presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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sabato 6 ottobre 2012
Crossfree
E’
agghiacciante!!! Hanno ridotto la squalifica di Conte e nella stessa
giornata il Gat fa outing, un uomo che ci ha descritto situazioni di
gioco molto precise con la sola imposizione della supposizione, e se il
gobbo tra non molto potrà tornare a dirigere la sua squadra, che ci sia
un tribunale clemente anche per il nostro commentatore immaginario, che
si possa farlo tornare a vedere una partita senza che debba continuare a
percepire le miglior partite di Montolivo attraverso sedute spiritiche o
peperonate, alla faccia di quei tifosi rossoneri che intanto schiumano
rabbia mentre il “passata” continua a perdere palloni su palloni al
limite della propria area di rigore e il giornalista lo colloca sempre
tra i migliori in campo. E poi anche per noi poveri muggenti, perché non
possiamo pensare che Gasbarroni sia stato solo un sogno di una notte
insonne di mezza estate, e che Marrone sia Emma intervistata prima del
Festivalbar e non il centrocampista della Juve. O si ridà la possibilità
di commentare ciò che si vede o sarà per noi come un martirio moderno,
ci ritroveremo poveri cristi senza neanche più la croce come unica
certezza sulla quale essere inchiodati alla nostra inferiorità, certezze
bruciate su una sedia elettrica, spazzate via, crollate come i consumi
per via della crisi, tutta la settimana a cercare le migliori offerte
volantino tra Lidl, Penny Market ed Euro Spin poggiando le nostre
speranze di tifosi Viola su El Hamdaoui per ritrovarsi alla fine forse
col ritorno del “pennenciola” al centro dell’attacco dal primo minuto.
Ci piaceva pensare che la modernità del nostro gioco non prevedesse più
la figura arcaica e dinoccolata dello schiacciatore sotto rete, così ci
sembrerà di essere tornati indietro nel tempo, il ritorno al cross ci
strozzerà in gola la speranza di un gioco un po’ più blaugrana,
riportandoci a un calcio in croce, e mentre soffriamo di una modernità
solo annusata, capiamo come mai quel sornione di un Gat non soffra,
invece, perché occhio non vede cuore non duole, a lui basterà un post di
Massi74 per commentare la partita di Pasqual magari in panchina, e
saremo noi i poveri muggenti gigioneggiati nel gioco sadico del Gat con
il topo. Avessimo letto qualche libro in più oggi avremmo senz’altro una
struttura più robusta e quindi anche più adatta a sopportare il mancato
acquisto di Ranocchia, se non avessimo perso tanto tempo a seguire le
partite dimostrandoci plebe incolta oggi avremmo coltivato anche altri
interessi, più sani e soprattutto utili alla comunità. perché al Gat va
riconosciuta una grande sensibilità per l’ambiente, ma non solo, perché
grazie alla sua cultura e al desiderio di fare veramente qualcosa di
concreto e non solo limitato all’alveo compiacente della scrittura, ha
ideato un nuovo tipo di giornalismo a km zero, il giornalista che va sul
campo e scrive lasciando il suo articolo là dove c’è bisogno e non più
solo in una maniera così distante dal popolo, come succede scrivendo su un giornale, perché
la gente incolta non legge, spesso più impegnata a tagliare l’erba
incolta del pratino, oppure a fumarsela. Nella seconda foto infatti ecco
il primo grande articolo del Gat che affronta il tema della raccolta
differenziata, quello che poi gli è valso il Premio Pulitzer per
l’impegno sociale e per il modo di scrivere più vicino agli incolti che
si era mai visto, e che ne giustifica ampiamente l’assenza dalle partite
di calcio.