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domenica 28 luglio 2013

Per arrivare a Moena ci sono le curve e gli orsi

Il procuratore di Vargas ha fatto sapere che il suo assistito avrebbe rifiutato un offerta dalla Cina, e per questo dopo le visite mediche del giocatore effettuate da Fanfani, il dottor Galanti gli ha prescritto un elettroshock di nuova generazione. Perché anche le metodologie di recupero sono naturalmente all’avanguardia in tutto ciò che riguarda la Fiorentina di questo nuovo corso, e così per Vargas non si è pensato ad un elettroshock di vecchio tipo, quello violento che distruggerebbe la psiche del giocatore e che  fa saltare tutte le volte le valvole del condominio, si è pensato a un nuovo tipo di elettroshock, dolce come senza Gabbana, Vargas dovrà leccare batterie da 9 volt. A Moena nel frattempo, che è un frattempo instabile dove piove tutti i pomeriggi, spuntano i funghi quasi quanto i nomi dei portieri che la Fiorentina starebbe trattando, c’è chi come il Borgi ha trovato persino una fungaia, ormai diventato un punto di riferimento dell’intera Val di Fassa, “Oh Borgi quanti ne scorgi?” è l’interroggativo di mercato di tutti i giorni di quei giornalisti che girano per il ritiro con il cestino pronti a partire per boschi alla ricerca del sostituto di Neto, mentre la società e i compagni fanno quadrato intorno al portiere. Ma dove si nasconde la verità allora? Dietro le rassicurazioni che filtrano dallo staff tecnico o dietro ai pregiudizi di un giornalismo fungaiolo che vede nel brasiliano una scommessa avvelenata come un’Amanita Falloide? Una qualsiasi professoressa di latino direbbe che non esistono verità, ma solo versioni. Mentre voglio salutare il Bambi che in questi giorni è rivissuto un po’ nei miei ricordi, per lasciare di lui un’immagine pulita nella quale deve esserci per forza anche il grande interesse per la musica e una strana venerazione che non era per Van Basten o come quella nostra per Bertoni o Batistuta, lui adorava Arsenio Lupin del quale era portatore sano di imprese e convinto predicatore del suo verbo. Era come un testimone di Geova che suonava ai campanelli sperando però che non aprissero in modo da potergli svuotare l’appartamento, l’unica cosa imparata a memoria nella sua vita era quella che lui definiva la legge di Arsenio Lupin, in modo che la potesse divulgare in qualsiasi momento, scrivere nei bagni dei treni durante le trasferte, oppure cercare di inculcarla nella testa del figlio di sua sorella, è lui per esempio che ha inventato il volantinaggio nelle cassette della posta, oggi utilizzato dalla Coop o dal Brico, perché in quel modo voleva far conoscere a tutti il messaggio che gli avrebbe facilitato il compito, perché come diceva il maestro “Un uomo non dovrebbe possedere niente che non possa portare in mano quando corre”. E poi la musica, un grande appassionato di classica quando noi ancora sentivamo i Led Zeppelin, anche se io mi difendevo già col jazz, perché lui sosteneva di avere l’orecchio assoluto e di essere in grado di riconoscere i creditori e i parenti perché erano gli unici che suonavano alla porta con impeto Wagneriano. Intanto sembra proprio che Raffaello Paloscia non molli nemmeno quest’anno, la vita si allunga e per la moglie averlo a casa diventerebbe un tormento, così lo esorta a continuare, e sembra da indiscrezioni che sia proprio lei a incitarlo a continuare ad andare a farfugliare per televisioni, tenace sostenitore di Tarozzi e Caracciolo sembra aver confidato a Tenerani di non volersi rassegnare a invecchiare, e un fuori onda di Italia 7 avrebbe inchiodato Mario che si è lasciato sfuggire “Vorrà dire che sarai il più giovanile di tutto il cimitero”. Largo ai giovani quindi, forse per questo Rialti ieri ci ha voluto far sapere che anche Totti vorrebbe venire a Firenze, si dice che pure Rialti sia un grande amante della musica come il Bambi, e in più anche un grande collezionista di vinili, sarà per questo che forse avrebbe bisogno di un valium grosso come un LP. Non ho mai imparato niente da un giornalista sportivo, non mi è mai rimasto niente attaccato addosso se non quella fastidiosa sensazione di umidità, o quella ventata calda tipica dell’asfalto di via Sant’Agostino che ribolle, loro che sanno sempre tutto, soprattutto sul prossimo portiere della Fiorentina basta che non sia Neto, mi fanno rivalutare chi come il Bambi con lo specchio si confrontova anche duramente ma sempre onestamente perché era un uomo semplice, rispettoso e molto più gentile “Non so chi sei, ma ora ti faccio la barba”, questo diceva il Bambi davanti allo specchio, mentre loro si guardano e si credono chissà chi.