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venerdì 11 ottobre 2013

La figliola del Materassi


Un tempo avevo un certo successo con le donne, non proprio datato come l’ultimo successo della Fiorentina, ma negli anni ottanta ancora mi difendevo, naturalmente a zona, in quella San Frediano che oggi è diventata zona a traffico limilitato, mentre prima era un’area urbana dove si “tarfficava” parecchio. Poi sono cominciate a circolare strane dicerie e le ragazze hanno iniziato a scansarmi, le mamme hanno trasferito alle figlie il mito del posto fisso con picchi di gradimento verso i funzionari statali, che da figure sostanzialmente pallose agli occhi di quelle toniche creature che affollavano il quartiere, sono diventati tra i mariti più desiderabili, perché a loro dire quando la sera arrivano a casa non sono mai troppo stanchi ed hanno già letto il giornale. Certo, io ci ho messo anche del mio, un po’ come Neto contro il Grasshopper a Firenze, nel senso che cercavo di raccontare alle figlie che certi atteggiamenti sessuali, solo all’apparenza così liberi, non erano affatto sbagliati anche se fatti di nascosto,  ma che potevano essere visti anche con occhi meno maliziosi. In poche parole mi ha rovinato Clinton e il suo scandalo che a quei tempi coincideva con una certa mia passione per il sesso orale fatto con la figlia del Materassi, il padre aveva un forno e io apprezzavo molto di più il filone che avevo avviato con la figlia bionda. Per me un sogno come Scarlett Johansson nuda. Il clamore di questo scandalo mi aveva rotto un po’ le uova nel paniere, perché aveva sensibilizzato l’opinione pubblica sull’argomento, faceva vedere l’atto sessuale specifico solo sotto una cattiva luce, e allora cercai di cambiare i contorni di una vicenda un po’ torbida per cercare di farla apparire sotto una luce diversa, il problema è che la Cristina andò a raccontarlo alla madre. Avevo cercato di sostenere che non facesse niente di cui vergognarsi, che la nostra attività sessuale non poteva essere comparata con quella di Clinton perché lei non stava mai sotto la scrivania, noi eravamo liberi dietro ai cespugli del Bobolino, insomma alla fine della storia le feci credere che praticasse la liposuzione senza licenza, e lei andò dalla madre entusiasta di regolarizzare la sua attività e prendere il patentino perché aveva una grande passione per la liposuzione. Ricordo che non feci più sesso orale con la figlia del Materassi, ma istigai almeno un dubbio nella coscienza di Cristina che da quel giorno in poi si rifiutò di fare la liposuzione con me, gli dissi semplicemente che se la madre gli dava tutte queste certezze, che provasse allora a chiedere garanzie anche sul fatto che quando si chiude la porta del frigorifero la luce si spegne realmente. So che litigarono ma i pantaloni non me li slacciò più comunque. C’è sempre stata tanta selezione in San Frediano, vita dura, non sempre trovavi ragazze semplici che si accontentavano di quattro stronzate, si cominciava a incontrare ragazze che studiavano e con le quale dovevi pesare le parole senza rubare sul peso come invece succedeva spesso con la frutta al mercato in piazza Santo Spirito. La Gina mi dette di analfabeta solo perché avevo letto nei suoi occhi che mi amava. Questa evoluzione femminile un po’ ci spiazzò perché all’inizio degli anni sessanta c’erano ancora tanti vantaggi per l’uomo, specie in un quartiere così povero dove almeno i bambini maschi essendo tali avevano qualcosa con cui giocare. Oggi si va addirittura oltre a quello che è il problema del razzismo, le curve si svuotano per colpa della discriminazione territoriale, i tifosi diventano solidali, la tifoseria dell'Inter chiama, quelle di Juventus e Genoa rispondono. Dopo la chiusura dello stadio del Milan per i cori di discriminazione territoriale contro i napoletani, arrivano dagli spalti di Marassi e dello Juventus Stadium le prime prese di posizione all'invito dei sostenitori nerazzurri, che nei prossimi giorni studieranno una linea comune anche con i colleghi della Lazio con cui sono gemellati. Tutto l'universo ultrà si schiera compatto contro la norma che punisce i cori di discriminazione territoriale con la chiusura degli stadi. Almeno per quanto riguarda l’integrazione e la discriminazione razziale San Frediano è all’avanguardia, ieri sono andato al bar con un amico di colore, io ho bevuto un negroni e lui un bianco secco senza nessun problema. L’unico vero problema potrebbe nascere sui viali perché se le curve si svuotano e ci sarà anche il decreto “svuotacaerceri”, tutta questa gente andrà ad intasare la viabilità sui viali. Visto che il quartiere è sempre stato terreno torbido di storie di corna, oggi vorrei chiudere raccontandovi che anche San Frediano ha conosciuto il suo Pitagora, un uomo che è riuscito a scrivere un teorema proprio su un argomento così chiacchierato come il tradimento. Lui si chiamava Gastone e vendeva le stagne di cherosene per le stufe, dopo anni di studi di settore, ovvero dalla sua bottega di via Maffia studiava il passaggio sospetto di mogli e mariti, riuscì ad avviare il primo osservatorio per l’infedeltà coniugale. Gastone anche grazie alle esalazioni del cherosene riuscì a definire in maniera matematica la figura del cornuto, e cioè l’unità la cui metà è al di sotto di un terzo.