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martedì 23 ottobre 2012

Tecnologia in campo sentimentale

Hai voglia a dire “arbitro cornuto”, frase inefficace come l’apporto alla manovra di Montolivo che per ora ha fruttato un ritiro punitivo, e diventata ormai puro folclore, come la Taranta nel Salento, un modo di apostrofare che ha perso tutto il suo potere offensivo, al quale rimane attaccato solo un po’ di quel “colore” che guardandolo oggi ritroviamo ancora nelle corna di Gassman durante il “Sorpasso”, oppure come la “sgozzata” o la “spunzonata” che i nostri figli non tirano più. Bisogna evolvere anche le proteste, lottare in maniera più efficace contro chi dopo aver costituito una cupola ha pensato di prendere di mira il Cupolone, e non è sufficiente ingaggiare un criminologo declinato proprio dal Brunelleschi come potrebbe essere Francesco Bruno, perché uno è chiaro autore dell’opera architettonica e l’altro è invece più Bruno appunto. La categoria arbitrale si è fatta furba e se ne frega degli epiteti sfocati, di offese alle mamme che si riconoscono orgogliose della loro professione, che viene urlata dietro ai figli come fosse un’offesa invece del mestiere più antico del mondo, e per combatterla bisogna fare come hanno fatto i reparti d’investigazione scentifica tipo i Ris di Parma, che oggi adottano strumenti che permettono l’acquisizione di prove della presenza dell’indagato sulla scena del crimine, quello che un tempo non era possibile ricavare se non con la flagranza di reato o attraverso testimonianze oculari. Questo la categoria arbitrale lo sa bene, e infatti non vuole la tecnologia in campo, perché sarebbe come concedere al sistema calcio la prova del DNA di un rigore o di un fuorigioco, togliendo la mitica discrezionalità che fa tanto carriera. Il loro grande merito poi non è stato quello di lasciare la tecnologia fuori dalle loro decisioni concordate a tavolino, ma sono stati così bravi da innescare addirittura un circolo vizioso che invece di ridurne i poteri ne aumenta proporzionalmente proprio la percentuale di discrezionalità, che è un autentico obrobrio dei nostri tempi, perché da tre sono passati a quattro e poi a sei, aumentando così solo la percentuale dei cornuti in campo invece di diminuire gli errori, fino a quello che sarà il grande disegno finale intercettato attraverso una di quelle famose tessere telefoniche svizzere, dove si è svelato il perché gli stadi oggi si svuotano, lo ha spiegato molto bene Moggi a Bergamo, gli stadi vengono svuotati a lotti di decisioni appaltate proprio dalla categoria per impossessarsi del calcio, e attraverso l’uso di strumenti come tornelli, tessere del tifoso, zone di prefiltraggio e televisioni, tutto alla fine per riempirli di arbitri, passando così dagli attuali sei fino a una media di trentamila a partita, e con gli stadi nuovi si consentirà alle famiglie degli arbitri di trascorrere le domeniche in ambienti più confortevoli, fino a quando l’evoluzione della specie porterà l’uomo a perdere la lingua come le foglie d’autunno, e non ci saranno più proteste per gli episodi dubbi, e in ultimo l’uomo potrà esprimersi usando solo il fischietto. Ma il blog lancia oggi la sua grande iniziativa per bloccare i furbini della discrezionalità assistita, per colpirli là dove oggi invece si sentono più forti, perché attaccati con armi spuntate o avvelenate solo da folclore o da azioni tragicomiche come il Fantozzi di Luciano Salce, che non fanno male neanche a una mosca, che tra l’altro è animale connivente con la categoria di merde sulla quale come sappiamo ci si posa molto volentieri, ma chi di mancata tecnologia ferisce, di applicata tecnologia perisce, perché il blog ha chiuso un importante partnership con Google Maps, in modo che nessuno si possa più sentire protetto da frasi da avanspettacolo come appunto l’ormai patetico “arbitro cornuto” diverso invece se all’arbitro viene mostrato alla Domenica Sportiva la prova dell’attività ludica della moglie mentre lui è ad arbitrare Chievo-Fiorentina, con Baconi che illustra attraverso le frecce come il piacere della consorte sia frutto di una manovra curva con marcatura a uomo che non sia il suo. La foto di copertina è il primo esempio della collaborazione satellitare che ci permette di applicare oggi per la prima volta quella tecnologia che gli arbitri non vogliono in campo, almeno nel loro campo sentimentale.