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lunedì 22 ottobre 2012

Guida pericolosa

L’ennesimo Giuda Guida sapientemente la Fiorentina ai bordi della zona europea che conta, e gode, perché porta a termine una conduzione che ormai si è rivelata concordata, chiara, che ricalca un andamento della gestione dei cartellini e dei calci di rigore, in flagranza di malafede, una società dei magnaccioni quella arbitrale, che sanziona la Fiorentina in maniera fiscale, che siano rigori, ammonizioni, espulsioni, falli di mano, mentre quando subisce lo stesso tipo di episodi, la precisione fiscale diventa evasione totale, giudizi con sede legale alle Cayman, giochi di scatole cinesi utilizzate per nascondere la moralità, insomma, un trend ormai consolidato dall’inizio di un campionato falsato. Poi la squadra ci mette del suo, ma se Montella rimane a parlare con l’arbitro e poi dichiara che non c’è stata collaborazione, Pizzarro che di partite ne ha viste fa dichiarazioni gravi, e Pradè per la prima volta racconta quella che è diventata ormai una chiara insofferenza per la classe arbitrale, perché per chi mastica calcio è palese che anche l’arbitraggio di ieri abbia guidato la partita lontano dalla buona fede, allora vuol dire che la misura è proprio colma. E che ci sia una regia lo dimostra il fatto che la Fiorentina viene affossata non solo con le grandi, ma sistematicamente, a Parma, come in casa con il Bologna oppure a Chievo. La squadra poi, pur forse nella sua versione più opaca, come imballata dalla sosta e dalle Nazionali che richiamano al fronte i riservisti, succhiandogli al lavoro di Montella che se li ritrova poi frastornati da jet lag vari e check-in, avrebbe probabilmente vinto, e comunque anche in questa sua versione più imprecisa e meno manovrata, comunque capace di procurarsi più palle gol che nelle altre versioni esterne dove aveva convinto di più. E’ difficile fare un’analisi tecnica quando è chiaro che gli episodi avrebbero cambiato la partita, e se questa squadra avesse quattro punti in più, che sono quelli che gli sono stati sottratti di concerto, oggi saremmo qua a spellarci le mani pur essendo consapevoli che siamo in costruzione, che è una squadra nuova e ancora irrisolta, che nello specifico di ieri Montella ha fatto tre cambi che hanno avuto un impatto sulla partita uguale e contrario a quello di Viviano sul terreno di gioco in occasione del gol del Chievo. La squadra nel suo complesso, escluso Cuadrado, è sembrata sotto il suo standard anche se tutti i numeri della partita sono a suo favore, e nella quale spicca la quantità di cross sbagliati da Pasqual che sono quelli che solitamente un giocatore di serie A sbaglia nell’arco dell’intera stagione. Sarà interessante vedere adesso come Montella cambierà la squadra contro la Lazio dopo la liposuzione dell’arbitro alla sua formazione, forse Mati, Aquilani forse un azzardo, comunque le alternative ci sono, anche dietro per sostituire Roncaglia. Braschi invece dovrà tirare le orecchie a Guida che in sala operatoria si è dimenticato un cartellino giallo nella pancia di Jovetic, che lo avrebbe così tolto dalla strada della Lazio come ha fatto con gli altri, chiaro esempio di malaarbitrarietà. Servisse almeno a caricare il gruppo con la rabbia necessaria ad affrontare una partita per certi versi complicata ma per altri invece ghiotta occasione per accreditarsi al desk delle migliori della stagione. Comunque la partita di ieri è l’esatto specchio dei tempi che cambiano, di quando un tempo il culo era quello della Guida e tutti i salmi finivano in Gloria e in gabinetto, mentre oggi il culo ce l’ha fatto un altro tipo di Guida che nel cesso ci butta il regolamento e che per ironia della sorte, visto il suo rapporto così bipolare con quel cartellino giallo dai riflessi d’oro, a Pompei dove è nato, per prenderlo per il culo lo chiamano Johnny dai cartellini Dorelli.