Boskov aveva maturato definitivamente quel suo pensiero un po’ ruvido che sottostimerà per sempre l’intelligenza dei giocatori, osservando un giorno Pizarro andare al cinema con il telecomando della TV, adesso dopo molti sospetti e soprattutto dopo aver combinato l’ultima furbata con la propria Nazionale, anche noi saremmo propensi a sottostimare, perché è ormai chiaro anche a Vargas che il cileno è quel tipo di giocatore che se dice qualcosa di intelligente crede che sia stato un altro a parlare. Ce n’ ha sempre una, la storia di questa estate e le farneticazioni del suo nuovo procuratore avrebbero dovuto aprirci gli occhi in modo da farci prendere un’altra strada, e invece li abbiamo chiusi per non vedere. Bastava leggere il suo curriculum, ascoltare le parole di Spalletti, capire veramente cos’è successo a Liverpool dove era diventato devoto di una setta che praticava l’umiltà estrema, un esperienza quella inglese affrontata a capo chino, sempre, a capo chino anche nell’amore, per vent’anni non aveva creduto alla Befana e grazie a questo suo nuovo approccio ne ha sposata una. A capo chino nel lavoro, così tanto che non saltava un allenamento, poi un giorno, improvvisamente, ha deciso di alzare la testa, è stato un attimo, strappo della terza vertebra cervicale, una furbata tale e quale a quella contro il Paraguay. Sarà anche un estratto di luoghi comuni la frase del cappello di Vujadin, ma a una precisa domanda del CT del Cile sulle voci sul suo conto prendendo proprio in prestito le parole di Boskov, David ha risposto, tabaccherie, ristoranti, stazioni ferrioviarie, macellerie, edicole e grandi magazzini, questi sono i veri luoghi comuni e non le cazzate di Boskov. Dopo l’infortunio con la sua nazionale che ne ha decretato in maniera indelebile l’alto tasso di umiltà del cervello, Pizarro è apparso prostrato come quando gli avevano rubato il terzo posto, e così si è sfogato dando la colpa a una mancanza di lucidità dovuta alla situazione stressante che deve vivere un calciatore professionista soprattutto quando è a fine carriera. Secondo il giocatore, infatti, sono i continui trasferimenti a minare la serenità, ha fatto l’esempio di una mosca che entra nel finestrino dell’auto a Roma e dopo 800 km di autostrada ne esce a Milano, lontano dalla famiglia e quindi dagli affetti, sostenendo che solo la sua grande esperienza gli ha permesso di capire che la meglio cosa per la mosca è quella di svolazzare al casello aspettando un auto targata Napoli, questo è quello che ha voluto fare questa estate quando ha dichiarato di voler tornare a Liverpool. Purtroppo non gli si può chiedere conto delle sue azioni perché evidentemente non è capace di intendere e di volere, Pizarro non conosce proprio la materia grigia, è come un ginecologo maschio che a sua volta è come un meccanico che non ha mai posseduto un auto. Pizarro non ha mai posseduto un cervello, quando commette una cazzata è perché Boncompagni è andato in ferie e non può suggerirgli il da farsi come faceva con Ambra, o semplicemente ha le pile dell’auricolare scariche. Riconosciamogli almeno la sincerità di aver raccontato quanto sia stato poco furbo, del resto se fosse stato leggermente più furbo non lo avrebbe mai raccontato, anche se i compagni della sua Nazionale che lo conoscono meglio sostengono che il vero motivo che gli toglie serenità è il vivere la frustrazione di amare una musica come quella punk, impossibile da fischiettare. Siamo arrivati a un punto di non ritorno perché questa volta il Pek, ci ha fatto proprio incazzare, ora basta con tutti questi capricci, per me andrebbe mandato via, pur avendo un cervello da bambino non se lo merita proprio di vivere in una culla così bella.