase, per sdrammatizzare, mettendole la mano dolcemente davanti alla bocca, avevo aggiunto…se perde il pelo allora sente freddo.