La
settimana è trascorsa alla ricerca del mitico punto gol, o meglio, le
strade per raggiungerlo, quella ZTL sulla quale Montella ha lavorato
molto, perché se è vero che tutte le strade portano a Roma, e Zeman ne è
un esempio, la zona a traffico limitato dove invece si raggiunge
l’orgasmo del calcio, il gol, insomma, è sempre più protetta a difesa
del patrimonio dell’inviolabilità, e questa ricerca nel nostro caso è
resa ancora più difficile da una mancanza specifica di capacità
penetrativa. Adesso tocca a El Hammer sperando che il suo impatto sulla
manovra lasci impronte profonde come il suvvone statunitense, schemi,
movimenti per aprire spazi, lavoro sugli esterni per allargare il campo,
il menù settimanale di Montella è stato incentrato quasi tutto sulla
ricerca d’ingredienti adatti per riuscire a cucinare il piatto principe
del calcio, anche se qualche pensiero Vincenzo l’ha dovuto spendere su
come riassettare la difesa, e forse potrebbe essere arrivato il momento
di dare un’occhiata a quel resto che ci hanno dato per Nastasic, anche
se Gilardino è cliente scomodo in questo momento, ma forse anche quello
più adatto proprio a saggiare le qualità di Savic. Come sempre c’è molta
voglia di rivedere in campo questa squadra, con addirittura qualche
elemento di maggiore appeal, se possibile, visto come la sconfitta di
Milano ha evidenziato un limite della squadra che è quello di fare un gioco un po’
troppo fine a se stesso, che si specchia molto ma che alla fine risulta
troppo sterile, argomentazioni che dopo Milano hanno gonfiato nuovamente
le vele degli scettici fino a questo momento rimasti prudentemente in
rada, La Fiorentina è quindi chiamata a rispondere sul campo,
cancellando quelle ombre, magari con El Ham e JoJo che sono gli
specialisti, ma perché no, finalmente anche con gli inserimenti dei
centrocampisti. Insomma, con il Bologna la Fiorentina dovrà dimostrare
di aver registrato bene la difesa anche senza Gonzalo, e di aver
inserito in quei meravigliosi pomeriggi assolati di possesso palla,
anche eleganti logge dove ripararsi da quella steralità, logge tipo quella dell’Orcagna, e grazie alla concretezza
trasformarla finalmente in orcagna assassina. E siccome contro il
Bologna dobbiamo vincere senza se e senza ma, lo staff di Montella che
non lascia mai niente al caso, ha pensato anche a risolvere un altro bel
problemino che si è paventato antipatico in questo inizio di
campionato, e dopo aver letto la designazione di quello Yoghy di un
Orsato con il quale la Fiorentina non vince da più di tre anni, ha
inserito degli specifici movimenti nel programma di allenamenti,
studiati appositamente, e da mettere in pratica quando la palla
stazionerà nella nostra area di rigore. La foto è quella originale
utilizzata dallo staff di Montella per spiegare al gruppo come
posizionare le mani fino a formare una maschera, un artefatto insomma
come i rigori che ci hanno fischiato proprio per tocco di mano, una
maschera che secondo Montella dovrebbe captare la forza soprannaturale
degli spiriti di quegli stronzi degli arbitri e appropriarsene, magari
per vedere se ce ne fischiano anche a noi di rigori così mistici.
Montella ha spiegato che la maschera deve assomigliare allo spirito sul
quale si desidera agire, e ci sembra che Orsato sia stato riprodotto
bene, ed è spesso associata al culto degli antenati, insomma, visto che
Montella non rilascia mai dichiarazioni sugli specifici episodi è un
modo preventivo per ricordare ad Orsato i propri antenati, uno schema
questo denominato “all’anima deli mortacci tua”.