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giovedì 3 ottobre 2013

Ci vuole un fumetto

La partita di stasera ci dice due cose essensialmente, che in Ucraina fra freddo e che finite tutte le punte non se ne possono infortunare delle altre, e questo significa aver già fatto dei bei progressi, un po’ come il cannibale che mangia con la forchetta. Se non volevamo dare nessun punto di riferimento agli avversari, la malasorte ci ha dato una grossa mano, oggi siamo una squadra che non ha neanche il finto centravanti, potremo sorprenderli con finte di corpo o finti tonti che girano intorno all'area di rigore fischiettando. Del resto ho visto genitori molto attempati mettere al mondo dei nipoti, ho visto astronauti chiedere il conto alla rovescia, non mi meraviglierei che la squadra decida di sacrificare anche Matos al Dio degli infortuni, tanto per togliersi il dente e giocare direttamente con il finto attacco. Da ragazzo sono stato una punta come Vecchioni da ragazzo si chiamava Jovanotti, oggi faccio il riservista e non vorrei che all’ultimo minuto mi chiamassero mentre me la vorrei vedere più comodamente dal divano che dal campo, tra l’altro io sarei il più finto nueve di tutti, anche di Berlusconi che poi alla fine vota la fiducia. Verrebbe quasi da fare uno scherzo per sdrammatizzare e magari negli spogliatoi mettere anche la maglia di Batistuta, se non fosse che poi qualcuno più permaloso si può sempre incazzare, magari proprio quello convinto di fare il finto nueve nel vedersi rompere le uova nel paniere dal ritorno inaspettato di Batistuta, io per fare uno scherzo al nonno di un mio amico di Stia colorai un uovo e lo rimisi in mezzo agli altri nel pollaio, il nonno non fece nemmeno in tempo a vederlo perché prima di tutti s'incazzo il gallo che prese a botte il pavone. La soluzione ci sarebbe, disegnare una punta come fosse un cartone animato, un finto nueve con tante tante caratteristiche che potrebbero sorprendere il Dnipro: I. Qualunque corpo sospeso nello spazio rimarrà sospeso finché non consapevole della sua situazione. Pensiamo al vantaggio di rimanere sospeso in elevazione tutto il tempo che occorre ad aspettare il cross in ritardo. Daffy Duck cammina oltre un dirupo, aspettandosi altro terreno. Indugia a mezz'aria, parlando tra sè, finché  non gli succede di guardare in basso. Indugia come Aquilani con il tacco e fa ripartire l'avversario. II. Qualunque corpo in moto tende a rimanere in moto finché non interviene inaspettata materia solida. Se lanciati da un cannone, da Pizarro o in un concitato inseguimento a piedi, i personaggi dei cartoni animati hanno una quantità di moto cosiì assoluta che solo un palo telefonico o la barriera dei difensori rallentano il loro moto in avanti. III. Qualunque corpo passante attraverso materia solida lascerà una perforazione conforme al suo perimetro. Chiamato anche la silhouette del passaggio, questo fenomeno è la specialità di vittime di onde d'urto dirette di esplosioni e di ingenui avventati che sono così impazienti di scappare che escono direttamente attraverso il muro di una casa, lasciando una breccia a perfetta sagoma di biscotto. La minaccia di avere Neto in porta o di matrimonio spesso catalizza questa reazione. IV.  Il tempo richiesto dall’ultima punta rimasta in rosa per cadere da venti piani è maggiore o uguale al tempo che impiega chiunque dello staff tecnico della Fiorentina si getti giù per discendere a spirale  venti rampe di scale, nel tentativo di afferrarlo senza farlo rompere. Poiche' tale oggetto e' inevitabilmente senza prezzo, il tentativo di afferrarlo sarà inevitabilmente vano. V. Tutti i principi di gravità sono negati dalla paura di farsi male. Le forze fisiche causate da uno shock sono sufficienti in molti corpi per spingerli direttamente lontano dalla superficie terrestre. Un rumore spettrale o il verso dell'avversario indurranno un moto verticale, solitamente verso i bracci di un lampadario, la cima di un albero, la punta di un'asta di una bandiera, l’infermeria, Careggi o Fanfani.  I piedi del personaggio che sta correndo o le ruote delle auto da corsa non hanno mai la necessità di toccare terra, come il miglior Vargas, specialmente se in volo. VI. Più la velocità aumenta, più gli oggetti possono trovarsi in diversi posti contemporaneamente. Questo è particolarmente vero per i combattimenti corpo a corpo ("ad unghie e denti"), in cui la testa del personaggio può essere intravista emergere dalla nube dell'alterco in diversi posti simultaneamente. Questo effetto è altrettanto comune fra i corpi che stanno rotolando o che vengono strozzati. VII. Certi corpi riescono a passare attraverso pareti solide dipinte per sembrare entrate di una galleria; altri non ci riescono. Questa inconsistenza ha confuso intere generazioni, ma per lo meno è noto che chiunque dipinga un'entrata sulla superficie di un muro per ingannare l'avversario sarà incapace di inseguirlo dentro tale spazio teorico. Il pittore viene spiaccicato contro il muro quando tenta di seguirlo nel dipinto.  Questo è, in ultima analisi, un problema di arte, non di scienza. VIII. Ogni violento riarrangiamento di materia felina non e' permanente. I gatti dei cartoni animati possiedono ben più morti di quante le tradizionali nove vite potrebbero comodamente offrire.  Più ancora di Totti. Possono essere decimati, spezzati, svasati, pieghettati a fisarmonica, squartati o disassemblati, ma non possono essere distrutti. Dopo qualche attimo di auto-compassione, essi si rigonfiano, allungano, ritornano di colpo il loro stato precedente, si risolidificano. Non come il ginocchio di Gomez. IX. Per ogni vendetta c'e' una vendetta uguale ed opposta. Questa e' una legge del moto dei cartoni animati che si applica largamente anche al mondo fisico.  Per questa ragione, abbiamo bisogno della visione consolatoria di essa che si applica ad un papero. X. Qualunque cosa precipita più veloce di un'incudine. Esempi troppo numerosi da menzionare, tratti dai cartoni animati di Willy Coyote. Anche tutti i nostri infortuni ci sono precipiatati tra capo e collo più veloci di un incudine.