E’ arrivato il momento di darvi delle spiegazioni, si, diciamo che è quantomeno doveroso. E lo faccio oggi prima di entrare in clima partita, perché dopo tanto so già che i nostri pensieri andranno alla vittoria contro la Lazio, e alla nostra inarrestabile ascesa. Quindi faccio outing pre partita cercando così di addolcire le reazioni inoculando ottimismo nelle vostre vene. Lo so che se poi non vinceremo pagherò le conseguenze, ma in questo momento mi interessa di più preparare il terreno della mia confessione. So di essermi comportato male con voi come ha fatto Montolivo. In buona sostanza vi ho truffato come fa anche il Cecca su Fi.it, che come un demonio, e più del demanio, da in concessione piccoli tratti del suo arenile, di fatto trasformando i propri utenti più inclini a mettersi in proprio, in vu cumprà del cocco bello che girano in spiaggia con le castagne arrosto. Del resto i miei comportamenti seguono un percorso lineare, coerente, che ha da sempre caratterizzato la formazione di una moralità molto borderline. Ricordo quando da ragazzo andavo a raccogliere le olive per fare qualche soldo. Arrivavo sempre prima dell’alba e degli altri, ero concentrato, voglioso, e svelto svelto ne raccoglievo il più possibile. Le mettevo in grossi sacchi e poi me ne andavo al frantoio con l’aiuto del Pizzichi, che veniva ad aiutarmi con il suo furgoncino. Tutto questo, prima che arrivasse il padrone dell’oliveto. Per dirvi che ho sempre cercato le scorciatoie anche prima di aver raggiunto la piena maturità. Per un periodo ho fatto anche l’artista contemporaneo, e non essendolo mi sono spacciato per un pittore concettuale. Ricordo che ad una mostra nei locali dell’oratorio del prete di Serumido, c’era tanta gente che si sbilanciava cercando di trovare il significato a quadri che io sapevo invece non averne nessuno. Tele incomprensibili come una conferenza stampa di Del Neri. Ricordo di essere stato lì a lungo a guardare chi cercava di capire i soggetti dei dipinti sforzandosi di dare un significato a quei segni tracciati senza nessun talento, naturalmente senza riuscire a capirci niente. L’unico quadro che sono riuscito a vendere non era neanche un quadro, e non era mio, era quello messo nella posizione più infelice dietro a un angolo. L’ho venduto a detta dell'acquirente, soprattutto per la diversità di stile, come se lo avessi fatto in un altro periodo, e anche per via del titolo che se non erro era “Piano d’evacuazione in caso di incendio”. Per tornare finalmente all’oggi devo dire che ho usato dei mezzucci per adescarvi, questo è quello che mi sento di confessare, si, ho usato il corpo femminile per attrarvi, sedurvi, trattenervi, quindi chi vende le castagne arrosto sulla spiaggia del Cecca adesso sa quello che deve fare per incrementare gli introiti, ma da quando frequento Radio Toscana, il mondo cioè dove l’immagine è relegata in favore della voce, non me la sento più, e allora grido con forza “Stop al nudo”.