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martedì 1 ottobre 2013

Senza anestesia

Il pareggio con suicidio finale e infortunio della punta più forte è diventato ormai un panorama familiare come il Cupolone dal Piazzale, una vista della partita e della vita, nebbiosa, la gestione del recupero è terribile come l’estrazione di un dente del giudizio senza anestesia e senza giudizio. Squadra sbagliata e poi corretta da Montella e risbagliata ancora con il cambio Cuadradio per Roncaglia, lasciamo stare Neto che non c’entra niente, per prendere quella palla avrebbe dovuto sbagliare il piazzamento, piuttosto bisognerebbe utilizzare il possesso palla per gestire un vantaggio e non per essere solo possessivi, con il risultato che l’avversario vuole i suoi spazi e alla fine ci va nel culo. Visto che questo pareggio per come è maturato viene vissuto come una sconfitta maturata all’interno di una serra che lascia tanta amarezza appiccicosa addosso, e visto che la sfortuna sembra volersi accanire come Berlusconi sul Paese, voglio guardare solo quello che di positivo c’è da salvare in questo lunedì al curaro avvelenato dalla cerbottana di Gobbi, Vargas prima di tutto, poi l’esordio di Rebic, il rientro di Cuadrado e il fatto che questi risultati negativi danno almeno un po’di fiato a quei nostri cari tifosi che nella scorsa stagione hanno dovuto soffrire le pene del loro inverno, siamo tutti un po’ troppo prevenuti verso di loro come del resto  verso Neto, Giovanni Galli sostiene che l’Iva al 22% sia dovuta alle larghe intese, troppo larghe come la porta per Neto, insomma non ce la dobbiamo prendere oggi con quei tifosi che appaiono solo dopo i risultati negativi della Fiorentina, l’accusa di tifoso avvoltoio andrebbe almeno derubricata in uccello avvolgibile. O testa di uccello. Diciamo anche che è gente povera e la crisi non aiuta, povera non solo di valori mentre la diminuizione dei consumi porta al licenziamento dei portavalori, quindi anche i nostri tifosi più legati alla crisi sono costretti a mettere il gasolio nello Zippo, insomma, vanno capiti. Io per farlo meglio mi sono avvicinato molto alla religione, così tanto che certe volte ho come l’impressione di essere anticipato, un po’ come Alonso da Biabiany nel primo tempo. Su questo tema nell’intervallo ho scritto persino una poesia: “Quando giungo sulla spiaggia d'inverno e vedo il tramonto, ci trovo Dio.../ Quando riesco a vedere un fiore che sboccia, ci trovo Dio.../ Quando vado al ruscello e assaporo l'acqua pura, ci trovo Dio.../ Non riesco mai ad arrivare per primo”. Ieri quel finale mi ha scosso pur essendo molto vicino a Dio, ma proprio per voler fare tesoro di quanto successo ho maturato una decisione importante, ho voluto trasformare la rabbia, convertire il giramento di palle in un giramento di pale, una lucidità eolica al servizio della famiglia, insomma, ho deciso di non sentire più i vari Civoli, Zazzeroni. Varriale che mi avvelenano l’anima, no, è immorale, per salvare Tommaso da questa degenerazione e anche per pisciare meglio sono salito sul tetto e ho strappato via l'antenna della televisione. Un gesto che mi ha ridato serenità, l'equivalente morale di un'operazione alla prostata. Così adesso non sento più le solite frasi partorite e poi gettate nel cassonetto della propria intelligenza, non voglio sentire che questo pareggio è proprio il bello del calcio, non voglio sentire che la palla è rotonda, perché anche se il pari è il risultato più giusto, sono frasi che fanno male non solo a noi, frasi che non aiutano nemmeno i tifosi del Chievo e quelli del Toro, e chi dice queste cazzate è lo stesso che si crogiola dentro a frasi fatte come la cotoletta nell’impanatura, come quel genio che sostiene che la penna è più potente della spada, e allora mi piacerebbe tanto che Zorro estraesse la spada davanti a chi sta lì con una Bic e crede di avere un Katana. Non mi restano che i canali a luci rosse della TV via cavo, anche se non espandono i miei orizzonti, non fanno migliore la gente,  non si ricevono abbastanza bene, e la colpa è tutta di Civoli, Zazzeroni e Varriale che mi hanno costretto a togliere l’antenna. Mi guardo un bel culo per dimenticare una stagione per ora senza culo, fuori Gomez e Rossi in meno di 6 partite, come le facce di un cubo, una stagione senza culo, difficile da risolvere come un cubo di Rebic.