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giovedì 25 luglio 2013

Un pozzo che non è presidente

Appena sbarcato a Firenze dal Perù, Vargas che è anticonformista vero e non solo nell’alimentazione, invece della solita intervista ha voluto rilasciare una favola cominciando col più classico “C’era una vodka”, ha proseguito poi sostenendo che il campionato più adatto a lui è quello dove gli stadi non hanno la pista di atletica, dove insomma le tifoserie sono a ridosso del campo perché così hai modo di accorgerti subito quando inizia la festa, insomma, quando ti arrivano i tappi del Martini nell’ombelico. Intanto si è scoperto che per calcolare l’algoritmo indispensabile alle sue statistiche, Roberto Vinciguerra usa il Tantum Verde, rivelandosi così uno statistico di respiro europeo ma anche di alito più fresco di Tiberio Fossi. Il mio problema purtroppo è diverso e non si supera con un semplice colluttorio, anzi il rischio è proprio quello della colluttazione matrimoniale, la Rita infatti sostiene che perdo troppo tempo dietro al blog, e a niente vale rifugiarmi in frasi di alleggerimento tipo “Tutto è relativo, quello che per te è troppo per me è poco”, perché lei è furba e non si lascia certo irretire da una melina praticata solo per perdere tempo, primo perché ha sempre il cronometro in mano e calcola il tempo di recupero, e poi, impostata come Valentina Vezzali sulla pedana, lucida come solo una moglie può essere quell’attimo prima di sferrare l’attacco con la Colombina De Longhi, affonda ribattendo “Il tempo è la polvere che si accomulerà oggi su di te”. E a proposito di percezioni che sono sempre molto personali, Montolivo si è sfogato su Sportweek, sostenendo che se la bellezza del suo gioco è soggettiva, si chiede come mai lui farebbe schifo a tutti. Fa caldo ma anche piacere vedere Ambrosini che dimostra di essersi perfettamente calato nella realtà di questa Fiorentina dalle grandi ambizioni, apprezzando e collocando la sua nuova società come una tra quelle in primo piano, cosa che detta da uno che proviene dal club più titolato al mondo non può che farci piacere, ha poi aggiunto che venduto lui al Milan non rimane ormai più nessun protagonista degli ultimi anni di successi, i big sono stati venduti quasi tutti, si punta sui giovani o su quelli che alzano l’asticella sui giovani, Berlusconi non spende più, è rimasto solo Emilio Fede a presidiare il passato, come monumento ai caduti che vaga nei corridoi di San Siro in cerca delle meteorine e di qualche campione, Ambrosini ci ha parlato e a lui Emilio ha assicurato fedeltà non solo ai colori rossoneri ma anche a tutto ciò che ruota intorno agli interessi di Silvio, “Ambro” ricorda ancora con affetto quell’uomo così fedele e un po’ disorientato confidargli “Quando morirò donerò i miei organi a Mediaset”. Intanto l’arrivo di Ilicic consente al fiorentino classico, quello che compra le scarpe da Raspini per intendersi, di esprimere al massimo la propria indole mostrandola in tutta la sua limpidezza e profondità, tanto da ottenere la bandiera blu come fosse un indole di San Benedetto del Tronto, ovvero il riconoscimento per eccellenza a chi riesce da una notizia positiva a trovare il modo di vederci soprattutto i lati oscuri, il fondale insomma, ed eccoci così ancora una volta alla flagellazione per il rinnovo di Ljajic, giocatore che sa perfettamente cosa vuole, come per esempio non cantare l’inno della propria nazionale, tirare le punizioni sotto l’incrocio dei pali, schivare gli schiaffi del primo laziale che nuota felice nelle fontane riempite di piscia romanista, Ljajic ha tutto l’interesse a rimanere ancora con Montella e giocare quindi in una Fiorentina più congeniale della stessa Nutella, ha rivelato una certa confusione solo quando ha dichiarato “Grazie a Dio sono ateo”. E se qualcuno cerca garanzie si può accomodare al desk dei Della Valle, perché pensare che in questa Fiorentina Ljajic possa diventare un problema, significa prima di tutto sottostimare l’intelligenza dello stesso giocatore, che oggi è invece perfettamente collocato al centro del progetto e sul centrosinistra dell’attacco. Da un recente studio effettuato sui tifosi Viola che hanno questo tipo di disagi dovuti al rinnovo di Adem, è emerso che la causa è soprattutto da ricercare nell fatto che questo tipo di tifoso è sostanzialmente single e quindi stressato, depresso, mangia male, beve e fuma troppo. E questi sono anche i motivi per cui questo tipo di tifoso Viola è ancora single. Per superare tutte queste problematiche tra loro concatenate, il blog suggerisce due soluzioni in una, a scelta, scansare la ragazza, rimanere single e buttarsi nel pozzo per farla finita una volta per sempre, oppure buttarci le preoccupazioni e accoppiarsi in modo da eliminare quello status di single che è causa dello stress per il rinnovo di Ljajic.