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domenica 18 agosto 2013

Non c'è più religione

Questo è un blog dove capita bene o male di parlare un po’ di tutto, come al bar Marisa, ho mentito, la verità è che gli argomenti alla fine sono solo due, la Fiorentina e la passera, mentre per quanto riguarda le foto l’argomento si riduce a uno e non è la Fiorentina. Mi sento limitato, quando mostro immagini di Firenze, infatti, mi si redarguisce duramente, mi si richiama all’ordine. mi sembra di capire che stringi stringi si possa parlare solo di Fiorentina mentre lo sfondo deve essere sempre e solo la passera. Non mi sento padrone nemmeno a casa mia, da una parte c’è la Rita mentre sul blog vengo costantemente soggiogato, e dato che sono moralmente anche discutibile, mi prostituisco ai vostri desideri, anche se sullo sfondo che più desiderate ci aggiungo un velato moto di ribellione. Invece della vostra religione che ha la solita tinta della stola, mi piacerebbe affrontare l’argomento in maniera più generale, anche se sono consapevole che il primo commento sarà sulla sostituzione di Pizarro, sull’età di Ambrosini e sulla difesa a tre, ma intanto cerco almeno di tenervi buoni con la topa, ma perché tutto questo desiderio di parlare di religione che mi spinge a violare la vostra suscettibilità? Perché è da quando facevo il catechismo alla chiesa di Serumido che ho un dubbio che non sono riuscito a togliermi, so che per voi invece non c’è nessun dubbio, nemmeno tra Neto e Sorrentino, beati voi, io non sono riuscito a togliermelo nemmeno cercando di leggere nel fondo dell’anima di Padre Piroli, forse così impenetrabile perché nera come la sua tonaca, e forse perché lui come voi era sempre distratto,  anche se lui dal Vin Santo e voi solo dal Santo. So che per voi in questo momento l’unico dubbio è il superamento del preliminare, mentre il mio è molto più esistenziale, rimasto quello di quando facevo il chierichetto, forse il dubbio più serio mai gettato sull’autenticità dei miracoli biblici è il fatto che la maggior parte dei loro testimoni erano pescatori. Non ho mai avuto fiducia in loro perché tendono sempre ad esagerare. Voi vi accalorate su quale coppia di attaccanti schiererà Montella a Zurigo, io no, anzi, non perdonerò mai a Noè di aver imbarcato anche una sola coppia di zanzare. Forse riuscirò a interessarvi di qualcos’altro che non sia la media gol di Gomez  o il ginocchio di Pepito Rossi, forse se parlo di cibo, però anche qua in chiave a voi più gradita, cercando con qualche stratagemma di farvi appassionare alla materia, mettendo l’accento anche sul contenitore in grado certe volte di far avvicinare il consumatore a quel prodotto, so per esempio quanto sia amata su questo blog la bottiglia del Verdicchio Fazi Battaglia, perché ricorda la sagoma di una donna, e così vorrei farvi interessare anche a un alimento sano come il latte materno, non solo il più genuino ma anche quello che sta in un contenitore più eccitante della bottiglia di verdicchio, che anzi a confronto è l’equivalente di una bambola gonfiabile. E siccome so di parlare ai sordi vorrei esagerare parlando anche a chi non c’è più come il Chiari per ringraziarlo comunque dell’insegnamento che ci ha lasciato, sempre se qualcuno, oltre che a ringraziare Della Valle per il mercato, l’abbia voluto testare o almeno prendere in considerazione, perché come il metodo di gioco di Montella anche quello del Chiari è un metodo vincente, perché parlare con la gente per telefono è un buon metodo per non pagargli da bere. Comunque tutte le religioni hanno lo stesso scopo, andare in paradiso  e come il Chiari ci insegna che è meglio andarci pieni di soldi, ognuna ha il suo metodo per andarci, se sei cattolico non devi far sesso almeno fino a quando non sei sposato, se sei El Hamdaoui non devi mangiare carne di maiale, per questo se la società deve proprio fare una scelta è meglio vendere il centravanti. Mi darete atto che ho sempre cercato di essere gentile, forse anche troppo sensibile per avere a che fare con voi belve assetate di sesso e dello scalpo altrui, mi sono trovato, sgomento, ad assistere a furibonde controversie condite da aggressioni verbali, ho sofferto di queste vostre intemperanze perché ho capito di non essere stato in grado di trasmettere il mio pensiero, che però ribadisco oggi per coerenza in questa sorta di ammutinamento moderato, pazienza e speranza, insomma,  la mia, che qualcosa alla fine possa rimanervi attaccato, che le mie parole possano esservi utili come quelle di Salvatore Napolitano, anche nei momenti che più di tutti agognate, il mio consiglio è di fare come faccio io, perché anche in amore un piccolo gesto può far perdonare tante piccole cose, e allora la mia classica esortazione per cercare di perdonare si racchiude in una frase semplice semplice, un piccolo gesto, appunto, “Dai togliti le mutande!”