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martedì 9 luglio 2013

Lampredusa

Adesso che è ufficiale sarebbe fin troppo facile rivalersi sui rosiconi che spingevano Jovetic sottocosto verso la Juve, della serie se non vendi non compri, della serie “Della Valle pezzo di merda”, evidentemente indirizzare il mercato della Fiorentina dei pezzi di merda non è così facile come hanno pensato anche Jovetic e Ramadani. Adesso la frittata si è rovesciata e allora io godo della grandezza di un operazione che dimostra essenzialmente due cose, le qualità assolute degli uomini della società e l’ambizione di una Fiorentina che adesso gioca per vincere. E visto che si è parlato di fumata bianca per Gomez vorrei ricordare per un attimo il viaggio del Papa alla periferia del Mediterraneo, finalmente un Papa dei poveri che va sulle spiagge dei disperati, con la speranza che tra un po’ oltre ad andare sulle spiagge possa andare anche alle Piagge dove lì si che ci sono tanti disperati per il rinnovo di Ljajic, gente ai margini del ridimensionamento. Finalmente un Papa credibile, così lontano dalla pontellizzazione della Chiesa, senza lussi come possono apparire una coppia d’attacco composta da Gomez e Rossi, anzi, sua Santità prende addirittura il caffè alle macchinette automatiche, ed  è risaputo nell’ambiente ecclesiastico che quando il distributore non eroga lui porge un’altra moneta. Un saluto quindi a Lampedusa che mi è rimasta nel cuore con la sua spiaggia dei Conigli più bella ancora delle insenature della fidanzata del bomber tedesco, un’ isola lontana ma così vicina, con quell’aria di casa nel nome che ha un inconfondibile inizio di lampredotto. Un saluto che arriva dalla periferia opposta visto che in questo momento mi trovo sul Colle di Tenda. Ramadani intanto deve affrontare una settimana che lo vede al centro di matasse da sbrogliare, trattative importanti come il rinnovo di Ljajic o la sua cessione, la cessione di Jovetic per la quale gli è stata rinnovata la richiesta di 30 milioni cash, mentre Seferovic sostiene di avergli dato la procura perché colpito dal suo egocentrismo, il giovane svizzero si dice rimasto affascinato da un Ramadani che piace perché se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa, e se va a un funerale vorrebbe essere il morto, Pradè si accontenterebbe che facesse bene anche solo il proprio lavoro, e invece di fare tanto casino concludesse finalmente qualcosa di buono. E comunque bisogna scomodare il pensiero di Bertold Brecht prima di farlo accomodare al tavolo della trattativa con la Fiorentina, invitandolo a sedersi dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti sono occupati. Capitolo esuberi, smaltito Felipe e in attesa che a Genova, per De Silvestri vadano in letargo le serpi che vivono nelle tasche di Garrone, rimane la grana Vargas che a parole sostiene di aver smesso di bere e di parcheggiare la Porsche su un fianco, di aver cominciato anche una terapia psicologica per gestire certe problematiche di natura sessuale, evidentemente si sente meglio visto che ieri ha dichiarato di aver salvato una ragazza che stava per essere violentata. E’ bastato solo che si controllasse. E’ proprio bella questa Fiorentina bisogna dirlo, anche se ci sono ancora i Della Valle, e se Tutunci sarebbe stato quello che è oggi l’indonesiano per l’Inter, così bella la Viola che è arrivata ad attirare persino i grandi giocatori, quasi come una cravatta pulita che attrae la zuppa del giorno, insomma, un Napoli in Champion non fa primavera, e a tal proposito siamo noi che abbiamo il Botticelli, non proprio uno qualsiasi di quegli chef bravi solo a dare alla zuppa un nome diverso ogni giorno, è per questo che Gomez ha scelto Firenze e non Napoli. La sensazione è che la Fiorentina, una volta risolte le beghe condominiali, possa diventare una minaccia per la stabilità del campionato anche se già appaltato, molto dipenderà dai dissidenti, e mentre ho fiducia nell’intelligenza di Ljajic, più di qualche dubbio mi rimane invece su Jovetic, che appena tornato dalle ferie ha raccontato a Savic che questa estate ha usato la Bibbia per cercare l’indirizzo di un buon albergo in Palestina.