Aveva
proprio ragione Cesare a puntare su Cassano e
Balotelli, e poi su Montolivo che ci schiaffeggia con il rammarico, per
un Italia che ha giocato il miglior calcio dell'Europeo senza sbagliare niente,
un capolavoro tattico che ci proietta in finale contro una Spagna ormai
sgonfiata come un canotto dal sole della sua lunga stagione di successi,
andiamo meritatamente in finale e ci andiamo da favoriti, sempre in crescendo e
con grande merito, con Cesare Prandelli che rende nulli gli sfrorzinuovi di una
Germania che alla fine usa la camicia bianca e sudaticcia del suo allenatore
per arrendersi a chi gli ha sempre insegnato calcio, un capolavoro quello di
Cesrae e dei suoi ragazzi, che rimane solo da infiocchettare con le palle del
toro come trofeo, e che gli regala a questo punto anche un grande spessore
europeo. La Germania è stata prima Annichiellita e poi Sballotellata dal probabile
capocannoniere del torneo, finalmente stella consacrata, diciamo pure di aver
visto una partita entusiasmante, convincente, e se ai quarti ci eravamo
mangiati la zuppa inglese col cucchiaio, con la Germania abbiamo dimostrato di
avere non solo più birra di chi la fa, ma soprattutto la classe appiccicosa di
un Pirlo che a forza di nascondere la palla ha fatto incazzare pure la Merkel,
dopo che quella fava di Platini gli aveva fatto credere che gli volesse
nascondere anche lo spread, mentre la culona aveva già deciso una bella
sanzione economica per i danni riportati dalla locomotiva europea schiantata
sotto i colpi del bronzo di Riace, che sempre quel pezzo di Merkel di Platini
per farla incazzare ancora di più gli aveva detto che era un bronzo di Storace.
Doppia vittoria quindi, perché da una parte Prandelli ha rotto le ossa a un
calcio rigido come una Volkswagen, e dall’altra Monti ha rotto l’asse
franco-tedesca all’Euro summit, un grande lavoro di entrambi, ma qui
sottolineiamo soprattutto quello di Cesare, altrimenti non sarebbe stato
possibile presentare una Nazionale a questi livelli, molto più bella con
Montolivo invece di Motta, mentre al collega LCD tedesco gli si sono riversi i
pollici verso il basso una volta schiantato lo schermo piatto come il gioco
dalle sua nazionale, reso tale solo dalla nostra grande sagacia e
determinazione, un Italia che gli ha impartito l’ennesima grande lezione e che
manderà definitivamente in analisi il calcio tedesco, perché loro sono comunque
una nazionale forte in questo momento, ma gli abbiamo sderenati lo stesso, come
sempre, adesso va terminato il capolavoro andando all'encierro di Kiev a dargli
un paio di Pamplone. Intanto Diladdarno, in una serata calda e sciroppata come
un orzata, ho incontrato un tedesco in via del Campuccio, spaesato, bianco come
un taxi, smunto dal dolore e perso dopo aver perso, che mi ha chiesto in un inglese
sputacchiante come un Lam “ Where is the Santo Spirito square?” Allora ho
ritirato fuori tutte le nozioni scolastiche, poche e sbiadite: “No, mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro
Merdeges. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due wurstel, oppure in
quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio, forse
Scheweinsteiger ma anche un po’ Boris Becker”. E il tedesco “What?” Poppaaaaaaa!!