Forse ho trovato il modo di fermare Tevez in assenza di quelle alessiotendinopatie che invece hanno bloccato Quagliarella, il trucco è banale, diciamo l’uovo sodo di Colombo, grazie ad un’attenta analisi delle dinamiche presenti in un’agenzia ippica poi applicate al calcio, insomma, l’escamotage è quello di considerare l’argentino come il miglior cavallo della Juve, e il modo più efficace di fermare un cavallo in corsa è quello di scommettere su di lui, come ci insegnano tutti coloro che si sono rovinati a forza di scommettere sui cavalli. Non so poi se Tevez sia realmente il pericolo numero uno, ma per questo fortunatamente c’è Montella che ci lascia sereni, uno che vede molto al di là di quello che posso vedere io che focalizzo tutte le paure del tifoso medio in maniera sempliciotta sull’attaccante di punta. Vincenzo è molto più acuto, in certe interviste dimostra di avere una visione panoramica che gli permette di guardare oltre, ma allo stesso tempo ha anche grandi capacità periferiche, quelle cioè di circoscrivere zoomando sul particolare da buon perfezionista qual’è, il suo numeroso staff del resto lo aveva già evidenziato, la sua vista non è quindi solo panoramica ma anche acutissima, mi ricorda quella di un moscerino di sesso maschile che gli è indispensabile per fare all’amore. L’arguto Montella ci perdonerà però se consideriamo un campionato senza la vittoria sulla Juve come una donna senza seno, che per rendere ancora meglio l’idea è come un paio di jeans senza tasche. Non sai dove mettere le mani, e così il tifoso che non sa dove mettere un ricordo che non sia quello di una vittoria sui gobbi. A proposito di paragoni a me sembra che il calciatore moderno, nostro idolo per eccellenza, possa tranquillamente rientrare a pieno titolo nella categoria delle puttane. Sempre così pronto a darsi ai suoi nuovi tifosi, a baciare maglie sempre diverse, a farsi tatuaggi sopra i vecchi tatuaggi, si, il calcio in genere è prostituzione, e forse è proprio per questo che ci piace, trovo centrato il pensiero di Oscar Wilde che estenderei a questo punto soprattutto ai giocatori “Troie ce ne sono tante, ma come le donne!”. Un po’ forte ma almeno per i calciatori metrosexual rende bene l’idea, personalmente sono molto discreto, non amo identificare così la donna, non amo neanche la donna volgare come del resto giocatori melliflui come Montolivo che danno via il culo a Galliani per una pelliccia, amo la donna di classe come amo Borja Valero, e quando un amore finisce ci vuole tatto, sensibilità, non come quella gran bagascia di Montolivo, io che conosco i miei polli di San Frediano ho sempre cercato di tutelare le mie donne dalla becera e morbosa curiosità di quartiere, ricordo che quando decisi di lasciare Scarlett Johansson non le dissi niente, non una parola, non una lettera. Io sono fatto così, discreto, anche quando ci fidanzammo non gli ho detto niente. La volgarità ha però anche sfumature più accettabili, e a scanso di equivoci dettati dalla discriminazione territoriale, mentre ero in fila a prendere un panino con il lampredotto a Porta Romana, mi è sembrato di respirare una sostanziale convergenza di opinione
Diladdarno in riferimento alle ultime uscite di Balotelli, e a differenza di quanto sostiene la Capacchione si tende sostanzialmente a pensare che i coglioni sono molti più di due. Ora un po’ di gossip d’Oltrarno di quello sano, l’altro giorno ho incrociato la Gina in via del Leone, ve la ricordate? Quella brutta che non me l’ha voluta dare perché stava dietro al bidello dell’Istituto d’Arte in quel delirio scoppiato in San Frediano quando si ritenne lo statale uomo ideale, un periodo di carestia e di tribolazioni sessuali per spiriti neanche parastatali ma paraculi come me. Insomma, gli ho ricordato di quei tempi scherzando sul fatto di averla menzionata proprio per quell’episodio. Allora mi ha raccontato di averlo sposato Vincenzo alla fine, ma che è venuto a mancare due anni fa, e dopo un primo istante di commozione ha voluto ricordarlo simpaticamente proprio in riferimento a quel mio voler malignosamente indicare lo statale come persona molto pacata nelle sue funzioni. Mi ha confessato che sulla sua lapide a Trespiano ci ha fatto scrivere “Qui riposa per la seconda volta Vincenzo Stornaiuolo”.
