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sabato 10 agosto 2013

Radio Blu, mi piaci tu! Leggermente irritante

Il richiamo all’equilibrio è d’obbligo in una piazza bipolare come Firenze, che a differenza di Santo Spirito non è una piazza che si trova in San Frediano, piazza tendente alla depressione ma allo stesso tempo infiammabile pur non essendo una piazza d’armi, baciata da un clima tropicale che porta le stagioni dell’umore a variare repentinamente, uragani che investono persone apparentemente posate, anche gente che mangia senza posate, e che investe soprattutto i giornalisti di Radio Blu ai quali più volte è stato detto a proposito di posate, “Posate il fiasco”. Dall’entusiasmo e dalla sbruffoneria del triplete al tripudio dei tritacarne dove far passare l’umore e soprattutto Neto, promuovendolo per non destare sospetto, a capo, per dirgli poi durante la cerimonia, si, ma capo espiatorio. Nella speranza, o meglio nel Capo di Buona Speranza, di arrivare a un portiere migliore prima di batterci il capo. I media cittadini da una parte invitano all’equilibrio e dall’altra fomentano, evidenziano il clima idilliaco respirato a Moena e allo stesso tempo aizzano le vedove di Viviano, e a questo punto mi sento di fare un appello soprattutto a chi lavora a Radio Blu, perché è sempre stata una radio che ha tenuto fede alle sue sfumature Prussia, ma anche prugna viste le proprietà lassative, e comunque abbracciando due anime tono su tono, così diverse in modo da abbracciare tutti, le tute blu e le auto blu, e allora è bene ricordargli che: “Quando invitate qualcuno al ristorante, andateci”, così come quando invitate al buonsenso, praticatelo. Vorrei rivolgere poi un altro appello importante, questa volta direttamente al suo direttore, per il bene della Fiorentina, e dirgli che prima di condannare un portiere alla ghigliottina, deve accertarsi che tutti i meccanismi della logica e del pregiudizio funzionino al meglio, in poche parole: la lama non dovrà partire verso l’alto, se la lama non scende allora dovrà essere lanciato Neto verso l’alto, attenzione se scende la lama e salta via la testa del Guetta invece di quella di Neto, perché poi è inutile berciare quando rotola in rete, perché quella testa non sarà considerata un gol. Quando viene infilata la testa del brasiliano nell’apposito alloggio non deve partire la sigla di Lady Radio. Non deve essere una ghigliottina Fiat per non fare figurucce con Lady Radio che usa ghigliottine della Mercedes, così silenziose che l’unico rumore che si sente è l’orologio del Tenerani. Non usare il telefonino quando si usano attrezzi così pericolosi perché è facile confondersi, uno pensa di scattare la classica foto ai piedi in spiaggia, invece attiva il meccanismo e poi succedono le disgrazie. Diciamo anche un’altra cosa di natura ecologista, perché se il Guetta avesse un’anima un po’ più ambientalista e si frugasse, se facesse insomma un investimento iniziale che comunque potrebbe portare in detrazione, i suoi uomini farebbero accomodare Neto su una più innovativa sedia elettrica a energia solare. Bisogna per correttezza dire anche che la campagna anti-Neto di Radio Blu è stata pensata unicamente per il bene della Fiorentina, niente di personale quindi, perché quella del Guetta è sempre stata una radio all’insegna della generosità, basta contare il numero delle invenzioni giornalistiche che vengono divulgate tutti i giorni, ma è soprattutto nei rapporti interpersonali che si è sempre distinta, neanche i volontari di “Medici senza frontiere” si dedicano così agli altri, dopo la telecronaca a Villareal per esempio, Tommaso Loreto agganciato da una nota ninfomane locale, ha voluto ribadire la filosofia del gruppo, l’anima altruista rappresentata al meglio proprio dal suo direttore, e così per rispondere alle avances ha suggerito “Hai bisogno di un vero uomo, vieni ti presento un mio amico che non lavora a Radio Blu”. Dalle urne intanto il sorteggio ci regala un’occasione unica, la squadra giusta a cui affibbiare Vargas, farlo giocare contro gli svizzeri per metterlo in mostra, del resto uno così grasso sarebbe perfetto per il Grasshoppers. Infine per spezzare una lancia a favore del Guetta, devo dire che è proprio un bell’uomo, o meglio, un uomo che piace perché come Veltroni ha la faccia di quello che non ha studiato, uno che si è sposato parecchio, e a ulteriore conferma della sua generosità basta vedere il motto che si è scelto e che ha fatto posizionare all’ingresso della radio per ricordarlo a tutti “L’Unione fa gli alimenti”. Un uomo di mezza età che tra poco non potrà più berciare la sua gioia dopo un gol perché non sarà più credibile, dovrà lasciare il passo, trovare un erede più giovane e almeno permaloso quanto lui, non se ne avrà a male quindi se guardandolo in un fermo immagine di RTV38 dell’ultima stagione, seduto accanto al “Gallori gomme”, mi viene da dire che “Neanche il futuro è quello di una volta”.