Questo variegato mondo del calcio ci ha un po’ tutti abbrutiti, Schelotto in realtà più di tutti, e così non diamo più peso alle miserie, alle bugie che ci vengono raccontate da impuniti e spesso anche imputati, insomma, ci siamo messi la mimetica per non distinguere più niente, accettando, sordi, parole e musica dalla qualità di un pezzo di Povia, altrimenti non si capisce perché uno dovrebbe subire senza reagire frasi del tipo “Alla fine dell’anno gli errori arbitrali si compensano”, che in realtà equivale a dire che tutti nella vita hanno la stessa quantità di ghiaccio, ma omettendo però che il ricco ce l’ha d’estate e il povero d’inverno. Spero, forse ingenuamente, che succeda un po’ quello che succede tra moglie e marito dopo una convivenza tenace, tutti mentono ma non importa tanto nessuno ascolta, altrimenti perché domani andrei con Tommaso a vedere Gomez allo stadio se avessi in testa le parole di Nicchi, non avrebbe senso, e l’esperienza insegna, ho incontrato tanti pezzi di merda ma non ho mai incontrato un pezzo di cioccolata che non mi piacesse. La verità è che non c’è democrazia nel Palazzo, ma solo Palazzi, penalizzazioni e Bergonzi, l’unica cosa rimasta dove ancora esiste la democrazia è il reggiseno e Papete non a caso conosciuta come Poppete, uno strumento che separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira i popoli, e anche qua il problema sta negli uomini, questa volta quasi tutti e non solo Nicchi o chi per lui, perché l’uomo è più attratto dai regimi totalitari, altro che democrazia, e infatti tende a toglierlo, qualche volta persino a strapparlo. E intanto a Montecatini c’è grande entusiasmo, Ilicic è quasi alla firma ma dovrà aspettare il suo turno, prima Gomez e poi il rinnovo di Ljajic, tutti vogliono firmare tanto che hanno chiamato Pannella dall’alto della sua esperienza con i referendum, ed è arrivata anche la prima amichevole come allo stesso tempo Egazy ha scoperto affinità importanti con Joaquin, da quando cioè lo spagnolo gli ha raccontato di avere un cane chiamato Egitto perché in ogni stanza lascia una piramide. La novità di quest’anno però è lo yoga posturale, adesso bisognerebbe introdurre anche la meditazione per i tifosi in modo da renderli meno ansiosi, mi piacerebbero degli incontri settimanali tenuti da Crepet al Mandela Forum, con un bello striscione all’ingresso che raccontasse a Militello la filosofia degli eventi “Chi soffre per il rinnovo di Ljajic non ha mai avuto i calcoli renali”, mentre dentro, proprio dietro Crepet, uno un po’ più tranquillizzante, di quelli che hanno la funzione di preparare i tifosi a comprendere meglio chi è in famiglia che sceglie i golfini del relatore “La salma è la virtù dei morti”. Ora, di Marotta si è detto di tutto, soprattutto si è offeso tanto e a ragione perché sono anni che ci rompe i coglioni, e io sono stato uno di quelli che ha calcato di più la mano, ma oggi in qualche maniera un po’ me ne pento e lo dico
dopo avergli sentito fare una esternazione che mi ha fatto capire che forse certe sue azioni di disturbo sono state solo una reazione alla sofferenza, perché lui in realtà non ha solo il problemino di guardare un cartello stradale alla volta e non anche quello dell’altra corsia, no, lui non ci vede quasi più anche se non lo da a vedere, e questo nel suo lavoro lo destabilizza fino a fargli comprare Anelka, Bendtner e il fratello più grasso di Tevez, in uno scoop della Gozzini è emerso che in famiglia quando nessuno lo vede usa ormai solo il braille, la moglie inconsapevole e un po’distratta gli ha regalato una grattugia per il formaggio, e alla damanda di una Gozzini che ha voluto scavare nella sua sfera famigliare, domanda su quale fosse l’ultimo regalo della moglie, lui ha risposto “Il peggior libro che ho mai letto”. Un solo consiglio a Pradè anche se dare consigli a lui è veramente roba grossa, frase quest’ultima pronunciata anche dalla fidanzata di Montolivo ma solo quando si spogliavano gli altri, ma siccome io non ho partecipato agli incontri con Crepet, per vendere Vargas gli suggerisco di non lasciarlo troppo solo perché così è in cattiva compagnia.
