Mentre
il Pek si commuove il posticipo ci dice che dopo Inter e Roma anche il
Napoli non si muove, impantanato in una sconfitta interna pesante come
la pastiera, e che anticipa di poche ore una penalizzazione che incombe
come un’altra testata di Portanova. La Fiorentina ritrova i sapori del
Pata Negra in mezzo al campo e in mezzo al risentimento dei padrini di
Viviano che non riescono a godere del balzo in avanti della squadra come
se Neto non difendesse la porta Viola, e come se un rimbalzo fasullo
avesse tradito il proprio beniamino. Il cartellino giallo a Pizarro ci
ricorda invece che Tagliavento ha regolarmente timbrato il suo
cartellino di presenza, Toni la sua doppietta, Pasqual la sua miglior
partita, Serse Cosmi il suo probabile esonero, il Siena una disfatta che
per quanto ci tenessero a questo derby di similpelle non è proprio un
augurio di buon Natale. Vincenzo intanto le indovina tutte compresa la
sostituzione di Cuadrado con Romulo che rimesso sui binari di fascia
ritrova la fisionomia della littorina, e con l’assist per Aquilani anche
la sua miglior giocata in Viola, indovina anche la coppia d’attacco che
permette a Jovetic di mettere minuti nelle gambe senza che la squadra
paghi pegno, perché una volta recuperato lui potremo utilizzare la
giocata personale sul tavolo di certe partite nelle quali il gioco non
gira come dovrebbe. Difficile che con i tre tenori in mezzo al campo si
possa verificare una qualche stitichezza di gioco, ma tutto è possibile,
anche le difficoltà dettate dalla bravura degli avversari oppure da
quelle racchiuse nell’umiltà di certi atteggiamenti prudenti come
l’abbraccio stretto di una cerniera lampo, nei quali il colpo del
campione può risultare il giusto grimaldello. Uova di lompo quindi sulla
tartina domenicale, per via di un Siena così poco consistente, ma anche
perché il caviale deve avere il sapore più piratesco della vittoria
esterna che ci andremo a gustare a Palermo alla faccia di Zamparini e
dello zampone, solo per ribadire che nel gruppone delle grandi ci siamo
anche noi che ormai abbiamo il palato troppo fine per non apprezzare il
raffinato gusto dell’alta classifica. Peccato solo per la questione
Viviano, che sono convinto sarà sereno per il turno di riposo che gli ha
concesso Montella, almeno lui, dispiace quindi per la divisione che
invece sembra aver spaccato una parte della tifoseria, che dopo
Montolivo, ha ritrovato pane per i propri denti aguzzi dai quali
schizzare veleno anche su una serena vittoria di metà dicembre. E la
Bice che conosce quanto sia umorale questa città, che è sempre al passo
con la polemica anche quando certa tifoseria prova addirittura il doppio
passo per cercare di macerare la gioia con una polemica secca come una
finta di corpo, un disagio per il portiere tifoso che li fa andare di
corpo, ha voluto interpretare quest’ennesima manfrina senza capo ne
coda, mettendosi la serpe invece che in seno, in capo, al posto della
cenere.