Partite
come quelle di domenica sono un patrimonio del tifoso, andrebbero prese
ed archiviate nella memoria con l’evidenziatore, che invece non è altro
che il patrimonio dell’Uniposca. Si fa molta dietrologia nel calcio,
questo blog si differenzia proprio perché può vantare invece interventi
di ben altro spessore, la cultura si taglia a fette come un cheesecake, e
dopo il dolce c’è anche l’amaro di certe considerazioni profonde su
Gomez, aspetti di un calciatore che non ti aspetti e che rientrano a
tutti gli effetti in una materia affascinante come la filosofia, la mia
materia preferita fin da quando andavo a scuola, il mio filosofo
preferito era infatti Campanella. Il blog mi presenta anche il conto
però, salato, mi tira fuori una deriva di pigrizia che forse un po’
deriva anche dall’età, c’è insomma questa simbiosi con il PC che mi ha
costretto mio malgrado ad abbandonare l’allenamento per la maratona di
New York, per sentirmi meno in colpa e anche perché sono molto legato al
mio Paese, non appena posso mi rifugio a meditare e ad allenarmi a
Matera, la staticità dei suoi sassi mi fanno sentire una persona molto
più dinamica. Purtroppo non ho buone notizie per chi teme lo scudetto
dei giallorossi, perché dopo la profezia dei Maya, la profezia dei mejo,
tra una puncicata e una pajata, indica proprio la Roma come vincitrice
del titolo. Mentre in questi giorni di maltempo, di SMS della protezione
civile che mi avvisavano della chiusura della scuola di Tommaso,
immagini di esondazioni, bombe d’acqua, la FiPiLi allagata, mi sono reso
conto che anche agli eventi naturali associamo il sospetto, ormai
pensiamo tutti male come Andreotti, sempre, e non solo in riferimento
agli arbitri o alla Juve, no, io in questi giorni mi sono convinto che
in realtà la pioggia è stata creata dalla lobby degli ombrelli. Anche
per questo motivo ci sono forti pressioni per non coprire lo stadio.
Intanto ho scoperto che le persone che perdonano sono quelle più ricche,
non solo interiormente come ci insegnano tutti coloro che hanno un
rilevante patrimonio immobiliare, anzi, chi è più portato a mettere una
pietra sopra si costruisce tante case, Corvino grazie al Gat e a
quell’altra fava di Massi74 s’è costruito un intero villaggio di trulli.
Oggi svario, scusatemi, ma sono ancora troppo felice e così voglio
condividere con voi non solo la foto di Joaquin ma tutto ciò che mi
capita, tranne il trombare, ieri mi hanno chiamato al cellulare, Sky,
due volte, per rifilarmi il nuovo pacchetto hd sport, poi Vodafone per
la nuova offerta sms e internet veloce, poi Wind, poi Enel Energia, e
per ultimo Papa Francesco, ma aveva sbagliato numero. Un accenno anche
alla cucina che tralascio sempre troppo colpevolmente, per fortuna ci
pensate voi a mandare il menù del giorno, tra becchime per gli uccelli,
riti tribali con ossa di pollo, vorrei darvi un consiglio che va al di
sopra delle abitudini alimentari che uno si è scelto più o meno
legittimamente, quindi a prescindere dalle proprie convinzioni, la cosa
importante, quella che unisce tutte le declinazioni alimentari, la norma
fondamentale, è che per evitare gli effetti indesiderati di una
qualsiasi dieta il consiglio è quello di effettuarla sempre dopo i
pasti. Poi vi racconto dell’Ornella, una truffatrice, mi adescò alle
Scuderie, aveva la fama di’essere una ninfomane, e l’adolescente medio
alle prese con la cecità dell’autoerotismo aveva un certo debole per
queste figure di quartiere spesso romanzate. Ma l’Ornella in realtà si
dimostrò un grande baro, era tutta messa, spacchi e mezzi spacchi,
tacchi e mezzi tacchi, trasparenze, pizzi e merletti, e poi tutta una
serie di strani tiranti che avevo visto solo nelle architetture dei
ponti americani, lo sguardo lasciava intendere un paradiso fiscale del
sesso, deglutii, mi feci coraggio e la seguii mentre girava leggermente
la testa per capire se le andavo dietro mentre si dirigeva con la sua
preda nella rete verso via Senese dove spremeva, aveva una frantoio di
spermatozoi, ma questo andava anche bene. Il dramma fu quando si tolse
il sistema di tiranti che puntellavano i suoi carichi pendenti, i suoi
seni mi si riversarono addosso come due slavine, erano come due stelle.
Cadenti. Quando l’ho vista nuda ho espresso un desiderio. Ma non arrivò
mai la Protezione Civile e allora mi trombò fino a quando non uscì più
olio dalle mie olive.