Sembra che la dichiarazione di Montella circa la poca serenità di Ljajic sia in realtà una versione edulcorata da dare alla stampa, perché nelle segrete stanze avrebbe confidato a Cognigni “Mi rifiuto di combattere una battaglia d’intelligenza con una persona disarmata”, non si sa però se rivolta al giocatore non in grado di mettere a frutto il consiglio di rimanere ancora a Firenze per continuare a crescere, oppure se l’obiettivo fosse Ramadani per via della clausola rescissoria che sembra essere diventata il male del secolo, tanto che le industrie farmaceutiche ci si stanno buttando sopra a corpo morto. Per accedere al Servizio Sanitario Nazionale si sta pensando addirittura di togliere il ticket e mettere proprio una clausola rescissoria. Non si sa nemmeno se Montella abbia utilizzato Ljajic per mandare messaggi trasversali a chi ha organizzato il ritiro in Val di Fassa, e quindi la mancanza di serenità sia stato un riferimento alla situazione metereologica di Moena, una mancanza di serenità che si paventa tutti i pomeriggi sotto forma di temporale. A proposito di Ramadani è bello constatare come fino ad oggi Pradè abbia vinto tutti gli scontri a fuoco, questo ci lascia tranquilli, confido in lui e nella chemio per la clausola rescissoria. Il nostro caro DS, sempre tutto così compito, è un uomo che in apparenza non lascia trasparire nessuna emozione, una maschera, anche quando esce vittorioso dalle trattative più difficili, mi sembra come quell’agente di commercio che ha scoperto al casello che c’è lo sciopero e non si paga, e fa la faccia seria, ma dentro ride. Poi c’è Vincenzo che è un napoletano e sa come gira il mondo, e quindi anche come prendere i giocatori come Ljajic, non a caso il ragazzo è esploso con la sua gestione, perché è proprio la filosofia partenopea a sposarsi perfettamente con il carattere del giocatore, un carattere che va ben oltre i confini dell’usuale, possiamo dire un carattere multinazionale anche perché forgiato dalla Ferrero, e l’atteggiamento sbagliato degli ultimi giorni sarà perdonato dal Mister in caso di rinnovo con una delle sue sfogliatelle di saggezza che già trapela dalle segrete stanze “Errare è umano, come dicono i vagabondi”. Intanto sono proprio queste nuove generazioni a mettere a forte rischio la classe giornalistica italiana che si abbevera con il calcio, basta prendere un telecomando, un telefono, un joystick e darlo in mano a un bambino per accorgersi che dopo 10 secondi è già padrone e spippola come se niente fosse, mentre un adulto medio non ci ha capito ancora una sega e sono mesi che ci batte il capo, ecco, il rischio grosso per il nostro giornalismo sportivo è quello che porterà come prima conseguenza alla scomparsa di un’istituzione come la sala stampa, inevitabilmente, perché le nuove generazioni una volta diventati calciatori professionisti risponderanno prima ancora di porgli la domanda. Intanto a Milano Allegri non convoca Montolivo per le amichevoli perché non è in forma, e quando non lo è più lento del solito e non solo in campo, si dice che in tangenziale i moscerini gli si spiaccicano dietro, mentre sul suo trasferimento al Milan che intanto sta giocando sporco anche con Ljajic, Galliani si chiama fuori sostenendo di avere la coscienza pulita, ovvero di non averla mai usata. Tornando a Vincenzo, la sua grandezza è quella di saper leggere gli stati d’animo dei giocatori, è equilibrato, mai fuori tono, deliziosamente ironico e pungente, di Ljajic ha scorto subito inquietudini ramadaniche, influssi negativi di un procuratore considerato il nemico numero uno anche degli antiquari di via Maggio, vista la sua grande capacità di inoculare tarli, e Vincenzo che nota anche le sfumature ha colto l’intervento destabilizzante di Ramadani, e soprattutto è riuscito a tradurre la prima espressione di Adem al ritorno dai tre giorni di libertà “Ero solito pensare di essere indeciso, ma adesso non sono più così sicuro”. Per il resto siamo in piena fibrillazione, il calendario non ha fatto altro che peggiorare la situazione, la voglia di Fiorentina monta come la panna e noi ci siamo rotti i cialdoni di sentire 18 ore al giorno di notizie che non sono tali, vogliamo solo vederla giocare, vogliamo le partite con i punti in palio, il calendario ce l’ha fatta vedere ma non ce l’ha data, proprio come uno di quelli appesi senza tanti riguardi nelle officine meccaniche o nelle cabine dei tir. Io un’ideuzza ce l’avrei per evitare tutta quest’anticamera, per fuggire da questi luoghi dove si aspetta per antonomasia e dove si leggono giornali di sei mesi prima, è un metodo che ho imparato dai più esperti della materia che bazzicavano in San Frediano, gente che ha sofferto di giradito per una vita, quelli per intendersi che non facevano niente tutto il giorno, che si giravano i pollici e combattevano contro le attese infinite appoggiati agli stipiti delle porte delle botteghe, c’è chi ha adottato questo metodo per una vita e si è ritrovato al cimitero senza mai essersi annoiato, per non farla tanto puzzolente avevo pensato di mettere avanti le lancette dell’orologio, così per ingannare il tempo. Insomma, per prenderlo per il sellino.