Dissesto idrogeologico, manganellate della Polizia, cantieri della tramvia che congestionano il traffico, tutto può essere ricondotto a Montella se è questo che mi si chiede di dire, e lo dichiaro spavaldamente come se fosse uno slogan di Renzi alla Leopolda. A telecamere spente invece no, la colpa che gli attribuisco per la sconfitta di ieri è più circoscritta, ed è quella di aver presentato una squadra fisicamente in difficoltà davanti ad una Samp mediocre, che l’ha sovrastata proprio da un punto di vista fisico, una Samp oltretutto decimata dagli infortuni e decisamente più affamata. Per il resto, e lontano dalla luci della Leopolda è sufficiente guardare gli episodi che hanno deciso la partita per orientarsi su una più equa distribuzione delle colpe, diciamo pure un più democristiano concorso. Quindi lo sollevo anche dalla tropicalizzazione del clima. Sul primo gol è possibile scegliere tra l’arbitro ed Aquilani a seconda della propria indole e della più naturale propensione a sfogare la rabbia su un arbitro invece che su un romano. Sul secondo a difesa schierata è bastata una finta di Rizzo per far saltare i cardini dell’intero reparto e ritrovarsi con un avversario solo davanti al portiere, e qui si può addirittura pensare di subappaltare il cantiere delle responsabilità, visto che la palla del Rizzo che prende a spallate l’intera difesa con finta alla Cristiano Ronaldo, passa sotto le gambe di un Neto che nel complesso mi è parso ieri un po’ stralunato. Sul terzo gol aiutatemi voi a dare le colpe, perché tra chi perde sciaguratamente la palla ma non la recidività, e chi accompagna in porta Eder come fa una dolce damigella con la sposa all’altare, anche in questo caso dipende molto dal tipo d’infanzia e dal rapporto più o meno sereno che uno ha con il proprio corpo. A me non riesce fare drammi anche se abbiamo perso, figuriamoci, non li faccio nemmeno quando guardo più in basso di una sconfitta e vedo che ce l’ho piccolo. E a proposito di episodi non certo piccoli, nel mezzo del cammin di nostra vita c’è stato anche un rigore sbagliato. Direi tanto per non fare torto a nessuno, che ieri siamo stati piuttosto traditi dai giocatori che dovrebbero fare la differenza, e mi chiedo allora chi ce la deve dare la qualità se non loro, e visto che ci siamo mi sembra che possano essere serenamente presi in considerazione anche scenari che vedono giocatori più concentrati a chiedere che a dare, quando per chiedere s’intende il rinnovo del contratto e per dare s’intende la prestazione sul campo. Il fatto che Cuadrado rompa le palle a Gonzalo mentre batte il rigore, per esempio, può essere collegato al suo rinnovo che prevede bonus a seconda del numero dei gol? Comunque, il fatto che il nostro giocatore migliore ultimamente risulta essere sempre Babacar, vista la rosa, dimostra che c’è sicuramente qualcosa da rivedere. Mi dispiace poi che qualcuno prenda il mio modo disincantato di parlare di calcio come un fatto personale, e allora ieri sera per non cadere in tentazione ho spostato i miei interessi persecutori su altro. Ho sorpreso un uomo in casa, e dopo averlo minacciato con la padella nella quale avevo cotto il chili con carne, gli ho chiesto cosa stesse cercando. Non so se per via dell’Agnelli in acciaio bella pesa, ma so che lui in modo molto sincero mi ha detto che era entrato per vedere di trovare del denaro. Quando poi mi ha detto che ce l’aveva anche con Montella, e visto che di soldi non ne ho, gli ho proposto un compromesso che lui ha accettato. E così ci siamo messi entrambi a cercare dappertutto con l’accordo che se ne avessimo trovato, avremmo fatto a metà.