Dopo il fango di Dnipro torna prepotentemente alla ribalta la quattro per quattro, il fuoristrada, come chi è ormai fuoristrada dai tempi della famosa derapata di Orzinuovi, chi ha preferito imboccare le strade polverose del rally scambiando quel Bettega per un ex pilota della categoria. Insomma, quelle di oggi sono riflessioni sparse tra la campagna bresciana, tra le zolle di chi ha abbandonato l’asfalto della passione Viola per imboccare le strade secondarie del tifo. Tra il codice etico e quello etilico, tra i livori e Livaja, tra dossi, paradossi, cantonate, cantonieri e bianconeri. Per affrontare una stagione che cova soddisfazioni grandi come uova di struzzo, anche se un po’ sconnessa dagli infortuni, abbiamo bisogno anche delle loro quattro ruote motrici. Tra vecchi rancori e vecchie rimesse, tra lo spriz che segna ancora l’aperitivo dell’antidellavallismo, e la Prinz che ne esalta la parte più datata di questa uscita fuoristrada dai canoni del buonsenso, scorgo la Lada anche perché fa rima con fava, la macchina che meglio rappresenta chi oggi si è perso per strada. 1. Una Lada va bene, un'automobile è meglio. Anche loro fanno comunque numero. 2. Come fare per procurarsi i pezzi di ricambio per la propria Lada lo sappiamo, basta seguirne un'altra, prima o poi li perderà. Loro sono più affidabili perché non perdono mai il vizio di gioire solo nel perdere. 3. Non c’è nessuna differenza tra una Lada e un cane guida, perché bisogna essere ciechi per comprarli. Loro sono un sunto, sono addirittura cani accecati da un rancore di solidarietà a Prandelli e alla sua juventinità. 4. Se le Lada hanno il lunotto termico per riscaldarsi le mani quando le si spinge, a loro piace molto di più essere spinti da dietro, anche a freddo. 5. Le Lada hanno quattro pedali, uno per il freno, uno per la frizione, uno per l'acceleratore, uno per gonfiare l’air bag. Loro hanno anche la pompetta per l’erezione. 6. Una Lada sulla cima di una collina è considerato un miracolo, due Lada in cima alla collina è un fatto di fantascienza. Loro pur di affossare i Della Valle si farebbero spingere da Collina. 7. Quando a una Lada si mette il turbo bisogna chiamarla Saab. Loro hanno anche la marmitta favalitica. 8. La Lada sport la riconosci dalla palla da tennis sul gancio del rimorchio, Loro dal fatto che non hanno le palle. 9. Servono quattro persone per costruire una Lada, due che la piegano e due che la incollano, a loro non piegano niente ma spiegano cosa ci faceva Prandelli con Bettega, non li incollano ma se li inculano. 10. Se la Lada è una Skoda per poveri loro sono poveri tifosi che portano Skulo. 11. Mentre nell'ultima pagina del libretto di istruzioni di una Lada c'e' scritto l'orario degli autobus, loro hanno il calendario della Juventus. 12. Se il numero delle persone che possono entrare in una Lada dipende dalla grandezza del carro attrezzi, a loro che piace essere spinti da dietro, possono essere montati da una sola persona per volta. 13. La Lada non ha bisogno della ruota di scorta, nel caso si usa il volante. Loro che sono più avanti hanno il cervello piccolo al posto del ruotino, così possono sragionare fino a un massimo di 30 Km orari. 14. I nuovi dispositivi antifurto sulle Lada prevedono il logo ingrandito della marca sulla calandra, la stessa filosofia di madre natura che li ha dotati di testa grossa che disincentiva la nascita di pensieri corretti. 15. Mentre due possessori di Lada si riconoscono immediatamente quando si incontrano perché si sono visti la mattina in officina, loro si riconoscono solo in Prandelli che la mattina si era visto con Bettega. 16. Questo punto è la convergenza massima della mia architettura di pensiero, perché la parte più piccola di una Lada è il cervello del proprietario. Loro hanno tutti una Lada. 17. Se non c’è differenza fra una Lada e una casa d'appuntamenti perché ci si vergogna quando si entra e quando si esce, ma ci si sta bene dentro. Loro sarebbe meglio che rimanessero dentro, inteso come galera. 18 e ultimo. Mentre per sbarazzarsi di una Lada è necessario spruzzare con uno spray anti-ruggine, al tifoso rimasto indietro di un paio di gestioni tecniche va fatto un aggiornamento. O si fa incontrare Montella con Bettega, oppure si ricomnicia a scrivere con lo spray “Forza viola” anche se non c’è più Prandelli. Quindi, non c’è Lada senza una fava, siamo tutti fratelli anche senza più Prandelli.