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giovedì 7 giugno 2012

Fire Fiore


Dovrà essere un mercato che riaccende il motore e la passione, anche se qualcuno ha già cominciato a storcere la bocca di fronte al Nesta delle Piramidi, il tempo ci dirà se la scelta sarà stata miope o Cheope, io non conoscendolo, soffro invece per quell’accostamento canaglia che emana lo stesso fetore del  gorgonzola di Saigon. Per chi è ancora troppo legato al ricordo dell’alito forte che usciva delle botteghe dei corniciai Diladdarno, quando l’Egitto era solo quello di “assassinio sul Nilo” visto al Goldoni, più che un Nesta considererà l’egiziano un Nestathè delle piramidi, più somigliante cioè a un nuovo acquisto di Pizza Man nel viale Talenti, intento a dissetarsi con la cannuccia davanti al forno più che con la borraccia davanti a Boruc, discorso dalla parvenza razzista, ma tipico invece del fiorentino merdaiolo medio, detto questo ripongo la speranza nella mia ignoranza calcistica orba, dando fiducia alla visione più mediorientale di Macia che pesca ancora sulle rotte di Corvino. E’ già partita la sarabanda delle operazioni che sono nella pancia di questa estate, con pittoresche ogive lanciate nelle gengive del tifoso più conservatore, quello più legato a mercati tradizionali, anche se è vero che Hegazy è stato messo dentro a uno scomodo paragone, un po’ Vernacoliere e un po’ frode alimentare, un Estathè associato al Cognac solo per una pallida somiglianza nel colore. Filone che sembra riscontrare però i favori del pubblico più giovane, e così dopo le piramidi ecco Faraoni, roba da Drive In, poi subito a ruota Sansone, giocatore dalla forza prodigiosa che si vorrebbe ingaggiare per proteggere Ljajic dalle aggressioni di Montella, e già circolano accostamenti biblici che ce lo presentano come il nuovo eroe del colpo di testa e del testosterone, più forte sulla fascia anche di Ercole, e poi Biglia abile come pochi nel metterla in buca. E i nomi per accendere la fantasia stanno arrivando copiosi, nel frattempo mi sono fatto prescrivere dalla fantasia di famiglia, sogni e iniezioni di Sudamerica, Arouca, Damiao, Paulinho, Gomez, Pizarro, argentini, brasiliani, cileni più tutto il cuccuzzaro di Macia da srotolare sul prato del Franchi come un plateau di Rolex, e poi gioco all’olandese con possesso palla verticale, e per chi vuole più fiorentinità, allora lampredotto, a chi invece in mezzo a tutto questo bailamme, alla verità anela, si rivolga a Nela, nuova sibilla antidellavalliana, anzi Sebino, chi invece vede troppo poca Italia e preferisce la ruggine di un telaio che fu, di un ciclo che aveva cominciato a mostrare buchi sulla carrozzeria già dopo la fine del viaggio in Champion, è tanto semplice, e per contrastare la voglia di Sudamerica metta una freccia italiana al proprio arco, e come dallo stabilimento di Pomigliano d’Arco, uscirà furi una bella Fiorentina Alfasud-america. Per chi invece ce l’ha non solo con i Della Valle ma anche con il mondo intero, potrà sempre gridare, subito dopo l’ufficialità, muoia Sansone con tutti i Filistei, facendo molta attenzione a scandire bene le parole, e che non sembri Filistrucchi, storica famiglia fiorentina, la più antica bottega tramandata da padre e figlio (1720), che senza mai interrompere la propria attività crea parrucche, e allora ai tanti parrucconi che vorrebbero dare la Fiorentina ai fiorentini, provino a bussare pure in bottega per vedere se trovano la disponibilità a scucire i fiorini per la Fiorentina, sarebbe anche un bel vantaggio partire da chi conosce così bene l’articolo, perché con lo stesso parrucchino di Conte ci si può subito travestire anche da grande squadra.