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mercoledì 7 agosto 2013

Dilemmi, stemmi e stimmate

Uno dei grandi dilemmi della vita che poi ti spingerà ad approfondire la psicanalisi, quello insomma, che una volta appurato che Freud non è uno dei tanti nomi accostati alla porta della Fiorentina, ti aiuterà a capire molte cose di te, e tra le tante sicuramente la più importante, quella che ti tormenta anche in queste giornate calde alleviate solo da un po' di Branca Menta da bere rigorosamente col bicchiere scolpito nel ghiaccio, sempre che tu abbia in casa un guanto di ferro, anzi, chi è che non ne ha uno in casa che usa per disossare il prosciutto, e che torna molto più comodo per tenere in mano il bicchiere del Branca Menta evitando così che ti vengano i geloni. Dicevamo dilemmi che diventano magnifici stemmi di famiglia, insomma, noi tutti ci chiediamo da sempre che cosa ha influito nella scelta della nostra squadra del cuore, motivazioni che non possono essere solo geografiche, perché ci sono gobbi fiorentini, e anche fiorentini chini per non dire gobbi a raccogliere i gobbi prima di gratinarli in forno quando non è così caldo. A Firenze pensiamo con cognizione di causa che la nostra fede sia la più illuminata, certo forse lo penseranno anche gli altri, ma a noi di quello che pensano gli altri non c’interessa niente, perché il Viola, Firenze e il lampredotto, sono stimmate, la prova che siamo stati scelti, del resto se uno ha per idolo Dalì, non può fare l’architetto comunale. Non a caso la nostra origine è il Rinascimento, noi siamo tifosi rinascimentali figli di uomini di quel periodo come Niccolò Machiavelli, perché come lui i tifosi Viola sono acuti ma anche spregiudicati, qualche volta anche pregiudicati come Silvio che però non è acuto ma rossonero. Siamo così generosi che molti lo omaggiano addirittura di una doppia e così lo chiamano Macchiavelli, come è scritto anche sulla statua al lui dedicata all’ingresso degli Uffizi, di origini popolane guelfe come io per esempio che sono popolano di parte Bianca. E per capire meglio come mai ci consideriamo dei prescelti bisogna aver letto “Il principe” scritto nel 1513 quando ancora non esisteva la differenza tra fuorigioco attivo e passivo. Un testo che lo spiega molto bene e lo dico con certezza e anche con quella certa arroganza tipica di chi non sa una sega e ha la fortuna di parlare dell’unica cosa che sa a spizzichi e bocconi, perché a questo proposito ho seguito un corso serale in via dell’Ardiglione dove veniva riassunta la letteratura italiana per chi non ha molto tempo da perdere, e su Machiavelli il corso durava 5 minuti, il tempo per spiegare in sintesi appunto “Il principe”, ovvero, ci è stato spiegato da uno che durante il giorno fa il benzinaio alle Cascine del Riccio, che per arrivare al potere bisogna essere dei figli di buona donna. E i tifosi Viola sono proprio così, soprattutto in San Frediano dove non ci arrendiamo mai e ci arrangiamo sempre per raggiungere il nostro scopo, me l’hanno detto proprio in via dell’Ardiglione quando al corso si è parlato delle differenze con il Foscolo, parlando di Jacopo Ortis che amava Teresa ma lei non gliela dava e lui si è ucciso, un comportamento che non è nella nostra natura perché se non ce l’avesse data a noi, per tigna gli si sarebbe trombato la sorella anche se era più brutta. E poi siamo curiosi perché l’intelligenza ci avanza e non si può congelare, noi per esempio non ci saremmo mai potuti accontentare di quanto scritto da Gadda in “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”, riassunto il mercoledì sera da un appassionato del genere che per 40 anni ha fatto il pollaiolo in vie dell’Orto, e che sarebbe anche un buon romanzo se l’autore alla fine si ricordasse di dirci chi è l’assassino. Noi siamo la migliore tifoseria del mondo, in assoluto, e non solo per quanto ho già cercato di spiegare sopra, dedicando tempo importante alla cultura, ma perché abbiamo inventato soprattutto una cosa, che per spiegarla bene c’è bisogno di raccontare la storia di John Greenwood il dentista di George Washington, l’inventore del trapano elettrico che permise così a George Washington d’inventare il dolore da trapano elettrico. Il 27 settembre 2002 i tifosi Viola hanno inventato il dolore per il fallimento della Fiorentina.