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domenica 12 ottobre 2014

La vita è bella (e il lampredotto meglio della mortadella) Primo editoriale pro loco e pro Foco

Ci sono fotografie stampate nella nostra memoria alle quali andrebbe dato un nuovo corso. Come monete in zona neuro. Per rianimarle, e così liberarle dal ricordo come se avessero vinto un concorso. Se in bianco e nero ricolorarle con il nostro quotidiano. Quelle che nella vecchia scatola di latta ci sembrano le più belle. Mi viene in mente Fiorentina- Juve 4 a 2, oppure un bacio che avevamo tanto desiderato. Bisognerebbe dare nuova aria a certe cose, dargli una spinta in avanti dopo averle messe in folle. Fare nella nostra mente le pulizie di Pasqua. Prenderle e rivisitarle come si fa con i musei più belli in modo da tirarci fuori nuove emozioni. Non dico di rivedere sempre la stessa partita, lo stesso film, o di rileggere lo stesso libro dai quali comunque c’è sempre modo di cogliere sfumature diverse. Dico di andare oltre, ripartire da quel ricordo, da quell’istante esatto dove il ricordo bello è diventato tale, per rianimarlo e farne un'altra storia. Per tirare fuori nuovi sapori da quel bacio. Per cercare un nuovo record. Un altro sorriso. Perché una carbonara anche se mangiata nello stesso posto non sarà mai la stessa. Dico si alle emozioni e no al photoshop, aggiorniamo la nostra anima in modo che dopo il secondo ci possa essere anche il terzo scudetto. Oppure il dolce. I figli e i nipoti. Nuove mogli e nuove storie da raccontare, nuove maglie, partite da vedere e contratti da rinnovare. Le foglie cadranno, il Viagra ci aiuterà a rialzarsi dalle cose brutte, Pepito butterà via le stampelle, Tommaso le sigarette. Anche un bel tramonto non ci potrà più bastare, ne vorremo tanti altri, poi ci sono le albe, i quadri di Hopper, quelli di Babacar da incorniciare. Le carezze e le terrazze dalle quali guardare le ragazze. Dentro agli scolli e poi su per il viale dei Colli. Tutte le età sono belle, e di un pensiero dolce non ci si può vergognare. Neanche col diabete. Dolce come il vin santo. Mentre arrivano le castagne e con loro il bruciore di stomaco, l’olio e il vin novo, il cambio dell’armadio, la partita con la Lazio. Marin. Ci sarà un nuovo Dalì e un nuovo Picasso, e tutto il Malkovich non vien per nuocere. Viva la vita.