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mercoledì 12 dicembre 2012

I soliti sospetti

Strane analogie tra il terzo gol della Roma subito sabato da Viviano e il primo di Pjanic subito ieri sera in Coppa Italia da Consigli, qualcosa non torna davvero, perché o la Roma usa palloni truccati come i motorini dei ragazzi, compreso quello di Agazzi, oppure Atalanta e Fiorentina usano giocatori truccati da portieri. Come del resto le partite truccate e come dice Elio anche appalti truccati e il visagista delle dive è truccatissimo, mentre il regista è solito truccarsi di tatuaggi, e poi come i passaporti truccati e la carta di’identità di Babacar che ha trentacinque anni come Toni. Come mai poi i due presunti portieri si somigliano così tanto, come del resto anche i palloni, e qua la fisiognomica sembra volerci svelare attraverso i lineamenti del volto, proprio il volto peggiore di chi non è adatto a difendere i lineamenti di porta. E come mai ieri sera Consigli ha voluto dimostrare solidarietà ai vari Gillet, Frey e Viviano, tutti diversamente portieri, sembra che questi interventi difettosi facciano parte di un disegno più ampio che diventerà poi il piatto forte del programma politico che caratterizzerà la nuova discesa in campo di Berlusconi. Per prendersi i voti del calcio e non solo più quelli dei milanisti, si dirà che i tre portieri in questione sono comunisti, si dirà che la Fiorentina non è in autofinanziamento ma che Della Valle ha messo in atto la spending review, si dirà che Viviano l’ha voluto il Vuturo e l’Imu Mamma Ebe. Insomma il calcio è in crisi, si gioca a tutte le ore, e tutti i giorni come alla Coop, il fior fiore dei giocatori se n’è andato in altri campionati mentre Fior Fiore è la linea di prodotti migliore a marchio Coop, figuriamoci un po’ gli altri. E nel calcio tutti possono dire la loro persino il Gat, ma quello che è peggio è che tutti cercano di fregare tutti, simulazioni, finte di corpo, guardie del corpo, l’inno del corpo sciolto fino all’attesa spasmodica del passaporto comunitario palesemente falso di un nonno palesemente italiano come Petkovic. La Fiorentina per combattere tutto questo ha ingaggiato uno staff di specialisti che studiano tutti gli aspetti più difficili del calcio, degli specialisti che lavorano a compartimenti stagni per analizzare minuziosamente ogni specifico ambito, Vio come sappiamo bene si occupa con successo delle palle inattive, altri come dicevamo prima di fisiognomica, c’è chi si occupa di etica e in questo caso è stato assunto un professionista del settore nato direttamente da una costola di Prandelli, che si è subito dimostrato determinante a Moena intervenendo drasticamente dopo il ratto delle pernici. Poi c’è una figura emergente che si occupa di etimologia del giocatore, che ne studia cioè i tratti del cognome, per non ricadere in certi errori tipici e banali del calcio, come Bolatti era palese che alla fine si rivelasse solo una Bollatti di sapone oppure come Osvaldo che faceva il barbiere o le pizze, o come Maggio buono solo per contarci le pecore. Ieri in tutta questa confusione fatta anche di giornalisti giornalai, nonché perdigiorno e quindi perdigiornalai, lo specialista etimologo ha voluto precisare l’infondatezza delle voci su Vecino, perché ha spiegato chiaramente che in uruguaiano Vecino significa vecchino, con l’aggravante che il giocatore ha sospetti tratti femminili, e infatti ci ha mostrato un fermo immagine di una sua tipica azione di gioco dove quello che sostiene sembra essere molto più di un semplice sospetto.