presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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giovedì 20 dicembre 2012
Il canone si paga al canile
Preso
atto che nel Cda della Rai c’è evidentemente un ratto che rode il
palinsesto facendo un incesto di programmazione funesto, un groviera
d’improvvisazione cinofila che sfocia in una sorta di volontariato da
bocciofila, cinica, la Fiorentina sfocia invece ai quarti restituendo a
Guidolin il tempo da dedicare alla bocciofila. Volontariato di Guidolin
a parte, e inventariato il livello d’incompetenza della Rai, sposo
volentieri le parole di Montella al quale la squadra è piaciuta molto
per la volontà che ha dimostrato nel voler portare a casa il passaggio
del turno, anche se questo non collima con il commento da visionario
del giornalista Rai, mentre al collega che ha fatto la telecronaca
andrebbe spiegato che Migliaccio non è Borja Valero, che non sono stati
clonati dalla stessa cellula somatica di Bersellini, di Mastrolindo, di
Kojak o di Mario Biondi, non sono la pecora Dolly. Ma questa è la stessa
storia di prima, molto cinofila appunto, e solo perché con un tipo di
disservizio così plateale si pretende anche il pagamento di un canone,
quando invece sarebbe sufficiente un accalappiacanoni. Da una parte la
pecora Dolly quindi, dall’altro Valero che è semplicemente il jolly
pescato dal mazzo del duo Pradè/Macia. Bene, molto bene Neto, sicuro,
reattivo che ha addirittura più senso della posizione di una pornodiva,
Gonzalo è da mettere invece come polena sulla prua per puntare senza
pruriti dritti dritti all’approdo delle semifinali. Tante invece le
ripartenze sbagliate, diciamo in quantità industriale con Mati e
Cuadrado che s’industriano a toccare il pallone il più possibile, una
polluzione quella col pallone nel tentativo invano di procurargli
l’orgasmo, mentre Seferovic lotta come un leone non essendo però ancora
un leone, anzi forse ancora troppo pecora Dolly, quella che cercava il
telecronista Rai credendo fosse tosata, mentre la Rai cercava di capire
nel caso dei tempi supplementari, per non commettere più lo stesso
errore di sovrapposizione degli eventi, se non fosse stato il caso di
trasmettere le immagini della partita, e contestualmente, invece della
telecronaca l’audio del telegiornale, in questa maniera accontentando
tutti. Una Fiorentina che ha mostrato questa volta più gli attributi che
il gioco, in crescita quindi sotto tutti gli aspetti, che ha sofferto
solo per le febbri malariche della zanzara Fabbrini che l’ha fatta
vacillare più volte insieme a Di Natale, ma sa soffrire e gestire il
vantaggio, si ci è piaciuta davvero la partita di Udine, e a noi di
Santo Spirito ci ha fatto piacere constatare proprio questo spirito,
presente tra l’altro in una partita che era un incudine tra il Siena e
il Palermo al quale potremo dare adesso una gran bella martellata. Si,
ci piacciano proprio tutte le armi di questa squadra, compresi i trucchi
di Gianni Vio, trucchi così seducenti poi che ci piacciono ancora di
più perché ci ricordano soprattutto quell’altra passione.