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giovedì 9 ottobre 2014

Autoritratti

Quando arriva la sosta per la Nazionale diventa dura fare verdura, anche per uno come me che gli argomenti non ce l’ha neanche quando il divieto di sosta è con la rimozione forzata. Si, va bene la conferenza stampa di Bonucci, l’inibizione semestrale di Tavecchio trattata come se fosse una banale emissione di Bot,  e anche le parole di Totti che contribuiscono ad avvelenare i pozzi. Ma è roba troppo brutta per un pubblico come quello nostro che include anche donne incinta. E’ vero, potremo distribuire ottimismo gratis come i cataloghi dell’Ikea, sostenendo che la Fiorentina ad oggi è la squadra che in assoluto ha più margini di crescita tra quelle che lottano per le posizioni che contano, visto i giocatori importanti che dovranno rientrare. Ma in questo caso la cosa non si confà a coloro che ci seguono e che di calcio non capiscono una sega, e che sappiamo in quanto onanisti non essere stati loro a mettere incinta quelle donne rimaste poi incinta che ci seguono. E chi non mette incinta le donne poi rimaste incinta grazie ad altri sono sempre coloro che hanno pensato anche solo per un attimo a Di Francesco. Per non parlare di Spalletti, quando ancora la tramontana tagliava i loro volti di non credenti, ma allo stesso tempo anche i preservativi di chi intanto si accoppiava con quelle donne che poi giustappunto sono rimaste incinta. Allora mi sembra più opportuno parlare di questa emorragia di selfie, con un effetto collaterale peggiore di quello dell’ebola. Il proliferare di facce idiote. E non mi riferisco all’autoritratto che Lotito si è tatuato sul viso. Parlo di gente di ogni età che fa boccucce come se fosse davanti a un estroflessione di Bonalumi, e che tira fuori espressioni che ricordano molto da vicino quella dello stesso Bonalumi davanti a una natura morta di Morandi. Purtroppo per tutto ciò non c’è ancora nessun antidoto, nessun laccio emostatico che possa arrestare il fenomeno. Anche perché Mutu, che qualcuno anelava per sterilizzare i nostri giovani talenti come se fossero cuccioli di gatto, non è più un fenomeno. E anche perché in Italia non arrestano nessuno, figuriamoci le emorragie. Io che però sono un ricercatore, ovvero colui che in una banda di malviventi si occupa della raccolta di informazioni necessarie a compiere un crimine senza poi prendervi materialmente parte, ho scoperto che non è un epidemia dei nostri tempi, e che colpirebbe soprattutto i ragazzini. No, non è così. E questo è un scoop al pari di chi si rende conto che fare la spesa all’Esselunga non è come farla alla Coop. E le foto dimostrano che le facce stupide davanti all’obiettivo sono un grande classico della fotografia di tutti i tempi. Più ancora di quella erotica che mi si richiede in continuazione, soprattutto in privato attuando uno stalking peggiore di quello che io vi riservo giornalmente. Certo, all’epoca l’idea di selfie era parecchio complicata, ma comunque non si facevano scoraggiare dalla carenza di smartphone. Proprio con la stessa faccia a culo di chi come me continua a scrivere senza avere niente da dire.