Non amo molto la simulazione, e non solo quella fatta per beneficenza da donne caritatevoli che fingevano orgasmi multipli per non umiliarmi. Non mi piacciono le sceneggiate in generale, nemmeno quelle che mettono in evidenza temi importanti come l’amore, il tradimento e l’onore. Isso, essa e ‘o malamente, l’eroe positivo, l’eroina e l’antagonista non fanno per me. Figuriamoci se mi piacciono quelle messe in scena sui campi di calcio, e soprattutto quelle sui campetti di periferia del nostro calcio. In questo caso sono totalmente dalla parte degli arbitri, perché certe scene di finte gomitate in faccia, e tutti questi Attilio Regolo che rotolano lungo il pendio della bugia fatta di contorsioni accompagnate da urla di dolore, che richiamano massaggiatori di facciata all’uso pietoso della morfina, non si possono più vedere. La mia è una crociata contro il dolore per un falso crociato che salta. E’ davvero fastidioso questo ricorso all’inganno, anche il falso nove è pura simulazione tattica, perché continuando così, agli occhi dell’arbitro, il giocatore alla fine viene visto come la donna nei canoni più stretti della sceneggiata per eccellenza, quasi sempre in termini negativi, pronta a tradire l’amato. Da qui il largo uso di giocatori stranieri che poi hanno ispirato Gaspare Di Maio in “Core furestiero”. E anche Wanda Nara si è ispirata alla sceneggiata napoletana con “Te lasso” cantata a Maxi Lopez, con la sceneggiatura di Icardi, mentre il nostro Cuadrado ha ispirato “‘O motorino”. Mi scuso per questo sfogo, ma il calcio degli inganni non fa per me, lasciarsi cadere è antisportivo, e penso a Tommaso che a forza di vedere partire di calcio una volta ha simulato l’appendicite per estorcermi un Xbox. Siccome la Rita ha il cartellino facile tutto è rientrato e adesso il furbo si lascia cadere solo sul divano. Ma io che amo il terzo tempo, il fair play, gli stadi senza barriere, il giocatore che fa cambiare a suo danno la decisione dell’arbitro, vivo la mia passione da separato in casa, dove tra l’altro ultimamente non vinco più neanche tanto spesso, ma in compenso ho trovato chi non regala solo delle brutte figure al nostro calcio con il suo atteggiamento equivoco, ho trovato figure che invece mi piacciono davvero tra quelle che più amano tuffarsi. Dove? Nella scollatura delle ragazze che le indossano.