Boskov mi perdonerà se vado oltre alla sua visione che faceva epicentro sulla tesa del cappello dei giocatori, perché qui non si tratta più di una ditta individuale, no, Adem sembra aver messo su un impresa familiare con sede legale in Serbia e composta da tante formiche rosse che corrono all’impazzata perché attratte dallo zucchero del calcio. E così vorrei spruzzare un po’ di veleno negli angoli dove le formiche del calcio si annidano, anche in quelli più dispersi del mondo come la Serbia, e anche vicino alla bandierina del calcio d’angolo dove Ljajic va a battere cassa. Per dare una sorta di giustificazione alla tristezza di questa vicenda del rinnovo mi rimane solo la speranza che certi comportamenti siano maturati per la volontà di rendere omaggio a Mario Monicelli, cavalcando cioè la naturale predisposizione ad assemblare strampalate realtà di combriccola come potevano essere appunto i “Soliti ignoti”. Vado in cerca di morale come delle more di gennaio, e quella che sono riuscito a raccogliere tra i rovi della logica, dove tra l’altro è rimasto impigliato non a caso un personaggio come Galliani, promiscuo come un Caddy della Volkswagen, è quella uscita fuori dal furgoncino, e cioè che l’unica cosa che trattiene certi giocatori dall’analfabetismo è la necessità di leggere il libretto delle istruzioni della loro Porsche. Un altro pensiero che mi esce fuori impetuoso come un rutto dopo una Coca Cola, è se le loro famiglie sono felici, oppure la sera rincasano. Sono bastati tre mesi da grande giocatore per attivare le ghiandole salivari dell’intero clan, 11 gol per destabilizzare un’intera famiglia, la longa mano di Galliani per far sballare tutti i valori della tiroide, quando si dice che non si può avere tutto dalla vita, ecco, la vicenda di Adem Ljajic racconta proprio questo, e l’inadeguatezza nel gestire questa fase di spolvero del rampollo di famiglia dimostra, come diceva Montaigne, che “Anche sul trono più alto del mondo si è pur sempre seduti sul proprio culo”. Siccome ho il viziaccio di farmi delle domande e una cultura approssimativa che non mi consente di darmi delle risposte, tanto che ancora oggi non ho capito bene se le suore hanno i capelli, mi viene da chiedermi se quelli del clan in arrivo in Italia hanno pensato di affittare l’Obihall per fare la trattativa, se hanno pensato di invitare anche i rappresentanti di categoria, come i topi di fogna e quelli del comitato “La pontellizzazione esiste ma non si vede perché è in controluce”. E mi chiedo ancora, ma non gli basta la fortuna che hanno avuto? E visto l’analfabetismo di cui sopra, se questi signori che non sanno contare trovano un quadrifoglio, hanno diritto lo stesso alla fortuna? Insomma, dovrò farmene una ragione e accettare i giocatori se proprio voglio continuare a vedere una partita di calcio. Mentre la banda del buco in arrivo con il torpedone dalla Serbia dimostra anche un’altra cosa, la stessa che si ritrova poi nelle conversazioni dal parrucchiere, la prova cioè che le teste servono per i capelli. Il cervello si sa è un organo che si presta all’usura, e quando è poco e lo si costringe a lavorare al di là delle proprie possibilità tende a surriscaldarsi, e non è tanto facile da raffreddare, ne con shampoo molto frequenti e ne più semplicemente con un ventilatore come succede con certi altri organi, è per questo motivo che si avviano tradizioni culinarie mirate, perché quando è fritto può accedere di diritto a scontri regionali epici come succede a Roma dove se la gioca alla pari con il carciofo alla Giudia. Rimango fiducioso che l’olio venga cambiato spesso e che la fermezza e la solidità economica della società faccia diga davanti all’ondata degli oli esausti serbi, Cognigni dovrebbe riuscire agevolmente ad incanalare la trattativa sui giusti binari, ma se invece dovesse saltare il banco, la Fiorentina mi lascia tranquillo perché so che sarà stato fatto tutto il possibile per il bene della squadra, del resto è quello che ci preme di più anche se gli innamoramenti per certi giocatori lasciano delle belle ferite aperte. Sono tranquillo e anche fiducioso perché è proprio da una delusione che può nascere un nuovo amore, il mondo non finirà come non è finito dopo l’addio di Montolivo, personalmente me ne farò una ragione, lo so che niente è più terribile per una donna dell’infedeltà dell’uomo amato, perché a seguito di una tale delusione amorosa può accadere che le donne si chiudano in convento. Se poi la delusione è particolarmente forte come nel caso di Montolivo, può accadere che si chiudano in un convento di frati.