Dovrà essere un mercato che
riaccende il motore e la passione, anche se qualcuno ha già cominciato a
storcere la bocca di fronte al Nesta delle Piramidi, il tempo ci dirà se la scelta
sarà stata miope o Cheope, io non conoscendolo, soffro invece per quell’accostamento
canaglia che emana lo stesso fetore del
gorgonzola di Saigon. Per chi è ancora troppo legato al ricordo
dell’alito forte che usciva delle botteghe dei corniciai Diladdarno, quando l’Egitto
era solo quello di “assassinio sul Nilo” visto al Goldoni, più che un Nesta considererà
l’egiziano un Nestathè delle piramidi, più somigliante cioè a un nuovo acquisto
di Pizza Man nel viale Talenti, intento a dissetarsi con la cannuccia davanti
al forno più che con la borraccia davanti a Boruc, discorso dalla parvenza
razzista, ma tipico invece del fiorentino merdaiolo medio, detto questo ripongo
la speranza nella mia ignoranza calcistica orba, dando fiducia alla visione più
mediorientale di Macia che pesca ancora sulle rotte di Corvino. E’ già partita la
sarabanda delle operazioni che sono nella pancia di questa estate, con
pittoresche ogive lanciate nelle gengive del tifoso più conservatore, quello
più legato a mercati tradizionali, anche se è vero che Hegazy è stato messo
dentro a uno scomodo paragone, un po’ Vernacoliere e un po’ frode alimentare, un
Estathè associato al Cognac solo per una pallida somiglianza nel colore. Filone
che sembra riscontrare però i favori del pubblico più giovane, e così dopo le
piramidi ecco Faraoni, roba da Drive In, poi subito a ruota Sansone, giocatore
dalla forza prodigiosa che si vorrebbe ingaggiare per proteggere Ljajic dalle
aggressioni di Montella, e già circolano accostamenti biblici che ce lo
presentano come il nuovo eroe del colpo di testa e del testosterone, più forte sulla
fascia anche di Ercole, e poi Biglia abile come pochi nel metterla in buca. E i
nomi per accendere la fantasia stanno arrivando copiosi, nel frattempo mi sono
fatto prescrivere dalla fantasia di famiglia, sogni e iniezioni di Sudamerica,
Arouca, Damiao, Paulinho, Gomez, Pizarro, argentini, brasiliani, cileni più
tutto il cuccuzzaro di Macia da srotolare sul prato del Franchi come un plateau
di Rolex, e poi gioco all’olandese con possesso palla verticale, e per chi
vuole più fiorentinità, allora lampredotto, a chi invece in mezzo a tutto
questo bailamme, alla verità anela, si rivolga a Nela, nuova sibilla
antidellavalliana, anzi Sebino, chi invece vede troppo poca Italia e preferisce
la ruggine di un telaio che fu, di un ciclo che aveva cominciato a mostrare
buchi sulla carrozzeria già dopo la fine del viaggio in Champion, è tanto
semplice, e per contrastare la voglia di Sudamerica metta una freccia italiana
al proprio arco, e come dallo stabilimento di Pomigliano d’Arco, uscirà furi una
bella Fiorentina Alfasud-america. Per chi invece ce l’ha non solo con i Della
Valle ma anche con il mondo intero, potrà sempre gridare, subito dopo l’ufficialità,
muoia Sansone con tutti i Filistei, facendo molta attenzione a scandire bene le
parole, e che non sembri Filistrucchi, storica famiglia fiorentina, la più
antica bottega tramandata da padre e figlio (1720), che senza mai interrompere
la propria attività crea parrucche, e allora ai tanti parrucconi che vorrebbero
dare la Fiorentina ai fiorentini, provino a bussare pure in bottega per vedere
se trovano la disponibilità a scucire i fiorini per la Fiorentina, sarebbe anche
un bel vantaggio partire da chi conosce così bene l’articolo, perché con lo
stesso parrucchino di Conte ci si può subito travestire anche da grande
squadra.