L’urna europea ci regala una sfida dal grande fascino, il sapore è quello tipico del sobborgo di Londra, il dodicesimo club al mondo per fatturato, non il Galluzzo. E quando penso al fascino delle squadre di Premier League, mi viene in mente che ieri ero in Val di Gesso tra gli stambecchi, mentre adesso sono già diretto verso Chieti, questo per dire come con la mente si può essere molto lontano dalla realtà. Il fascino che suscita la partita contro gli “Spurs” in questo momento è superiore anche a un quadro di Kandinsky, che se non fosse stato per Google non mi sarei nemmeno ricordato dell’anniversario della sua nascita. Fascino superiore anche al gioco di Montella, un fascino più astratto e russo. Dalla Val di Gesso a Chieti, a Londra, a Mosca, per parlare di teorie sull'uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un "effetto fisico", superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; un "effetto psichico" dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica dell'uomo) attraverso cui il colore raggiunge l'anima. Esso può essere diretto o verificarsi per associazione con gli altri sensi. L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono. E quando si arriva a parlare di colore dell’anima allora ritorno subito a Firenze, in San Frediano dove c’è lei che ieri ha ribloggato abbestia, che finisce per A come Montella, ma che è più bella, anche di uno stambecco e di un sobborgo di Londra. La composizione pittorica è formata dal colore, che nonostante nella nostra mente sia senza limiti, nella realtà assume anche una forma. Colore e forma non possono esistere separatamente nella composizione. L'accostamento tra forma e colore è basato sul rapporto privilegiato tra singole forme e singoli colori. Se un colore viene associato alla sua forma privilegiata gli effetti e le emozioni che scaturiscono dai colori e dalla forma vengono potenziati. Il giallo ha un rapporto privilegiato con il triangolo il blu con il cerchio e il rosso con il quadrato (non Cuadrado). La Gaia è la migliore combinazione di passera mora sanfredianina, che suscita in me emozioni maggiori anche di Chieti, e se Kandinskij abbandonerà per sempre la pittura figurativa dopo una serie di passaggi, io in quanto Pollock, attraverso la Nanni, faccio esattamente il percorso contrario ritornando al figurativo delle sue forme, rinnegando in maniera vergognosa anche il periodo del dripping, parlando di Babbo Natale e di pandoro, alla faccia di Peggy Guggenheim: “Invece di pensare ai regali di Natale ho guardato la Fiorentina. Una vittoria per 4 a 1 con più luci di un centro commerciale. Anche meglio di un 3 per 2. L’atmosfera natalizia l’ho onorata però inzuppando il pandoro nel caffellatte, mentre Gomez, goffo come Babbo Natale, regalava l’ennesima delusione senza che nessuno avesse scritto neanche la letterina. Il Cesena ha interpretato al meglio l’atmosfera di crisi, io invece ho confermato la tradizione che vede sbrodolarmi il pigiama e il mento quando inzuppo il pandoro nel caffellatte. E non mento se dico che aspetto con più impazienza i pandori a un euro, più ancora dei gol di Gomez. E mentre la lavatrice si prende in carico i miei pigiami con gli orsi, la centrifuga frulla felice, e i tifosi si mangiano le prelibatezze, lui, il tedescone, si mangia l’ennesimo gol. Se fosse possibile cambiare il regalo, sarebbe meglio addirittura la Merkel”.