Strane
analogie tra il terzo gol della Roma subito sabato da Viviano e il
primo di Pjanic subito ieri sera in Coppa Italia da Consigli, qualcosa
non torna davvero, perché o la Roma usa palloni truccati come i motorini
dei ragazzi, compreso quello di Agazzi, oppure Atalanta e Fiorentina
usano giocatori truccati da portieri. Come del resto le partite truccate
e come dice Elio anche appalti truccati e il visagista delle dive è
truccatissimo, mentre il regista è solito truccarsi di tatuaggi, e poi
come i passaporti truccati e la carta di’identità di Babacar che ha
trentacinque anni come Toni. Come mai poi i due presunti portieri si
somigliano così tanto, come del resto anche i palloni, e qua la
fisiognomica sembra volerci svelare attraverso i lineamenti del volto,
proprio il volto peggiore di chi non è adatto a difendere i lineamenti
di porta. E come mai ieri sera Consigli ha voluto dimostrare solidarietà
ai vari Gillet, Frey e Viviano, tutti diversamente portieri, sembra che
questi interventi difettosi facciano parte di un disegno più ampio che
diventerà poi il piatto forte del programma politico che caratterizzerà
la nuova discesa in campo di Berlusconi. Per prendersi i voti del calcio
e non solo più quelli dei milanisti, si dirà che i tre portieri in
questione sono comunisti, si dirà che la Fiorentina non è in
autofinanziamento ma che Della Valle ha messo in atto la spending
review, si dirà che Viviano l’ha voluto il Vuturo e l’Imu Mamma Ebe.
Insomma il calcio è in crisi, si gioca a tutte le ore, e tutti i giorni
come alla Coop, il fior fiore dei giocatori se n’è andato in altri
campionati mentre Fior Fiore è la linea di prodotti migliore a marchio
Coop, figuriamoci un po’ gli altri. E nel calcio tutti possono dire la
loro persino il Gat, ma quello che è peggio è che tutti cercano di
fregare tutti, simulazioni, finte di corpo, guardie del corpo, l’inno
del corpo sciolto fino all’attesa spasmodica del passaporto comunitario
palesemente falso di un nonno palesemente italiano come Petkovic. La
Fiorentina per combattere tutto questo ha ingaggiato uno staff di
specialisti che studiano tutti gli aspetti più difficili del calcio,
degli specialisti che lavorano a compartimenti stagni per analizzare
minuziosamente ogni specifico ambito, Vio come sappiamo bene si occupa
con successo delle palle inattive, altri come dicevamo prima di
fisiognomica, c’è chi si occupa di etica e in questo caso è stato
assunto un professionista del settore nato direttamente da una costola
di Prandelli, che si è subito dimostrato determinante a Moena
intervenendo drasticamente dopo il ratto delle pernici. Poi c’è una
figura emergente che si occupa di etimologia del giocatore, che ne
studia cioè i tratti del cognome, per non ricadere in certi errori
tipici e banali del calcio, come Bolatti era palese che alla fine si
rivelasse solo una Bollatti di sapone oppure come Osvaldo che faceva il
barbiere o le pizze, o come Maggio buono solo per contarci le pecore.
Ieri in tutta questa confusione fatta anche di giornalisti giornalai,
nonché perdigiorno e quindi perdigiornalai, lo specialista etimologo ha
voluto precisare l’infondatezza delle voci su Vecino, perché ha spiegato
chiaramente che in uruguaiano Vecino significa vecchino, con
l’aggravante che il giocatore ha sospetti tratti femminili, e infatti ci
ha mostrato un fermo immagine di una sua tipica azione di gioco dove
quello che sostiene sembra essere molto più di un semplice sospetto.