La modernità del gioco di Benitez sta tutta nelle ripartenze, quelle che ai tempi di un suo parente stretto come Nereo Rocco si chiamavano contropiedi. Grandi interpreti del genere, per carità, ma la partita del Napoli è presto raccontata. Basta aggiungere il miracolo di Reina che con la punta delle dita sul tiro di Pepito ci fa sciogliere il sangue amaro e il gioco è fatto. Il resto lo fa tutto la Fiorentina monca di un riferimento davanti, ma con un Rossi gigantesco, capace cioè di stoppare palloni su palloni, girarsi e cercare lo scambio stretto, imprendibile e in crescita, imprendibile come anche Cuadrado scambiato da un altro monco per un simulatore di volo, anche la partita dell’arbitro rientra in un vecchio genere che nel calcio ha ancora tanti amatori soprattutto tra le giacchette nere, e genere datato chiama terminologie di un tempo, noi per descriverlo bene ci sentiamo di rispolverare un vecchio ma pur sempre valido “c’ha la mamma maiala”. Tra il calvario di una sconfitta immeritata e la truffa di Calvarese c’è da chiedersi se non sarebbe il caso che chi deve decidere non tolga almeno la squalifica a Cuadrado, sarebbe quantomeno un passo avanti oltre che giusto. Un precedente con Van Basten c’è già, le immagini e l’indignzione di chi ama questo sport anche, bisogna risarcire almeno in parte il consumatore. Del resto l’uomo è superiore agli animali, fanno eccezione il nano, Calvarese e la giraffa. E’ un peccato perché la squadra non si è mai disunita, ha recuperato il primo svantaggio con la stessa veemenza post rigore contro la Juve innescando una reazione che s’infrange sul palo del possibile raddoppio per essere mortificata dalla beffa di quello del Napoli. I partenopei non giocheranno e non tireranno più in porta, mentre la Fiorentina gioca a calcio e costringe il Napoli candidato allo scudetto a partita di provinciale sostanza, Napoli utilitarista anche se si vede che gli piacciono molto pure le auto sportive, specie se gliele regala l’arbitro. E la storia della compensazione? Calvarese avrà sicuramente scritto qualcosa nel referto e così per non passare da razzista compenserà facendo squalificare anche un bianco come Pizarro, e in questo caso sì che ci farebbe un piacere. Se credo alla provvidenza celeste? No, sono daltonico, e come hai fatto allora a vedere il cartellino rosso di Cuadrado? Il rosso emana calore, il Barone Rosso infatti aveva sempre la febbre alta, e leggo nelle stelle che ci hanno fregato, il fegato è gonfio, digerisco male certe partite e alla fine soffro di asteroidi. Cosa avrà visto Calvarese? E’ facile sbagliare specie se invece di uno solo a guardare c’è anche il giudice di porta, è stato messo lì apposta per aiutarlo a vedere cosa? E’ facile sbagliare. Ieri ero convinto di aver visto un gabbiano ma la Rita mi ha detto che era un sacchetto di plastica, io ero convinto che fosse un gabbiano, lei che fosse una busta di plastica e quindi che io simulassi, insomma lei era convinta del contrario di quello che avevo visto tanto che gli ho chiesto se per lei il contrario di un gabbiano è una busta di plastica? Il problema vero è che Calvarese quando torna da fare la spesa trova la casa invasa dai gabbiani. Calvarese è solo un po’ disorientato perché soffre di labirintite dalla quale non riesce ad uscire, spesso perde la bussola della partita perché per lui i punti cardinali sono alti prelati visti da lontano, Cuadrado gli è sembrato Baldassarre che si spargeva l’incenso in testa per via delle simulazioni. E’ certo che nessuno ha la verità in tasca, e la moviola non serve in questi casi, meno ancora la movida che è persino più rumorosa, Calvarese la verità c’è l’ha nascosta in un cassetto segreto anche a se stesso e se si parte dall’assioma che tutto è già deciso, che la rondine non fa colazione, insomma, che non era rigore, anche un ciuco cieco capirebbe che l’apparenza inganna, il colpo è in canna e chi ha sonno deve andare a nanna. Non importa se è in area o fuori perché l’arbitro che ha un miraggio calcola sempre il raggio per tre e quattordici, perché l’arbitro che butta benzina sul fuoco del campionato non è altro che un benzinaio che calcola l’area di servizio.