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domenica 5 ottobre 2014

Bene o male

La partita di stasera dovrebbe comunque rilasciarci lo scontrino, perché è arrivato il momento di pagare il conto, salato o meno, ma speriamo che ci dica finalmente qualcosa di più dopo questo strano inizio di campionato cominciato un po’ a mezza altezza, come la scelta non proprio ideale di certe traiettorie che facilitano il portiere sul calcio di rigore. Nel bene o nel male è necessario uscire da questo sottovuoto. Bene o male vuol dire vincere o perdere, non certo pareggiare magari in rimonta come a Torino. E investirei anche tutto l’anticipo del TFR pur di vedere Mazzarri, tutto rosso a differenza di Renzi, lamentarsi per una sconfitta rimediata al 93°. Bene o male come le domeniche di chi è tifoso. Vittorie e sconfitte, entusiasmo e depressione. La gioia e la delusione, stati d’animo che fanno parte del nostro mondo, sono il sedano, la cipolla e la carota di un tifoso battuto. Si passa dall’eccitazione, dalle aspettative piene come panini con la frittata avvolti nella stagnola, al trionfo o al dramma, per questo vogliamo uscire da questo stallo che non è ne carne e ne pesce. Purtroppo nella vita di un tifoso non ci sono solo gli infortuni di Gomez e Rossi, oppure l’ansia per la paura di perdere certi giocatori a fine contratto, ci sono anche i pareggi. E i pareggi sono brodo di dado, non hanno più quel sapore consolatorio di una volta quando la vittoria valeva due punti, quando ancora c’erano le mezze stagioni. Oggi per un tifoso come me peggio di un pareggio c’è solo scoprire che Tommaso ha cominciato a fumare, e se almeno fosse ancora come il pareggio di una volta, quando cioè fumare faceva bene come appunto pareggiare. Oggi sembra impossibile, eppure specie in America si usava così. Dagli anni ’50 in poi, sigarette, pipe e tutti gli attrezzi per fumare tabacco sembravano essere tra i giochi più gettonati da regalare ai propri figli per farli sentire “proprio come tuo papà”. Erano i bei tempi che il pareggio faceva sangue e classifica, erano i bei tempi in cui fumare non faceva male, anzi la pubblicità della Camel recitava “le sigarette più fumate dai dottori”. Non mi sarei incazzato perché Tommaso ha cominciato a fumare, e neanche in caso di pareggio contro Mazzarri, perché i miei beniamini a cartoni animati fumavano come turchi, e poi le sigarette di caramello o cioccolato, Spiderman che ti insegnava ad avere i super poteri mediante l’utilizzo di cicchini, il set da agente segreto fumatore. E non come stasera che se invece pareggi poi ti fumano i coglioni.