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domenica 25 agosto 2013

Le bionde hanno sempre l'ovulazione

E’ tutto pronto tranne Ljajic, l’estate intesa come vacanze volge al termine, probabilmente la carriera del giocatore serbo volge a Roma Termini, prima però solo un flash dell’estate in spiaggia, sulla Feniglia bianca e selvaggia, dove tra i tronchi riportati dal mare ho costruito i miei castelli in aria come un vero nevrastenico e dentro ci ho messo il terzo scudetto, poi è arrivato uno psicopatico che ci è andato ad abitare, mentre uno psichiatra di Grosseto poco più in là si limitava a riscuotere l’affitto. Della Romania invece mi sono dimenticato di raccontarvi qualcosa del suo parco macchine, molto variegato non crediate, ma non c’è una Fiat, non la vogliono nemmeno loro, tutte le altre si, anche le supercar, chiaramente la Dacia la fa da padrone, e a questo proposito ho chiesto a Florin il valore di una Logan per capire meglio, mi ha risposto che è difficile stabilirlo con precisione perché molto fluttuante, nel senso che se fai il pieno il valore raddoppia. So che avete cominciato ad amare molto le mie avventure d’amore perché sono un bagaglio d’esperienza importante che può servirvi a discricarvi meglio in mezzo a certi intrecci avventurosi dove il sesso la fa da padrone, dove ognuno è padrone del proprio destino, tra un festino, un’orgia e purtroppo anche l’apparire della pappagorgia. Oggi vi racconto come le avventure amorose non possono vivere di solo sesso, perché per essere catalogate tra le più belle hanno bisogno di un coinvolgimento di testa, e come è noto anche a voi che non avete certo raggiunto il mio livello, le più intelligenti di tutte sono le bionde, le more sono le più calde, le rosse sono quelle più infiammate, e al mare se ne vedono molte. L’unica volta che non ho saputo gestire freddamente un’avventura di sesso è stato proprio quando una bionda di Goteborg mi ha fatto innamorare per il suo acume, persi letteralmente la testa, del resto amo le donne così profonde, mi ricordo i suoi occhi svegli, i seni turgidi, le cosce affusolate come carlinghe di aerei militari, ma soprattutto ho amato i suoi pensieri avvolgenti come la pancetta intorno al filetto di maiale, rotondi come i glutei, pensieri tonici, non mi ha fatto perdere la testa il suo modo di ansimare, no, e' successo quando per accendere la luce dopo aver fatto ripetutamente all’amore aprì la portiera dall’auto. No, davvero, le donne senza cervello non mi hanno mai attratto, si ci ho provato a farmi trascinare dall’istinto bestiale, ma alla fine non mi è rimasto niente, la donna poco intelligente la riconosco subito e quindi la scanso, perché poi sopraggiungono i veri problemi, per esempio una donna con il cervello di gallina ha sempre l’ovulazione. A proposito di uova dopo vi racconto il colpo di genio che alla fine degli anni sessanta, ancora bimbetto, mi di diede grande popolarità in San Frediano, intanto quel genio di Montolivo sembra aver alzato talmente l’asticella che a giocare nel Milan arrivano cani e porci, e così oggi si ritrova capitano di una squadra che finisce la partita con Petagna e senza  mai tirare in porta. O forse è stato proprio il genio a spingere i rossoneri a perdere la prima di campionato per levarsi subito il dente, e complimenti anche a Ljajic che evidentemente non ha capito bene dove si trova se è vero che vuole andare al Milan o alla Roma, perché va bene la Premier, altrimenti andare via da una squadra come la nostra per finire in una squadra di morti senza palle, andare insomma nel peggior Milan dell’era Berlusconi che nel frattempo è entrato nell’era degli arresti domiciliari, e con Galliani che ha rateizzato persino le sconfitte tanto che ieri ha cominciato a pagare la prima rata, significa solo una cosa, che la Nutella non fa bene. Mentre aspettiamo il nostro esordio in campionato con tante aspettative e speranze, dicevo prima, invece, di un genio di quelli veri, io, quando a neanche sette anni ho vinto un concorso scolastico per il quale fui premiato al Goldoni in via de’ Serragli, il tema era sulla nuova frontiera della conservazione degli alimenti che si stava aprendo in quegli anni, la mia fu una vittoria di protesta perché a differenza delle nuove tecnologie e tecniche imposi un’idea di conservazione naturale introducendo per la prima volta l’aspetto della salute, per me fu semplice perché proprio in quegli anni mi ero inventato una collezione che mi differenziava da tutti gli altri bambini del mio quartiere, niente soldatini, fumetti o macchinine, a me piacevano tanto le uova, così affascinanti, fragili, più chiare, più scure, più grandi, più piccole, di quaglia, di gallina, di struzzo, insomma mi ero talmente appassionato che dovetti per forza aguzzare l’ingegno per poterle conservare, proprio da lì era nata la mia grande vittoria sancita al Goldoni con una targa ricordo, insomma, dove le tenevo? Le tenevo nell’albume.