La
notizia non è tanto quella di una classifica che non fa più notizia ma
vanto, oppure che sono stati già realizzati gli stessi gol meno uno
dell’intera stagione scorsa, e meno male che ci mancano le punte, e
diciamolo senza tentennamenti, no, nemmeno aver avuto due rigori a
favore, o meglio ancora avere avuto Celi ad arbitrarci, che con quella
di ieri è alla sua undicesima vittoria consecutiva con la Fiorentina. E
neanche Mauro, visto che a Sky ha fatto l’ennessima domanda del cazzo a
Montella, un’intelligenza inferiore la sua che ormai non fa più notizia,
come nemmeno la giovanile partita di Dorian Tony che è il ritratto
della salute e di una scelta estrema ma indovinata. Per colpa di
Montella e di Gianni Vio non è stata nemmeno la mancata ammonizione di
Pizarro, dopo che hanno studiato una soluzione vincente che prevede
d’ora in avanti di giocare solo quindici minuti a partita riducendo
drasticamente la percentuale di rischio e preservandolo fisicamente. Non
farebbe notizia nemmeno l’esonero di Gasperini o una labbrata di Delio
Rossi a Pozzi dopo aver preso subito una labbrata da Petkovic al suo
rientro, e non può essere certamente la personalità, il gioco della
squadra, la superiorità contro un Palermo venti punti indietro, Valero
veliero di centrocampo, o Savic perché con lui è ormai chiaro da tempo
che il City ha sbagliato a farci il resto, oppure la porta inviolata
perché oggi lo sarebbe rimasta anche con Viviano. La notizia vera sembra
essere invece che dopo la vittoria di ieri non ci sia rimasto proprio
più nessuno da utilizzare come scomodo paragone, si dice forse solo
Pappagone che con quel suo ciuffetto qualcuno dei rosiconi avrebbe
preferito anche ad El Sharaawy, ma incredibile a dirsi il male
marchigiano sembra aver sbaragliato davvero tutta la concorrenza che il
competente pubblico fiorentino gli aveva rinfacciato negli anni come
esempi da seguire. Zamparini, Preziosi e Pozzo come presidenti non solo
più illuminati nelle scelte e più generosi nel tipo di gestione, ma
soprattutto più innamorati delle loro creature, oggi sicuramente più
vicini e quindi capaci di eccellere nella lotta per non retrocedere
senza bisogno di farsi mandar affanculo come invece ha fatto in maniera
arrogante Andrea la scorsa stagione, e poi son finiti anche i tecnici
emergenti da ingaggiare per dimenticare Prandelli come il mitico
Gasperini , ieri ridicolizzato in campo e poi dalle sue stesse
dichiarazioni. E allora sfruttiamo il fatto che intanto anche l’anno sta
finendo e che ci ha salutato con un’altra grande partita, un’altra
vittoria, a dimostrazione di grande forza e bellezza di gioco, di
qualità assoluta che non ci ha fatto pesare neanche di aver giocato e
vinto tre giorni prima a Udine, a casa dell’altro grande Maestro
Guidolin, e quindi non ci resta che festeggiare la mezzanotte del
trentuno buttando dalla finestra le cose vecchie di cui liberarsi e di
cui magari qualcuno oggi si vergogna come la pontellizzazione, la
riconoscenza di Montolivo, i nasi e le parrucche da pagliaccio, gli
striscioni offensivi. Un grazie alla Fiorentina per questo magnifico
campionato, mentre personalmente mi sento in dovere di scusarmi per
l’atteggiamento di Montolivo che pur di alzare l’asticella in modo che
da sotto filtrasse copioso il profumo dell’euro, ieri all’Eur ha
costretto il proprio Babbo Natale a schiantarsi sull’ennesima
figuraccia.