presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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venerdì 21 dicembre 2012
Quando fiocca la neve, l'occasione da rete e la calza a rete
Quando
si dice una squadra fatta di piedi buoni, significa averla costruita
con i buoni propositi che poi sono anche quelli che ci accingiamo a
raccontarci senza troppo crederci prima di salutare l’anno vecchio
insieme al girone d’andata. Propositi buoni che qualcuno riesce ad
applicare nella vita reale, e nella fattispecie anche nella vita di una
società regale come la Fiorentina, grazie ad una rete fitta come una
calza a rete, fitta di contatti come la nebbia, contatti tessuti sui
banchi di nebbia tra la competenza della materia calcio e le conoscenze
sempre utili per una bella raccomandazione come quella per un buon giocatore,
che dimostrano un’alta professionalità ed un’intima predisposizione a
non lasciare niente al caso, magari con un’anima un po’ lasciva, e
invece di licenziare allenatori come fanno Zamparini e Preziosi,
dimostrarsi licenziosi, con la volontà di dare tutto per la maglia ma
anche di togliersi la maglia in maniera voluttuosa. Una squadra
piacevole, allettante, carezzevole, speriamo anche baciata dalla sorte
come succede quando si bacia la consorte, perché assistere a una
magnifica azione avvolgente è come assistere lascivamente ad una scena
erotica tra la gente. Sarà sicuramente un lusso resistere alle offerte
per Jovetic, mentre non resisteremo nella maniera più assoluta ad un
atteggiamento lussurioso e impudico della squadra, lasceremo ad altri la
soddisfazione di togliersi i sassolini dalle scarpe, noi ricercheremo
il piacere nel sesso invece che nel sassolino, e al vizio del gol che
Toni continua a manifestare incallito, risponderemo da viziosi, a chi
invece sarà in cerca di alibi per giustificare la mancata
pontellizzazione, risponderemo alibidinosi. All’assoluto odio verso i
Della Valle opporremo il nostro vivere dissoluto nel bel gioco, alle
contestazioni e ai nasi da pagliaccio tipo Gino Bramieri sorrideremo
bramosi perché irretiti da una manovra torbida che tende ad adescare con
facili costumi. Se poi c’è chi è Immobile come Ciro c’è anche chi è
immorale come la Fiorentina che non lascia scampo con la sua ragnatela
di passaggi, sullo sfondo di paesaggi frequentati si dai piedi buoni, ma
immorali, perché eliminando la figura rassicurante del mediano di fatto
screditano Ligabue e Lele Oriali. E’ Natale ed è tempo di regali, e il
più attuale si dimostra chi ha scelto l’albero come modulo, e c’è chi
sotto l’albero vuole trovarci il terzo scudetto, chi vibra solo all’idea
di scartare i regali e chi spera di trovarci un vibratore. E forse c’è
un Babbo Natale dall’accento marchigiano che ci farà trovare un
centravanti gonfiabile, noi che lasciamo fare al destino il suo corso
naturale, ma che nel corso del nostro destino abbiamo dimostrato di
lasciare fare ma anche di essere lascivi, chiediamo al Babbo Natale con
le scarpe Tod’s e il cervello fino di lasciarci se non proprio Anna
Falchi almeno i confetti Falqui da regalare domani a Zamparini, ma
soprattutto di confezionarci i regali nella maniera più classica, senza
farsi prendere troppo da tutte quelle innovazioni di Gianni Vio, perché
ci piace ancora scartarli nella loro versione più romantica, e per non
essere fraintesi alleghiamo foto a Babbo Natale per far vedere quanto ci
piace ancora sciogliere i fiocchi. Mentre per la neve ci pensa il sole.