.

.

sabato 8 dicembre 2012

Maccarone (non Massimo)

Cosa evitare stasera a Roma, forse la “paura di volare”, e non è un caso se la squadra è andata in treno, cito il romanzo di Erica Jong da non confondersi con De Jong, che invece ha solo una paura tremenda di continuare a giocare accanto a Montolivo, perché se è vero che la Jong ha trattato i temi cardini dell’esistenzialismo femminile degli anni settanta e la tortuosa e difficile strada verso la liberazione sessuale, oggi noi puntiamo decisamente alla liberazione dalla vessazione arbitrale. Paura di volare che potrebbe voler dire anche timore a diventare grandi, paura di spiccare il volo verso la lotta per il tricolore, quella di prendere coscienza di una dimensione diversa, e la paura si sa potrebbe far piegare le gambe, perché aumentano le pressioni, le aspettative, le responsabilità. E l’unica paura per fare l’ultimo passo verso la consacrazione tra le grandi potrebbe essere proprio la paura di farlo, anche se la squadra ha già dimostrato di essere composta da ottimi professionisti, uomini capaci da subito di fare gruppo, di giocare con personalità cercando di imporsi in tutti i campi. E forse alla fine la paura è più la nostra, di noi tifosi dopo le tante delusioni, si, la paura di volare è più la nostra, ma come la squadra allora basterebbe far viaggiare certi sogni col treno, e con l’alta velocità i sogni viaggiano spediti e sicuri, con Italo di Della Valle poi si sentono persino a casa, siedono su Poltrona Frau, mangiano pasti leggeri, perché viaggiare veloci vuol dire accorciare le distanze dei sogni, e per questo pasti leggeri ma gustosi allo stesso tempo però, proprio come vincere a Roma. E se Italo ha puntato sulla più alta qualità degli ingredienti affidandosi a un grande cultore della gastronomia italiana come Eataly, la cui caratteristica è quella che i pasti, o meglio, gli Italbox vengono serviti al posto, i nostri sogni conditi con i grandi interpreti che abbiamo cominciato ad amare in questo scorcio di campionato, stasera serviranno alla Roma una sconfitta direttamente sul posto. Quindi forza e coraggio, stasera andiamo a viso aperto per vincere, se poi i nostri sogni sono Sordi alla rivisitazione di certi sapori in chiave più moderna, e non amano formule come quelle di Eataly su Italo, ma preferiscono un più classico piatto di pasta, il sogno si sa, ha bisogno di essere coccolato tra le mura domestiche, tra le certezze di qualcosa di familiare per poter crescere sano nei nostri cuori, allora la paura di volare la trasformiamo in uno spaghetto che racconta bene da una parte il nostro piatto più riconosciuto nel mondo e dall’altra “ ho preso un bello spaghetto” è da sempre un modo per raccontare la paura, e allora Sordi davanti a un destino che stasera potrebbe anche urlarci in faccia tutta la sua delusione, noi diciamo alle nostre paure “Maccarone...M’hai provocato? E io me te magno!”.