E’ martedì e il menù non può che prevedere l’antipasto servito ieri dalla Nanni su Radio Toscana, la solita scarica di parole rese commestibili dal suo scilinguagnolo amico, una gragnola di sassi sparati sul parabrezza del blog con la forza di un camion che ci precede sull’Appennino: “Se la squadra scende in campo con i pantaloncini neri un motivo c’è, e ce lo svela in serata la moviola. Al rallentatore infatti si vede bene che è stata solo una ripicca dei Della Valle nei confronti di Renzi. E sbaglia il Patron, perché non solo il Premier li preferisce a quelli rossi, ma sfrutta la vittoria della Fiorentina per fare uno dei suoi amati spot. Subito dopo gli highlights della Domenica Sportiva, Renzi annuncia che i gol di Babacar e Cuadrado sono solo un anticipo sul TFR. Mazzarri invece che è sempre rimasto fedele a certi colori, si è presentato in sala stampa rosso in faccia di rabbia, in aperta polemica con lo stesso Renzi e con tutti quei tifosi che oggi sostengono che Babacar non sia nero ma diversamente rosso. Infine c’è polemica anche sul nuovo sponsor apparso ieri per la prima volta sulla maglia, perché se c’è una parte del tifo che lo apprezza in quanto rappresenta da sempre il simbolo della macchina del popolo, l’altra, quella cioè che ama di più i pantaloncini neri, per dimostrare quanto sia nella realtà così poco popolare, li invita a portare la Golf a fare il tagliando”. E così la Gaia mi offre il là per parlare anche di un aspetto della nostra vita che ci vede perennemente in lotta nel cercare di riporre con cura le emozioni più belle. Per conservarle al meglio. Buone e pronte all’uso come i carciofini o i pomodori secchi della nonna, ma senza che rimangono così unte. Visto che l’estate non estate è ormai alle fine non fine, io che amo i colori malinconici e rassicuranti dell’autunno ho una soluzione per seccare le foglie in quel microonde della nostra vita. E questo vale per tutte le cose più belle, il gol di Babacar, le vittorie della Fiorentina tutte, la Gaia che legge le cose che scrivo, basta scegliere le foglie preferite che siano ancora fresche nella nostra mente come quel gol di Cuadrado, o come appunto la voce della Gaia che ci sussurra di un Babacar diversamente rosso. Insomma che siano foglie ancora fresche ed elastiche. Niente foglie secche e già cadute come le sconfitte. Niente delusioni. Basta mettere ogni singola foglia tra due tovaglioli di carta, posizionare il tutto su un piatto da microonde e mettere in forno. Dopo 30 secondi verificare lo stato delle foglie, più la foglia è spessa o umida, più tempo ci vorrà. Se la foglia non è ancora seccata, basta continuare ad intervalli di 30 secondi. Bisogna fare attenzione che le foglie non prendano fuoco, proprio come qualsiasi altra cosa lasciata nel forno a microonde troppo a lungo. Quindi mantenerne il controllo e non aspettare fino a quando le foglie sono croccanti. Perché esse manterranno il riscaldamento e continueranno l’essiccazione per alcuni secondi al di fuori del forno a microonde, e non vale la pena dar fuoco a casa solo perché l’autunno non arriva. Mentre se il lunedì non arrivasse la Gaia ad incendiare il nostro vano scale, mi sembrerebbe già subito inverno.