presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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domenica 7 ottobre 2012
Viale dei Colli, dei collant e Piazza della Calza
L’eleganza
del gioco e l’armonioso scorrere della manovra non potranno essere
messi in discussione dalla fredda e ruvida pelle di un risultato brutto,
e se ci sarà bisogno di aspettare, ci accontenteremo di accarezzare la
superficie liscia di un idea di calcio che sappiamo poggiare però su un
meraviglioso paio di gambe. Sinuoso progetto che ci ha già stregato dopo
anni di capillari rotti e caviglie gonfie, ora che sono stati
finalmente depilati gli antiestetici ributti del non gioco e quelli
incarniti dentro a guerre di spogliatoio, è troppo bella questa
Fiorentina perché i tifosi si lascino spettinare da chi soffia sulla
polemica probabilmente per rompere il fronte della serenità in cerca di
originalità bastiancontraria. Ma non ne sono consapevoli solo i tifosi
della bontà della costruzione di questo gioiellino tattico, lo sa
benissimo anche la squadra, sa che una volta registrati i movimenti, la
camminata lungo il campionato sarà sicura e autorevole anche sui tacchi
alti della classifica, c’è consapevolezza ed entusiasmo, e francamente
fanno solo sorridere queste ombre che si vorrebbero gettare esaminando i
risultati di un lavoro appena iniziato. E quando ci sono delle gambe
così belle, basterà che la ceretta abbia terminato il suo lavoro per
accarezzare il sogno del calcio più sexy del campionato, una manovra
avvolgente e seducente che abbia anche la capacità di far capitolare le
difese, sedotte e abbandonate, e che si risvegliano dopo una nottata
d’imbattibilità con un biglietto di addio lasciato sul tabellino dei gol
incassati. Vincenzo Montella ci ha già fatto innamorare del suo calcio
più di quanto avessero fatto Sinisa e Rossi messi insieme, e si merita
quindi equilibrio e tranquillità di giudizio perché possa lavorare a
quell’idea che si è ben sposata con la voglia di calcio che si respira a
Firenze, ci sembrano critiche volutamente forzate quelle sulla validità
o meno del lavoro svolto fin qua, usate per arruolare visibilità da
parte di chi fa delle polemiche l’architrave del suo fare giornalismo, e
penso che queste siano provocazioni da vetrina destinate appunto al
vetrino dove si fanno colture del batterio della polemica, articolo che
in città ha sempre il suo zoccolo duro. Ma forse l’editoriale di
Sandrelli sarà destinato ad accasciarsi di fronte allo stacco di cosce
di questa bella Fiorentina slanciata verso un gran campionato, che è
riuscita con i suoi meravigliosi collant aderenti come la palla al
terreno di gioco, a fare da collante con la sua gente. Siamo molto più
forti anche fuori dal campo perché siamo tutti consapevoli di aver
imboccato la strada giusta, visto che sulla passerella sfilano due belle
gambe diritte come la strada che è già stata tracciata e dalla quale
non si torna più indietro, perché sappiamo che è quella giusta del bel
gioco, perplessità di percorso o polemiche in corso non ci distrarranno,
certo, oggi con un post così mi avrebbe fatto un gran comodo avere
ancora in rosa Gamberini, oppure a proposito dei grandi marchi del
settore, avrei potuto giocare tra Calzedonia e Calzedeyna per farla
diventare la filiale argentina del gruppo, ma la verità è che la società
ci aveva visto lungo da subito anche nella scelta del nuovo sponsor
tecnico, e dietro la società ci sono sempre loro, i DV, che continuano
ad acquisire grandi aziende da rilanciare, e che proprio grazie allo
sponsor tecnico ha pensato al nuovo slogan per riproporre al pubblico
un’azienda storica italiana, slogan che reciterà “Jomsa che gambe” e che
speriamo possa essere lanciato già oggi dopo il derby dell’Appennino.